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rVERRI (PiETRo), conte]. Meditazioni sulla economia politica. [Livorno,
Stamperia dell'Enciclopedia, 1771]. L. 75.000
In-S". cart. ant. 240 pp. Ottimo esemplare. Edizione originale di questa celebre opera, che
fu ristampata molte volte ed inclusa dal Custodi nella raccolta degli Econoinisti classici ita-
liatti e dal Ferrara nella Biblioteca dell'econoniista.
CossA. Bibl.. p. 4 (3). Martello. p. 17. HiGos. 5166. Kress. 6827. Coocclin - Gliilaumin' II,
p. 398: « Cast le premier ouvrage de Verri. I'un des premiers fondateurs de I'economie poli-
tique en Italic, et le precurseur d'Adam Smith ». McCclloch, pp. 26-27: « Verri, who is by far
the most distinguished of the Italian economists... demonstrated the fallacv of the opinions
entertained by the Economists respecting the superiority of agricultural labour; and shovven
that all the operations of industry resolve themselves into modifications of matter already in
existence... » Palgrave III. p. 619. « Verri's principal work is the Meditazioni sull'economia po-
litica, several times reprinted and translated three times into French, twice into German, and
once into Dutch: thev form the best summary of political economy published in Italv in the
18th century, and one of the best in any country... » Seltgmax XV. p. 239: « P. Verri (1728-
-1797), Italian economist and statesman... promoted some of the maior reforms introduced in
Milan, among them the nholition of the method of leasing tax collection to private asencies
Ifprmiers generaux) in 1770 and the red'iction and simplification of the tariff in 1786. Verri's
writings were an important element in the liberal movement of the period... ». (Pagni).
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MEDITAZIONI
S U L L J
ECONOMIA POLITICA
PREFAZIONE.
J/ orfe qucfto libro nc fara nafccre un
buono : vi vorrebbe quel tempo che io
non ho per difporre in ordine migliore
qucflc idee , che a me pajon vere , e
non indegnc della pubblica curiofita .
Avro ben meritato della caufa Pubblica
fc i miei penfieri ferviranno di motivo
a piii frequenti ragionamcnti fu di
qucfti importariti oggetti . Felice quel
Popolo ove piia comuncmente fi ragio-
na della virtii , c ove piii familiar-
mente fi difputa fulla profperita dello
ftato ! La gloria di buon Cittadino mi
e piii preziofa di quella di buon au-
torc , alia quale non fo fc le mic for-
ze mi permetterebbero di afpirare . Se
v' e in quelle mie Meditazioni qualchc
A2
idea chc portl luce fu i vcri interefll
pubblici , prcgo il mio Lettore di vo-
lerla contrapporre a quelle parti fca-
brofe e noii finite che trovera qui
dentro , e perdonarmele . PoteiTi io
dire qualche cofa di utile ! PotefTi io
faiia 1
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§. I. \J K^l fi^ i^ Commercio delle
Nazioni che non conofcono
il denaro.
II. Che ft a il denaro , e come ac-]
crefca il Commercio.
III. Accrefcimento e diminuzione deU
la ricchezza d^ uno Stato .
IV. Principj motori del Commercio I
e Analift del prezzo .
V. Principj gener all dell Economia I
VI. Viziofa diftribuzione delle ric-^
chezze .
VII. Dei Corpi de* Mercanti , e Ar-
tigiani .
VIII. Delle Leggi che vincolano Vufcia
dallo Stato delle merci .
IX. Delia liberta del Commercio di*
Grani .
X. De^ Privilegi efclujivi .
XI. Alcune for gen ti di errori ndV^
Economia Politica .
A 3
6
§. XII. Se convenga tajfar per legge i
prezzi di alcuna merce .
XIII. Del valore del denaro , e influ-
enza che ha fuW tnduflria .
XIV. Degr IntereJJi del denaro .
XV. Mezzi per fare che gV interejji
del denaro fi rihajfino .
XVI. Dei Banchi pubhlici.
XVII. Ddla Cir colazione .
XVIII. Dei Met alii monetati .
XIX. Del Bilnncio dd Commercio .
XX. Del Cambio .
XXI. Delia Popolazione .
XXII. Delia locale diflribuzione degU
uomini .
XXIII. Errori che pojfono commetterji
nel calcolo della Popolazione .
XXIV. Diviftone del Popolo in clajfi.
XXV. Delle Colonie , e delk Conquijle .
XXVI. Come Ji animi /' indujtria avvi-
cinando I ucmo aW uomo .
XXVII. DeW Agricoltura .
XXVIII. Errori che pojfono commetterft nel'
calcolare i progrejji deW Agri-
coltura .
XXIX. Origine dd Tributo .
XXX. Principj per regolare il Tributo ►
XXXI. Afpetti diverji del Tribute .
7
§. XXXII. Su qua! claffe di uomini convenga
dijiribuire il Trihuto .
XXXIII. Se convenga addoffare tutti i ca-
richi at Fondi delle terre.
XXXIV. Del Tribtito Julie merci .
XXXV. Metodo per fare utili riforme
nel Tributo .
XXXVI. Se il Tributo per fe medefmojia
utile , 0 dannofo.
XXXVII. Delia fpirito di Finanza , e di
Economia Pubblica.
XXXVIII. ^ale Jia la prima fpinta che
porti rimedio ai difordini.
XXXIX. Carattere d' un Minijiro di Fi-
nanza .
LX. Carattere d' un Minijiro di Eco-^
nomia .
A 4
MEDITAZIONI
SULLA
ECONOMIA POLITICA
§. I.
'^luale Jia il Csmmercio delle Nazioni
che non conojcono il denaro .
UELLE focieta di uomini che non
conofcono altri bifogni che i fifici ,
hanno e debbono averc poco o neffim
commercio reciprocamente , Contcnto X
ucmo , allcvato in quella focieta , di ave-
re afficurata la vita dalle infidie degli
animali , dalla fame , dalla fete , e dalle
ftagioni , non puo nemmeno fofpettare ,
cbc lontano dai fuo fuolo nativo vegeti
qualche cofa da cui pofla trarne utili-
ta . Percio le nazioni che noi chiamia-
iO
iVio felvagge non hanno commerclo fra
di c{]}i , fe non nella neceffita di qual-
chc careftia, o difaftro qualunque chc
Ic obblighi a ricorrere ai vicini , dai
quali o con qualche difficile concambio ,
o per mera umanita , o colla apcrta
forza trafportano il neccflario mancante .
Non fi cla nell' uomo moto alcuno fcn-
za un bifogno , nc un bifogno fenza
una idea , e quefte fono ne' popoli ifo-
lati e felvaggi limitatiffime .
Quanto piii le nazioni diventano col-
te , ollia quanto piii s' accrefce il nu-
mero dcUe idee e dei bifogni prelTo gli
uomini, tanto maggiormente fi vedra
introdurre il Commercio fra nazione c
nazione . II bifogno , cioe la fenfazio-
ne del dolore , e il pungolo col quale
la natura fcuote 1' uomo , e lo defta da
queir indolcnte ftato di vegetazione , in
cui fenza quefto giacerebbc . ParadoiTo
poco confolante fi e quello che femprc
il dolore prcceda il piacere, e che per
neccflita bifogna rendere una focieta
prima infelice per renderla colta dap-
II
poi : Ma nol Europe! abbiam gia fatto
baftantemente pagare quefto fatal tri-
bute ai noilri antenati , e pofTiam con-
folarci coi progrefTi che andiam facen-
do nella coltura , e goderne i beni , e
moltiplicarli , quanto lo poflbno eflere ;
il che iara fempre 1' opera d' un illu-
minato Legislatore . L' cccefTo dei bi-
fogni fopra il potere e la mifura del-
la infelicita dell' uomo non meno che
d' uno ilato . I felvaggi fono poco in-
fehci perche hanno pochiffimi bifo-
gni; ma le nazioni che ne hanno ac-
quiilati in gran numero coll' incivilirfi ,
debbono di necelTita cercare 1' accrefci-
mcnto della potenza per accoilarfi alia
felicita . Non e ora mio fcopo 1' in-
dicare i mezzi de' quali puo un legi-
flatore utilmente far ufo per renderc i
defiderj degli uomini piu confpiranti ad
un folo fine , nel che confiile la mafli-
ma azione d* un popolo verfo la feh-
cita ; dirb foltanto per quali mezzi
r Economia Politica ben diretta accre-
fccra la potenza d' uno flato .
12
II Commercio nafce adunquc dal bi-
fogno e dalla abbondanza : bifogno per
le merci che fi cercano , il che fuppo-
ne un fupcrfluo da cedere in contrac-
cambio . Siccome nelle nazioni felvag-
ge i bifogni fono minimi ; cosi anche
r abbondanza , oHia il fuperfluo far a il
minimo : eflendo che la nazione felvag-
gia fi procLirera dal proprio fondo Ic
derrate ncceflarie alia vita , e fia cfTa
paftorale , o cacciatrice , o agricola , non
eftendera la fua induftria al di la dell'
annua confumazione .
Ma appena una nazione da1lo ftato
della vita felvaggia comincera a fcoftarfi ,
conofcendo nuovi bifogni e comodi della
vita, allora fara forzata ad accrefcere
proporzionatamente la fua induftria, e
moltiplicare F annua riprodazione dc'
fuoi prodotti ; coficche oitrc il confumo
ella ne abbia tanto di fuperfluo , quan-
to corrifponde alia ftraniera derrata che
dovia ricercare dai vicini . Ed ecco co-
me a mifura che fi moltiplicano i bi-
fogni d' una nazione , naturalmente ten^
^3
dano a crefcerc 1' annuo prodotto del
fuolo e r indaflria nazionale .
Ma come fra quefte focieta che co-
minciaoo a conofcere i bilbgni artefatti
potra farfi il conguaglio fra il vaiore
dclla mercc che licevono con quella
che cedono in cambio ? // vaiore e una
parola che indica la Jllma che fanno gli
uomini d' una cofa , c ne mifiira i gradi ;
ma ogni uomo avendo le lue opmioni
c i fuoi bifogni ifolati in una focieta
ancor rozza , fara variabiliiTima ia idea
del vaiore , la quale no a fi rende uni-
verfale fe non introdotta che (ia la cor-
rifpondenza fra focieta e focieta , e in-
celiantemente m.antenuta . Quefta fiut-
tuante mifura deve ellere ftata il pri-
mo oftacolo che naturalmente fi frappo-
fe alia dilatazionc del Commercio.
Come fperare che una nazione finiti-
ma vogiia cedere parte de' fuoi prodotti ,
fe Ventura non porta che ivi reciproca-
mente vi fia bifogno del noilro fuperlluo ?
Si privera ella di porzione del fuo , per
ricevere 1' eccedente noltro , col pericolo
di vederlo perire , e corromperli prima
che fia venuto il bifogno di ufarne ?
Qaefto e il fecondo oftacolo che natu-
ralmente pur deve aver proibito che fi
dilataffe la reciproca corrifpondenza fra
nazione e nazione al primo ufcire dal-
lo ftato fclvaggio ►
§• n.
Che Jia il denaro , e come accrefca
il Commercio .
PRima della invenzione del denaro
non era fificamente fattibile che s*
introducefTe una reciproca comunicazio-
ne con attivita fra ftato e ftato , e fra
uomo e uomo . Fralle molte definizioni
che mi e accaduto di leggere date al
denaro , non ne ho trovata alcuna la
quale mi fembri corrifpondcre efatta-
mente all' indole di eftb . Alcuni ravvi-
fano nel denaro la rapprefejitazione del
•valor delle cofe : ma il denaro e cofa , e
un metallo , di cui il valore e egual-
15.
mcnte rapprcfentato da quanto f\ da in
concambio di eflb , e quefta proprieta.
di rapprefentare il valore e comune a
tutte le altre merci gencralmente con-
trattate . Altri rawifano il deaaro come
un pegno per ottenere le merci ; ma fotto
di quefto afpetto egualmente pure le
merci fono un pegno del denaro . Que-
flc definizioni non competono privati-
vamente al denaro .
II denaro e la merce univerfale ; cioe
a dire e quella merce la quale per la
univerfale fua accettazione , per il poco
volume che ne rende facile il trafporto,
per la comoda divifibilita , e per la in-
corrottibilita fua e univerfalmente rice-
vuta in ifcambio di ogni merce parti-
colare . Mi pare chc riguardando il
denaro fotto di quefto afpetto venga
definito in modo che fe ne ha una
idea propria a lui folo, che efattamentc
ce ne dimoftra tutti gli ofRcj.
Introdotta che fia V idea del denaro
in una nazione , 1' idea del valore co-
mincia a diventare piu uniformc, per-
r6
die ciafcuno la mifura colla merce uni-
verfale . I trafporti da nazione a na-
zione diventano la meta piu facili j
poiche la nazione dalia quale fi rice-
ve la mercc particolare non ricufa in
compenfa altrettante merci univerfali , e
cosi in vece di due condotte difficili e
incomode, una diventa di fomma fa-
cilita ; baftavi chc fia abbondanza in
una nazione , perche la nazione bifo-
gnofa pofTa foddisfarfi , quand' anche la
nazione abbondante non abbia attual-
mente un bifogno reciproco da foddi-
sfare . Colla introduzione della merce
univerfale fi accoftano le focieta , fi co-
nofcono, 11 comunicano vicendevointen-
te, dal che chiaramente fi vede cflere
il genere umano debitore all' invenzio-
ne del denaro piu aflai che forfe non
fi e creduto della cultura , e di quella
artificiofa organizazione di bifogni , e d'
induflria , per cui tanto dillano le fo-
cieta incivilite dalle rozze ed ifolate dei
felvaggi . Tutte le invenzioni le piii
benemerite del genere umano , c che
hanno
^7
hanno fviluppato Tingegno, e la fa-
colta deir ammo noitro,, fono quelle
che accoftano l' uomo all' uomo , c fa-
cilitano la comunicazione delle idee ,
dd bifogni , del fentimenti , e riduco-
no il genere umano a malfa . Tali fo-
no le pofte , la flampa ,. e prima di
quefte il denaro .
Quanto piu li va rendendo facile il
tralpoito ; quanto piia s' accrefcono i
bifogni , tanto crcfce il Commercio ,
e paralella crefce 1' Agricoltura in un
Paefe agTicolo ; effendo che non fi da
cffetto fenza cagione , ne 1' uomo col-
tiva che a mifura di foddisfare a faoi
bifogni , e piij coltiva quanto piu fono
eftcii i bifogni , ai quali deve corrifpon-
dere coi prodotti dclla fua terra . Da
cio fi conofcc quanto a torto da taluni
fiafi credato che I'accrefcimento del
Commercio fofle nocivo ai progreHi
dcir Agricoitvu-a , la quale anzi riceve
nuova vita quanto piu F induftria e i
bifogni vanno crefcendo in una na-
zionc .
B
i8
§• III.
Accrefctmento e diminuzione della
ricchezza d uno tStato .
DUe oggctti principalmcnte bifogna
ofTervarc , e fono annua riprodu-
zione , e confiimazione annua . In ogni
Stato fi riproduce per mezzo della ve-
getazione e dellc manifatture , e in
ogni Stato <i confunia . Alcuni fcrit-
tori hanno attribuita la riproduzione
alia fola Agricoltura , cd hanno chia-
mata una clafTc Jierile quella de' mano-
faLtori 'y io credo che cio lia un erro-
rc , poiche tutt' i fcnomeni dcU' uni-
verfo , fieno efli prodotti dalla mano
deir uomo , o dalle univerfali Icggi
della fifica non ci danno idea d' una
attuale creazione , ma bensi d' una nuo-
va modificazione della materia . Ac-
coftare , e feparare fono i due foli ele-
meiiti che Tingegno umano ritrova, ana-
lizzando 1' idea della riproduzione , e
tanto e riproduzione di valore e di
^9
ricchezza, fe la terra, V aria , c 1' acqiia
ne' campi fi trafmutino in grano , co-
me fe il glutinc d'un infetto coUa ma-
no deir uomo fi trafmuti in velluto .
Quarido il valore totale della riprodu-
zione equivale al valore dell' annua con-
fumazione , queila nazione perfevera
nello ftato in cui e quando tutte le
circoftanzc ficno egiiali . Deperifce quei-
la nazione , in cui Y annua confiima-
zione eccede la riproduzione annua , e
migliora in vcce quello flato in cui F an-
nua riproduzione fopravanza il confumo.
Ho detto die la nazione in cui 1' an-
nua riproduzione pareggia 1' annuo con-
fumo e in uno ftato di perfeveranza ,
c vi ho aggiunto quando tutte le cir-
coftanze fieno eguali ; poiche mutate
le circoftanze efla potrebbe deperire cio
non oftante ; e cio accaderebbe qualo-
ra qualche nazione vicina diventaife piii
ricca e potente di lei , eflendo che la
forza , e la potenza , come tutte le al-
tre qualita si dell' uomo , chc degli
ftati, altro non fono che mere relazio-
B 2
20
ni , c paragoni d' un oggetto coll' al-
tro . Potrebbc un fimile knomeno ac-
cadere altrcsi qualora diminuendofi la
popolazionc , fcemalTero in egual por-
zione gli uomini riproduttori , ed i
confumatori , fottraendofi due quantita
cguali nel valore d' ambe le parti .
Quando 1' annua confumazione ecce-
da la riproduzione annua , neceflaria-
mente la nazione devc dcperire, poiche
ogni anno diminuifce e confuma del
fuo capitalc oltre i frutti . Ma quefto
flato, come ognun vede, non puo ef-
fere permanente al di la d'un certo li-
mite , cflendo che , o faran forzati a par-
tirfene tanti confumatori , quanti cor-
rifpondono al dcbito nazionale, ovvero
faran coflretti a diventar riproduttori ,
e COS! pareggiare le partite. La na-
zione dunque in quefto cafo dal male
mcdcfimo riceve la fpinta al rimedio ,
e non fecondandola dovra diminuire il
popolo , e indebolirfi lo ftato fmche (i
reftituifca V equilibrio .
IT
Nella nazione poi , ovc 1' annua ri-
prodazione ecceda la confumazionc, ivi
dovra accrefcerfi la merce univerfale , la
quale refa piu familiare e comune ivi,
che nei finitimi, andrebbe gradatamente
incarendo i prezzi delle riproduzioni,
per modo che non avrebbero piii efito
prefTo gli efteri , i quali d'altra parte
li rivolgerebbero per ottenerle , cio che
farebbe fe la merce univerfale giacefle
ivi con poco moto , di che fi parlera
in feguito: ma la merce univerfale acqui-
ftata coir induftria accrcfcera ivi i bifo-
gni , moltiplichera i contratti , e colla
celerita maggiore rimedicra e compen-
fera i cattivi effetti che la fola maffa
dovrebbe fare ; ed ecco come la na-
tura medefima quando da fe fola ope-
rafle prenderebbe a trattare gli uomini
tutti da madre benefica , correggendo
gli eccefli e i difetti in ogni parte ,
diftribuendo i beni e i mali a mifura
della attivita e fapienza de' popoli , e
lafciando fra di cfli quella fola difu-
guaglianza di livello che bafti a tenerc
22
in moto i defiderj e 1' Induflria , fic-
come neir oceano per 1' azione dei cor-
pi celefti variandofi V orizzonte , le acque
alternativamente trafcorrono , ficche ne
refta impedito 1' infi'adiciamento . Ma
gli oftacoli politici cagionati da quel fu-
nefto amore , benchc rifpettabiie , dell'
ottimo e del perfetto , che fece talvolta
traviare i legislator! , poflbno , ove piu ,
ove meno , abbaftanza pero dovunque ,
per attraverfare e ritardare quell' equiii-
brio , a cui inceflantemente tendono le
cofe morali , non che le fifiche .
§• IV.
Principj motorl del Commercio , e analtji
del prezzo.
1L Commercio in realta non e altro
che un trafporto delle mercanzie da
an luogo a luogo . Quefto trafporto H
fa a mifura dell'utile che v' e nel far-
lo . Queft' utile fi mifura dalla diverfi-
ta del prezzo che ha la merce , per
^3
modo che non fi trafportcra mai a una
nazione finitima la noftra merce , fe da
efla non venga pagata piu di quello
che fi paga dov' el la e , poiche le fpefe
del trafporto , il ritardo di riceverne il
prezzo, e il pericolo che fi corre con
quefto ritardo non fi fofFrono fenza com-
penfa . Conofciuti che fian bene gli ele-
menti che formano il prezzo delle cofe ,
il fara conofciuto il principio motore
del Commercio , e fi fara prefo il tron-
co di queilo grand' albero , del quale
per avventura ii fono fiflati gli occhi
troppo fu i rami .
II prezzo , efattamente parlando , fi-
gnifica la quantita d' una cofa che fi
da per averne un' altra . Se in una na-
zione a cui fia ignoto il denaro , un
moggio di grano li cambiera in eflate
con tre pecore , e in autunno vi vor-
ranno quatfro pecore per 1' iftefTo mog-
gio di grano , in queila nazione, dico,
fara contrattato il grano a maggior prez^
zo in autunno , e le pecore faranno
contrattate- a ??iaggwr prezzo nell' eita^
B 4
24
te . Prima dell' invenzione del denaro
non potevano aveiTi le idee di compra-
tore , e di njenditore , ma foltanto di pro-
ponente , e di adercnte al cambio . Do-
po r introduzione del denaro ebbe il no-
ine di compratore colui che cerca di cam-
biare la merce univerfale con un' altra
merce , e colui che cerca di cambiare
una- cofa qualunque coll a merce uni-
verfale fi chiamo venditor e .
Preflb di noi che abbiam 1' ufo del-
Ja merce univerfale , la parola prezzo fi-
gnifica la quantita della merce wjiverfale
che Ji da per un altra merce . Cio ac-
cade perche gli uomini generalmentc non
s' accorgono che il prezzo della merce
univerfale medefima e variabile , e le
univerfali efclamazioni dei popoli fi re-
llringono a lagnarfi del prezzo gene-
ralmentc incarito di tutt' i generi , fenza
travedere che querele si fatte refe uni-
verfali come fono , provano appunto la
diminuzione del prezzo della merce u-
niverfale.
25
II prezzo comune e quello in cui il
compratore puo diventar venditorc , e il
venditore compratore , fenza difcapito o
guadagno fenfibile . Sia per efempio il
prezzo comune della leta un gigliato per
libbra , dico efTerc cgualmcnte ricco co-
lui che pofTede cento libbre di feta ,
quanto colui che pofiede cento gigliati ,
poiche il primo facilmente puo , ccden-
do la feta, avere loo. gigliati, e pa-
rimente il fecondo cedendo loo. gigliati
aver loo. libbre di feta: che fe maggior
difficolta vi fofTc in uno di quelli due
a fare il cambio , allora direi che il
prezzo comune non farebbe piu d' un
gigliato per hbbra. II prezzo comune
c quello in cui nefllina delle parti con-
traenti s'impoverifce .
Giovi il riflettere come il prezzo co-
mune dipendendo dalla comune opinio-
ne degli uomini non puo trovarfi fe non
in quelle merci le quali fiano comu-
nemente in contrattazione . Le altre mer-
ci rare e di minor ufo neceflariamente
debbono avere un prezzo piu ai'bitrario ,
26
c variabile , dipendente dall' opinione di
pochi , fenza il contrafto d' un libero
niercato , in cui cozzino in gran nume-
ro i reciproci interelli degli uomini per
livellarfi .
Quai fono dunque gli dementi chc
formano il prezzo ? Non e certamente
il folo bifogno che lo conftituifca . Per
convincerci di quefto , bafta il riflette-
re che X acqua , X aria , e la luce del fole
non hanno prezzo alcuno , eppure di
niuna altra cofa abbiam tanto bifogno
quanto di quelle . Le cofe tutte le quali
comunemente fi poflbno avere non han-
no prezzo alcuno , perche il bifogno non
bafta a dar prezzo a una cola.
Nemmeno la fola rarita d' una merce
bafta a dargli prezzo . Una medaglia ,
im cameo antico , una curiofita d' ifto-
ria naturale , e fimili oggetti , benche
foflero rariffimi e di fbmmo valore pref-
fo alcuni , o curiofi , o amatori , pu-
re nel mercato troverebbero comunemen-
te poco, o neftun prezzo.
1J
L' ahbondanza d' Una merce influifce
ful di lei prezzoj ma per nome d' ab-
bondanza non intendo la aflbluta quan-
tita di efia efiftente , ma bensi la quan-
tita delie offerte che fe ne fanno nella ven~
dita . Ogni quantita di merce occultata
alia contrattazione non entra a in-
fluire nel prezzo , ed e come non efi-
ftente . Diro adunque che I'abbondan-
za aflbluta non e un elemento del prez-
zo , ma lo e 1' abbondanza apparente .
II prezzo precifamente crefce ( tutto il
refto eguale ) , colla rarita della cofa che
fi ricerca .
' II prezzo delle cofe vien formato a-
dunque da due principj riuniti, bifogno ^
e rarita ; oflia , quanto piia fono forti
quelti due principj riuniti, tanto piii
s' innalza il prezzo delle cofe; e vi-
cendevolmente quanto piia s' accrefce
r abbondanza d' una merce , o fe ne fce-
ma il bifogno, fempre andera diminu-
endofi il di lei prezzo , e rivifccndo it
miglior mercat€> .
28
Riflcttafi die quando fi parla di com-
meicio , oflia di permutazionc di una
cofa coir altra col nome di bifogno , non
s'intende gia un finonimo del defiderio y
ma s' intende unicamente la prejerenza
che fi da alia merce che Ji ricerca , in pa~
ragone della merce che Ji vuol cedere .
Dunque biibgno fignifichera /' eccejjb del-
la Jlima che Ji Ja della merce che Ji deji-
dcra , in paragone di quella che Ji vuol ce-
dere . Da CIO ne dcriva che in quel pae-
fe , in cui la merce univcrfale fia in
grande abbondanza, fe il bifogno delle
merci particolari non fara proporziona-
tamente grande, efla verra a riufcire
per confeguenza di minor pregio nella
eftimazione comune, e bifognera ceder-
ne quantita maggiore per ogni merce
partico'are . Ma liccomc 1' effetto della
merce univerfale , gradatamente c ripar-
titamente fu molti cntrando in uno fta-
to , fi e di accrefcerc femprc piu le vo-
giie per le merci particolari , ne vcrra
quindi , che quanto la merce univerfale
lara meno ammaifata, e piu fuddivifa
29
in molti , tanto piu confervera di va*
lore , e meno alzera il pre^zo delle merci
particolari .
U abbondanza apparente , cloe quella
che contribuifce alia formazione del
prezzo , crelce col numero delle offerte ,
e fcema col numero delle medefime .
M' intendo con cio di dire che /' abbon^
danza apparente Ji mijiira col nwjiero de*
*venditori . Per conolcere quefta verita
fi confidcri che fe in una Citta vi fof-
fe alimento baftante per nutrire il po-
polo per un anno , ma queilo alimen-
to folle in poterc di un uomo folo ,
quel folo venditore condurrebbe al mer-
cato giornaliero la fola quantita pro-
porzionata alia vendita di quel giorno ,
e cosi le offerte farebbero ridotte al mi-
ni mo grado , r abbondanza apparente fa-
rebbe la minima poflibile , confeguen-
temente il prezzo farebbe il maflimo pof-
fibile, dipendendo dalla fola difcrezione
di quel folo difpotico venditore.
Qj^efta medefima vittovaglia fuppon-
gafi divifa in due venditori; fe efii fa-
30
ranno iin accoido fra di lor due , fia-
mo nel cafo di prima ; ma fe diventano
emuli , e nafce fra di loro la gara di
accumulare piij foUecitamente la merce
univerfale , allora fi vedranno raddop-
piate le ojf'erte ; ciafcuno dei due portera
al mercato la porzione baftantc per il
giornaliere confumo , r abbondanza ap-
farente fara accrefciuta , e il prezzo di-
minuito .
Accrefcali con quefta norma il nu-
mero de' venditori, ella e cofa eviden-
te che quanto piii quefto numero crcf-
ce tanto piii V accordo fra di efli (i rendc
difficile ; tanto piu fi rende probabilc 1' e-
mulazione e la concorrenza , tanto piii
dunque crefcera V abbondcuiza apparente ,
c tanto piu H diminuira il prezzo della
merce. IJ abbondanza apparente dunque
fi mifura col numero de venditori .
Si e detto che il bifogno fi mifura
full' ecceffo della ftima che fi fa della
merce che fi defidera in paragone di
queila che fi vuol cedere . Quefto e ve-
ro, confideraudo ogni individuo fepara-
3^
tamente; ma confiderando la mafTa to-
tale delia I'ocieta con qual norma mil'u-
reremo noi la quantita del biibgno ? Di-
co che // nutnero de compratori fara la
'uera mifiira del bijogno . Per conofcerlo
ritorniamo a un conlimile efempio . Sia-
vi un Iblo monopolifta d' una mercc ;
ii e veduto che allora /' abbondanza ap^
parente fara minima y ma le di elia mer-
ce vi fara un folo compratore, anche
il bifogno fara minimo , poiche il prezzo
dipendera dal conflitto eguale di due
fole opinion! . Che fe in vece d' un fo-
lo compratore il monipolifta abbia due
compratori , allora potra accrefcere le fue
domande , e cosi a mifura che il nu-
mero de' compratori crefcera , crefcera
pure il bijogno conftitutivo del prezzo .
II numero dunque de' compratori e quel-
lo del quale deve defumerfi la quanti-
ta del bifogno; che influifce nel prezzo .
Crefcafi il numero de venditori , tutto
il refto eguale , /' abbondanza crefcera ,
e il prezzo andera nbaflando ; crefcafi il
numero de' compratori ^ tutto il -tefto
32
pure cgiiale , e il bifogno crefcera , e il
frezzo aiidera accrelcendo. II prezzo a-
dunque delle cofe fi defume dal iiumero
de V en (Jit or i paragon ato col numero de
compratori y quanto piu crefcono i pri-
mi , o fi diminuifcono i fscondi , tan-
to il pre^.zo fi andera ribaflando , e
qnanto piu li vanno diminuendo i pri-
mi e moltiplicando i fecondi , tanto piu
fi alzera il prezzo . Siami permefib u-
fare il linguaggio di quella fcienza che
confidera le quantita , poiclie di que-
fle appunto fi tratta , ne altrimenti fo
efprimermi con efattezza . // prezzo delle
cofe e in ragione diretta del 7mmero de com^
prat or t , e ijtverjk del numero de vendi^
tori .
Se il Commercio adunque da nazio-
ne a nazione altro non e che il traf-
porto delle meirci -, fe queflo trafporto e
cagionato dall' utile , fe queflo dipen-
de dalla fola diverlita del prezzo ; fe
queflo prezzo e conflituito dal parago-
ne fra il numero de' compratori e il
numero de' venditori , ne verra per con-
feguenza
53
fcgucnza che una nazione tanto piu tro-
vera sfogo all' eccedente delle fac merci
prcllb gli efteri , quanto piu fara gran-
de il numero de' venditori di efla mer-
ce prellb di lei , e piccolo il numero de*
venditori preflb la nazione a cui deve
tral'metterla , e vicendevolmente piccolo
il numero de' compratori interni , e gran-
de il numero de' compratori clieri . Cosi
una nazione tanto meno ricevera di
merci ellere quanto piu venditori ne a-
vra , e meno compratori , e quanto me-
no venditori e piri compratori ve ne
faranno ne' paefi flranieri .
§. V.
Principj generali dell' 'Economia .
QUefti principj che fono i primordia-
li , e che a me fembrano prova-
ti , fervono di bafe a molte operazioni
che (i vogliano tentarc per promuove-
re r indullria d'un popolo, e accrelce-
re la popolazione , le facoita , la for za
C
34
c la coltura d' uno ftato . Accrefcere
quanto piu fi pud il numero de' ven-
ditori di ogni merce, diminuire quanto
piu fi pud il numero de' compratori,
quefti fono i cardini , fu i quali fi rag-
girano tutte le operazioni di Economia
Poiitica ; poiche fe 1' accrefcimento dell'
annua riproduzione deve efTere lo fco-
po della poiitica, c fe quefta non puo
ottenerli fe non col facile e pronto
sfogo di tutta la porzione eccedente i
bifogni interni dello ftato ; e fe quefto
non puo averfi che a mifura che il prez-
zo interno fia minore del prezzo efte-
ro ^ e fe per le cofe gia dette , ad otte-
nere quefto fine e necefikrio accrefcere
al poliibile i venditori , e diminuire i
compratori, ne viene per confeguenza ,
che a quefti due oggetti debbafi fem-
pre tenere fiftb lo fguardo .
Quali faranno i confini fino ai quali
debbafi eftendere il numero de' vendi-
tori ? Quale il limite a cui reftringere
il numero de' compratori ? Quali i mezzi
per ottenere quefti fini ? Forfe faranno
35
le leggi vincolanti e coercltive ? Saran-
no forfe le leggi i- idirette ? Qaeili og-
getti mentano di eflere efaminati .
§• vr.
Viziofa d'Jiribuzione delle ricchezze .
IL numero de' venditor! fara femprc
maggiore in una nazione a mifura
che Ic fortune faranno diftribuite con
maggiore equabilita , e fopra un maggior
numero . Vediamo in fatti che ne' pae-
fi ove la sproporzione delle ricchezze
ci prefenta il compaffionevole contraflo
della nuda afFamata plebe , che dalle
itrade rimira 1' orgogliofo fallo di alcu-
ni pochi rigurgitanti di comodi e ric-
chezze , ivi fcarfilTimi fono i venditor!
di ogn! " merce tanto indigena che ftra-
niera , molt! fono i comprator! , e ! prez-
zi talmente alti che pochiffima efpor-
tazionc poiTon fare agli efteri ; 1' annua
riprcduzione e ridotta ilentatamente al
necelTario , la terra fu cui paifeggiano
C2
36 .
uoniini o avviliti o opprcfTori , moftra
la fua faccia fterile e infeconda , tutto
languifce e dorme afpettando o un Le-
gillatore che voglia e pofla , e fappia ,
(combinazione fortunatilfima) , o rcilrc-
mita dei mali , i quali fono i piu fu-
nefti , ma forfe gli unici precettori che
perfuadano con intima convinzione qua-
le fia la ftrada della verita .
La Legge Agraria de' Romani 1' an-
no giubilaico degl' Ifdraeliti , varie leg-
gi di LicLirgo , e d' altri antichi legifla-
tori , avevano , come fappiamo , per og-
getto la imiformita delle fortune . Que-
fla UDiformita efattamente oflervata to-
glierebbe 1' emulazione , e farebbe in gui-
fa che nefluno avendo lo ftimolo del
bifogno , tutto languirebbe , e fi accofte-
rebbc la focieta alio ftato ifolato e fel-
vaggio y la confumazione avrebbe per
oggetto le fole produzioni interne , c
queft' annua riprodu;'ione non eccede-
rebbe il minimo limite degli interni
bifogni .
37
Nella troppa difaguagllanza delle for-
tune , egualmente che nella perfetta e-
guaglianza , 1' annua riproduzione fi
reftringe al puro necell'ario , e 1' indu-
ftria s' annienta , poiche il popolo cade
nel letargo; fia ch' ei difperi una vita
migliore , lia che non tema una vita
peggiore .
Una nazione che fia di mezzo a
quefti due cftremi , cioe , dove ne la
plebe fia fra i ceppi d' una fquallida
poverta, ne fia tolta la fperanza d' in-
grandire e migliorar di fortuna , quella
e in iftato di ricevere le piii felici im-
prefTioni che la fpingano al bene , c fc
a quefto llato non e una nazione , con-
verra preliminarmente ridurvela .
I mezzi per fminuzzare e dividere i
patrimonj troppo ammaffati , e far cir-
colare i beni di fortuna fopra un mag-
gior numero di uomini , non poflono mai
effere mez/i diretti , poiche farebbe que-
fto un attentato contro \di proprieta , che
e la bafe della giuftizia in ogni focie-
ta incivilita , Indi rettamente cio fi po-
C 2
38
tra ottenere qnando nell* ordlne dellc
fucccffioni alle ercdita vengan^j dal le-
giflatore uniform ati tutti i figU fen/ a
riguardo al kffo , e al tempo della loro
nafcita ; quando nefilina porzione di ter-
ra , e neilun bene reftino immutabil-
mente fegregati dalla circolazione dc' con-
tratti^ quando alcune privative pompe
che fi arrogano i magnati vengano , o ad
efli tolte , fe hanno un principio di ufur-
pazione , o refe comuni a un piij gran
numero -, quando alcuni articoli di lufTo
puramente di oftentazione , e che fi efer-
citano fu merci flraniere vengano piu
dair efempio del legillatore, che da' fuoi
editti profcritti > quando in fomma s' in-
terpongano quefli mezzi indirctti , i qua-
li benche da principio riefcano lenti ,
mantenuti perb in vigore , non manca-
no di ottenere 1' efFetto , e di fpandere
fopra un piii gran numero i beni am-
mucchiati lu pochi ,
39
§. VII.
De Cor pi de Mercanti e Artigiani ^
IN una iiazione adunque , in cui re-
ftino falutarmente diftribuite le for-
tune per modo che il popolo largamen-
te trovi il neccfiario fifico , e fperi coH*
induflria ciafcuno di poter godere an-
che dei cornodi ; in quella nazione dico ,
bafterebbe che le leggi non vi avefl'ero
pofto oflacolo, perche il numero de*
venditori di ogni merce farebbe il mafli-
mo pollibile nelle fue circoftanze . Poi-
che dove la induflria fia fvincolata , ed
abbia tutta la naturale fua attivita , con-
corre ad ogni profellione tanto numero
per efercitarla , quanti e capace di man-
tenerne X utile che fe ne cava.
Ma in ogni paefe, dove piia , dove me-
no , i legillatori fono ilati fedotti da uno
fpirito mal penfato di ordine e fimetria ,
ed han cercato di compaffare e modella-
re quel moto fpontaneo deila focieta , di
cui le leggi pollbno bensi conofcerfi con
C4
4^
un attento efame fu i fenomeni politi-
ci , non mai anticipatamente , prefcriverfi
ficcome nelle lingue e accaduto , che non
mai i grammatici hanno potato orga-
nizzaiie a loro talcnto, ma libbene efa-
minarle , formate che furono da una
mafia d' uomini con una libera fcelta ,
cd i filofofi pofteriormente le analizzaro-
no , e ne confrontarono le analogie .
L' idea di radunare ogni arte ad ogni
mercatura in un corpo , e di dare a
quefto corpo i fuoi ftatuti , prefcrivere
il tirocinio , 1' efame , e la qualita requi-
fita per eflervi annoverato , prevalfe in
ogni nazione , e tuttavia fufiifte nella
maggior parte . EiTa porta con fe un*
apparenza di faviezza , e di prudente cir-
cofpezione . Sembra che fi alFicuri in tal
guifa il buon fervizio del pubblico , la
perfezione de' meftieri , la fedelta nella
contrattazione , e che s' impedifca che
gli uomini fenza coftume, e fenza pra-
tica pofl^ano defraudare i Cittadini , e
fcreditare le produzioni interne prefiTo
gli ftrameri .
41
, Chiunque pero d volgera a efaminar
da vicino quefte inflituzioni , trover a che
gli efFetti ordinarj di efle fono di ren-
dere difficile 1' induftria de' Cittadini ; di
coftipare nelie mani di pochi le arti , e
i diverfi rami del Commercio ; di fog-
gettare i manofattori e i mercanti ai pe-
ll di diverfe talFe , e di tenere fempre al
livello della mediocrita , e talora anche
al di fotto ogni manifattura . Liti incef-
fanti fra corpo e corpo , e fra corpo e
menibri ; fpefe voluttuarie e vane fatte
dalla cafTa comune , le quali ricadono a
pefo di ciafcun individuo ; perdite di tem-
po per inutili formalita , e capricciofi
officj ; efpilazione talvolta dei piccioli
magiftrati di quelle ridicole Republic he;
rivaiita , odj , guerre contro chiunque
ardifca di eflere piii efperto , o piii indu-
ftriofo . Tale e la fcena che rapprefen-
tano ordinariamente quefti corpi, efami-
nati che fiano da vicino . Uno fpirito
di lega e di monipolio gli anima , per
cui tendono a ftringere nel minor ceto
che pofibno 1' utile del loro commercio ,
42
cd tcco come anche dagli effetti fi tro-
vi quanto vane fofiero le fperanze chc
fi ebbeio neila loro inftituzione .
L' efamc che effi fanno degli alunni
fi riduce a un tribute ordinariamente ,
dal che un abile e povero Cittadino vie-
ne ridotto o ad abbandonare la patria ,
o a rivolgerfi ad altro partito -, ne queft*
efame garantifce il pubblico dall' aver
dei pefiimi operaj approvati da quelle
macihanze , di che V efperienza puo co-
nofcerli in ogni paefe; e quelle che dico
della abilita , fi puo eftendere anche
alia buona fede che e dagli uomini trat-
tata nella fteiia guifa , fiano efli arruolati
in coipi , fiano effi fcapoli , tofto che
1 ' invito al guadagno fia in effi piii
forte de' lor principj morali .
L' eftetto folo adunque che quefli cor-
pi prodiicono fi e quello di diminuire il
numero di venditori interni , confeguen-
temente accrelcere il prezzo dellemerci,
diminuire il numero de' contratti , fre-
nare i' attivita dell' induflria , c fcemare
r annua riproduzione .
XJn arte vi e la quale per neceflita
non debbefi lafciare interamente libera ,
cd e quell a de' Speziali ; troppo fi av-
venturerebbe altrimenti la fanita del
popolo . II porre limiti al lor numero
non fpetta alia Economia Politica , ma
ai progrefli della faggia medicina du-
bitatrice . Gli argentieri , i drappieri ,
i cuojaj profpereranno meglio fotto u-
na intera liberta colla condizione fol-
taiito die il bollo autentico della na-
zione non (la appoilo fe non all' ore ,
e argento del vero titolo, ai panni, ai
cuoj preparati, con determinate leggi e
conilituzioni .
I privilegj antichi del corpl delle arti ,
i debiti che moite volte trovanfi ad efli
addolTati fono oggetti piccoli , e facil-
mente rimediabili con una faggia poli-
tica . Se quefli corpi portano il pefo di
un par zi ale tributo fara fempre facile
il trovare un fondo fu di cui piii in-
nocuamente coUocarlo . Aprafi la flrada
ampia e libera a chiunque di efercitar
la jfua induftria dove piia vuole , lafci U
44
legiUatore che li moltiplichino i vendl-
tori in ogni clafTe , e vedra in breve
r emulazione , e il defiderio di una vita
migliore rifvegliar gli ingegni , rende-
rc piu agili le mani del fuo popolo ,
peifezionarfi le arti tutte, ribadarri il
liveilo dei prezzi ; I'abbondanza fcor-
rere dovunqae guidata dalla concorren-
za , infeparabile compagna di lei ; e fic-
come r albero annodato artificiofamen-
te , e forzato nelle flerili piazze che
noi chiamiamo giardini languifce, e ma-
lamente vegeta fin che da quei vincoli
refti frenato 1' umore che gli da vita ,
e fciolto da eili V anima gli fcorre ne'
tronchi ; rinverdifcon le foglie, il fucco
nutritivo fpandefi liberamente , e s' alza
vegeto al cielo per ricompenfare co' fuoi
frutti la faggia mano che fcateno la na-
tura ', cosi nelle focieta accader deve
che tutto prenda lena e vigore , e fi
rilcaldl , quando il defiderio di miglio-
rare la forte non incontri oflacolo, e
poiTa per ogni dove fpingerfi, e larga-
mente e ficuramente fignoreggiare ,
II giudizio del compratore e fern-
pre il pill difappaflionato , e il piu e-
quo ', e r inefperto come 1' inoneflo vcn-
ditore refteranno fempre Iblitarj , e per
mancanza di profitto verranno coflretti o
a diventar buoni , o a ufcire dalla pro-
feffione . I corpi dunque delle arti , e
de' meftieri non producono il bene per
cui furono inllituiti; tendono a dimi-
nuire 1' annua riproduzione , e ad ac-
coftar la nazione alia fterilita: abolen-
doli adunque fi fara un' ottima opera-
zione , e fi moltlplicheranno falutar-
mente i venditor! .
§. VIII.
Delle leggi che ijtncolano f ufcita dallo
Stato delle merci .
UN altro oflacolo frappongono le
leggi air accrefcimento del nume-
ro dc* venditori , ed e la proibizione all'
ufcita di qualche natural prodotto del
paefe . Si e creduto che potefTe ufcire da
46 .
una nazionc col moto naturale del com-
mercio anche parte del necejjario al di
lei confumo: Nei viveri fingolarmente
quefto timore prevalfe , e con paterno
e rifpettabile principio in quafi tutt' i
paefi fi publicarono delle leggi proibiti-
ve del trafporto delle interne produzio-
ni pill preziofe . Si proibi pure di tra-
fportare agli efteri le materie prime del-
le manifatture colla plaufibile idea di
Ipingere a profperita le fabbriche inter-
ne, e impedire agli efleri Tentrare in
concorrenza .
O quefte leggi vincolanti fono uni-
verfalmentc da ogni Cittadino oflervate ,
ovvero non lo fono. Se la legge e of-
fervata generalmente , e che fia fifica-
mente impedita ogni efportazione -, dico
che la coltivazione di quel genere in-
fallibilmente dovra limitarfi alia fola con-
fumazione interna , poiche ogni porzio-
ne eccedente quefla confumazione fareb-
be di nelTun valore . Anzi tutti i mi-
iiuti pofleflbri, e venditori di quefta mer-
ce temendo q^^^onon 'vaiore cederanno
47
aH'aftuzia di alcuni pochi ricchi e at-
tivi che ne faranno ammaflTo , e cosi
riftrettofi a pochi il numero de'vendi-
tori r abbondanza interna diminuira.
Se poi la legge potra per taluni ef-
fere derogata , ovvero fraudata , egli e
evidente che prefTo quelli taU fi ammaf-
fera la merce vincolata , e quefti po-
tranno trovare utile lo fvotarne lo fla-
to in grofTs partite, e condurvi quella
careftia , che appunto fi cercava di pre-
venire coi vincoli . La politica e piena
di paradolli , perche fono fottiliifimi i
fili che tengono unite le cagioni agli
effetti , e perche V attenzione degli uo-
mini rimira gli oggetti riuniti in maf-
fe grandi, e non diftinti ne' loro de-
menti .
La terra che abitiamo riproduce ogni
anno una quantita corrifpondente alia
univerfale confumazione ; il Commercio
fupplifce col fuperfiuo d' una terra al
biibgno d' un' altra , e coUa legge di
continuita fi equilibrano dopo alcune
ofcillazioni periodicamente bijogno e ab~
bondanza . Egli e malinconico errors
di riguardare gU uomini ridotti a get-
tare il dado a chi debba morire di fa-
me ; riguardiamoli con occhio tranquil-
lo , e riceveremo idee piu vere , e con-
iblanti . Fratelli d' una vafta famiglia
fparfa ful globo , fpinti a darci vicende-
volmente foccorfo , vedremo il gran Mo-
tore della vegetazione averci largamen-
te provveduti di quanto fa d' uopo per
foftenere i bifogni della vita . I foli vin-
coli artificiali hanno potuto ridurre gli
ftati ai timori della fame, i quali cre-
fciuti a un dato fegno ficuramente la
producono, quand' anche fi trovi prov-
vifione baflante a faziarla . La maggior
parte delle careftie non fono fifiche , ma
di opinione : di quella opinione regina
del mondo , che diftribuifce la felicita ,
e la miferia e fugli uomini , e fu i re-
gni , con maggiore impero e ficurezza
di quello che non lo facciano tutti gli
altri efieri fifici collegati .
Dico che le leggi proibitive fono o
infterilitrici o inutili . Ho provato che
fono
, . . .49
ibno inftcnlitnci, perche dlminuifcono
il numero de' venditori ; refla a provare
quando fieno inutili . Tali fono quan-
do uno ftato non produca del fuper-
fluo nel genere che fi proibifce . Dico
adunque che il necefTario alia interna
conluma/ione non puo mai ufcire da u-
no flato dove la natura fola diriga il
commercio , poiche nefllm venditore po-
tra trovare altrove maggior numero di
compratori di quelli che trova interna-
mente, e internamente li trova fenza
il pericolo, o il ritardo del trafporto ,
le fpefe del quale faranno un argme che
conterra fempre nello ftato la quantita
proporzionata al confumo .
Le proibizioni all' ufcita fono adun-
que oftacoli alia libera efpanfione dell'
indullria ; fono di piij una facile for-
gente di corru/ione , che tale fi e fem-
pre una legge arbitraria , per cui fia
interefle di molti Cittadini il vederla o
derogata parzialmente , o delufa ,
D
50
§• IX.
Delia Uberta del Commercio
de Crani .
Slami permefTo il trattcnermi fopra
una parte di qucft' oggetto , cioe
fulla liberta del commercio de' Grani ,
fulla quale la comune opinione degli
autori non ha per anco potuto fupe-
rare la timidezza di molti . L' argomen-
to e interefTante , e le ragioni che fon
per dire, credo che abbiano della forza.
Due mah fi temono dalla liberta del
commercio de Grani . II primo male
fi e ch' ei venga a mancare nello flato .
II fecondo male fi e che afcenda a un
prczzo cosi alto che opprima il popolo .
Efaminiamo quefti due pericoli .
Perche un commercio fi faccia , non
bafta che iia liber o ; bifogna che fia utile.
L'utilita d'un trafporto nafce dalla diffe-
renza del prezzo . Non fi perda mai di
vifta quefto principio , pofto il quale, dico
cosi . Dovunque Iia libera la contratta-
.51.
zione d'una merce tofto che appaja dif-
ferenza fenfibile fra il prezzo che fi fa
neir interno e il prezzo eilerno, difte-
renza che eccs^da le fpefe del trafporto ,
e del tiibato , vi fara guadagno a traf-
portar la merce dove il prezzo e mag-
giore ; e tofto che vi e guadagno i poilef-
fori della merce vi concorrono a gara per
partecipare di quel guadagno , e con tan-
to maggior impeto quanto il guada-
gno e maggiore ; e liitanto che celB il
guadagno . Quefto fa vedere che dove la
contrattazione e libera non vi puo effe-
re differenza fenfibile e durevole di prez-
zo , ma quefto debbefi livellare natu-
ralmente fra le diverfe Provincie confi-
nanti . Da qui ne viene che quando una
merce di ufo comune fi vede a falti im-
provvili caiare , e crefcere di prezzo , ed
effere fenfibilmente e coftantemente di-
verfo il di lei prezzo da un diftretto all'
altro , fi deve dire che quefto e un moto
artificiale , effetto di vincoli , e degli ofta-
coli impeditivi del commercio . Ne' Pae-
fl ne' quali e iibero quefto commercio il
D 2
5^
prezzo de*grani fi foftiene a un llvello
tiniforme. Quelle impenfate, e faltuaric
variazioni nel prezzo de' grani chc fi ve-
dono negli flati vincolati , fanno trema-
re alcuni al folo nome di liberta , perchc
fl figurano che data quefla fluttuazio-
ne di prezzo fi potrebbe con fomma ra-
pidita rendere efauflo lo ilato . Pecca
queft' argomento perche fuppone I'efFet-
to , tolta che ne fofTe la cagione .
Se il trafporto d'una mcrce li f a a mi-
fura deir utile che v' e nel farlo ; fc
queft' utile e proporzionato all' eccefTo
del prezzo eflero fopra V interno; fe
quefl' ecceflb , pofta la liberta , e il mi-
nimo poflibile , ne viene in confeguenza
che data la liberta del commercio ufci-
ra del Grano la minima quantita poffi bi-
le ', ne fl potra mai averne nello ftato
in maggiore abbondanza , ammeno che
non ne venga afiblutamente proibita non
folo , ma impedita efpreflamente ogni ef-
poitazione , nel qual cafo di tanto fe ne
diminuira 1' annua riproduzione quanto
€ il grano fuperfluo eccedente 1' interna
confumazione , ficcome fi c detto , e la
nazione fi accoftera al pericolo venturo
della careftia.
Ma quefta fifica cuflodia troppo diffi-
cUmente fi otterra . GV interefli privati
confpirano colla loro pluralita a deluder
la legge, I cuftodi moltiplici fon fempre
foggetti a inganno o a corruzione . Di-
fendere i confini efattamente colla forza
non fi puo in un fiftema ftabilc . Percia
ne' paefi vincolati ordinariamente accade ,
che fc il raccolto eccede 1' interna con-
fumazione, al tempo della meflc il prez-
zo de' Grani c avvilito , efl'endo che piu
fono i venditori che i compratori . Al-
cuni monipolifti profittando del vincolo
comune , c con una. fatale induftria a-
vendo mezzi di fottracrfi al rigor della
legge fe ne renderanno padroni, il che fat-
to il prezzo s'alzera , perche fono ridot-
ti a pochi i venditori; dalle loro mani paf-
fera in groife partite ad un monipoiifta
eftero, e cosi coftantemente fufliitera I'u-
tile a trafmetterne , perche i venditori
efteri non fono accrefciuti ; quindi quella
D
A
54
fteiia quantita che mercantcggiata libc-
ramente avrebbe Jivellati i prezzi , ufci-
ra fenza livclladi , e il prez/o inter-
no , minore dapprincipio del vero prez-
zo.comune, allunghera il raggio di quel-
la sfera di relazioni che ha il commer-
cio coir eflero , onde ridotta a dar alimen-
to a popoli piu rimoti fara la nazione
vincolata in peiicolo di penuria . Tale e
la fciie delle cofe che fono prodotte dalle
leggi 4irctte e vincolanti .
Se poi vi foilero perfone incaricate
a conceder le tratte dei Grani , accioc-
che afficurato il necelTario alio flato
abbia sfogo il fuperfiuo , quefla idea
prudentiflima al primo afpetto , riufcira
inefeguibile nella pratica . Non e pof-
fibilc il fare ogni anno un calcolo nem-
raeno di approiTimazione fulla quantita
(lei Grani raccolti ; in confeguenza , po-
lio che anche fi fappia la vera annua
confumazione , non fi potra deunire a
quale quantita aicenda ogni anno il fu-
perfiuo . Di pii^i queito calcolo anche
inefattiirimo non fara fatto fe non piu
S5
mcfi dopo il raccolto . Dovra dunque
fofpenderfi ogni tratta di grano per tut-
to il tempo anteriore a quefto calcolo ;
cioe per tutto il tempo nel quale i pof-
feflbri delle terre faranno ftati coftretti
dair ineforabile bifogno a venderlo , e
fara queila derrata gia tutta ammallata
preflb i monipolifti prima che fe ne poflk
fare commercio . Ecco la ragione per
cui i paefi che non permettono efpor-
tazione de' Grani fe non per tratte , fi
efpongono bene fpeiTo ai pericoli o di
vuotare il paefe , o di fare che manchi
il compratore , e fi diminuifca quefto
importantifsimo ramo di agrlcoltura .
Di tutte le merci anche le piu necef-
farie alia vita comune , olio , vino , fa-
le, tele ec. non ne manca mai il ne-
cellario alio ftato quantunque ne fia li-
bera la contrattazione e il trafporto .
Perche temefi adunque che la merce
Grano efca dallo ftato , e ne man-
chi il neceiTario , fe la legge non ac-
corre ad impedirne 1' ufcita ? Si dira
forfc che il Grano e una merce piu pre-
D4
56 . .
ziofa di ogni altra . Si ofTervi pero ch*
ella lo e tanto per noi quanto per gli
efteri , ondc aggiungendo eguali quan-
tita da una parte e dall' altra, le rela-
zioni fra noi e gli efleri rimarranno
precifamente quali fono in ogni altra
merce meno prezioi'a .
II neceflario fifico non puo ufcir max
da uno ftato , che abbia la liberta del
commercio , perche dovunque vi e con-
correnza non vi poiibno eilerc moni-
polifli . L' interelle di ogni Cittadino ve-
glia fopra le ufurpazioni di ogni Citta-
dino , e tanti a gara fi affollano a par-
tecipare dell' utile , che refla fempre di-
vilb quefto ful numero maggiore pof-
fibile ; da che ne viene , che quei gran-
diofi ammaffi , i quali fi vedono nei paefi
vincolati , fono fificamente impoflibili a
farfi ne' paefi liberi . Se dunque ufcira
la merce dal paefe libero , ufcira in mol-
te e replicate partite , ufcira per gradi ;
e a mifura che le ricerche fi accrefce-
ranno anderafsi il prezzo alzando , per-
che niente di clandeilino puo ivi fuc-
:m-
S7
cedere dove V attivlta deiruomo abbia lo
ftimolo dell' utile a invigilare fuUe ufur-
pazioni altrui . Ne' mercati apertamente
fi faranno i contra tti , e cosi s' alzera
di tanto il prezzo interno della merce ,
che air eftero non converra piu di com-
prarla , e la natura delle cofe da fe
mcdelima avra interdetta 1' ufcita al
primo accoilarfi del pericolo che ufcifle
pivi del fuperfluo . In fatti V eftero do-
vra fempre pagare la noftra merce quel-
lo che la paghiam noi , piu il trafporto
e il tributo all' ufcita ; la sfera delle
relazioni d' ogni ftato co' finitimi e cir-
cofcritta , e ciafcuno ftato adjacente a
noi diventa centro d' un' altra sfera , e
cosi da vicino a vicino , per la qual con-
nefsione ne aecade che crefciuto il prez-
zo da noi a un dato fegno , il finiti-
mo fi volgera a cercare il reftante del
fuo bifo^no da qualche altra parte .
Taluni avanzano un' opinione, la qua-
k puo deftar maraviglia, ma non perfua-
fione ; cioe che la liberta convenga ai
paeu fterili , e fia pericolofa ai fecondi ,
58
Si nfletta chc i paefi fieri li in grano ,
pure ne polibdono, poiche ne ricevono
dai forefliere . La porzione necefiaria al-
ia loro coniumazione che hanno rice-
vuta dagli eileri non potrebbe ufcire da
queilo ftato fenza pericolo della fame .
O dunque il necell'ario non puo ufcire ,
o veramente lo puo: fe nb; perche lodare
i vincoli ne' paefi fecondi ? Quefti adun-
que non impediranno 1' ufcita che al fu-
perfluo in rovina della coltura , ovvero
per mezzo di monipolifli faranno ufcire
oltre il fuperfluo anche porzione del ne-
cellario , e cagioneranno una mancanza
che non fi farcbbe provata , abbandonan-
do quefla livella?.ione alia faggia natura
delle cofe . Se poi fi foftiene che il ne-
cefiario pofla ufcire colla liberta , dove
mai fara piu da profcriverfi quefta liber-
ta fe non ne' paefi , ne' quali il primo
moggio che ne ufciile potrebbe elTcre un
decreto di morte d'un Cittadino !
Fa maravidia come in mezzo a tut-
ta la rete dei vincoli tefluta ne' fecoli
pafTati non fia mai caduto in mente di
59
vincolare anche la cuftodia del grano de-
flinato per femente . In fatti feguendo i
principj coattivi , che non fuppongona
inerente alia natura delle cofe medefime
51 moto al bene , ma vogliono imprimer-
vi quefto moto j che non poteva dirfi per
intimorire gli animi volgari e far rifguar-
dare falutariirimo , e provvidiffimo il vin-
colo ful grano da feminare ! Quefti e una
parte fenfibililTima del raccolto , e fara al-
meno la quarta parte : E che diverra lo
jlato ( potevafi dire ) fe la fpenjieratezza ,
0 I ingordigia caver a da granaj quejio ger-
me delta ventura raccolta , e lo macinera ?
Z/' i72centivo delf utile e fempre urgente ;
/' uomo facrifica i bifogni dell' anno veiitu^
ro agli attuali . Dun que Ji obblighi ogni
poJJ'eJJ'ore a depojitare una proporzionata
quantita di grano fotto la tutela pubblica.
per Jhnlnare il fuo cafnpo. Eppure quefto
non ii e fatto mai -, e mancato mai per
quefto il grano baftante a feminare ? Non
mai. Perche 1' interefle privato di ognuno
quando coincide col pubblico interefie e
fempre il piu ficuro garante della felicita
pubblica.
66
Che fe fi teme non la mancanza del
Grano , ma 1' eforbitanza del prezzo in
feguito alia liberta , nemmeno quefto ti-
more e fondato . In uno flato vincolato
al tempo della mefle ne e vile il prezzo ,
poiche , come gia fi e detto , il pofTef-
fore non trova che pochi compratori del
ftio fuperfluo . Ammafl'ato poi il Grano
in poche mani di monipolifti il prezzo
s' accrefce anche nell' interno , poiche
gli artigiani , e la maggior parte degli
abitanti nclle Citta , formano una gior-
naliera fquadra di compratori . Cosi la
maggior parte dell' anno non refta il Gra-
no al livello del prezzo che farebbe uti-
le , anzi necefikrio per foftenere la man
d' opera nell' interno dello flato . L'effet-
to dci vincoli fi e di alzare il livello del
prezzo interno , e aflai piia 1' efterno del-
le nazioni che prendono la merce da noi ;
perche I'efFetto dei vincoli fi e di radu-
nare la merce in poche mani , cercando
ognuno di sbrigarfi d' un frutto del qua-
le non puo liberamente difporre , e pro-
fittando alcuni pochi privilegiati d^lla
6i
comune fervitu per fare efli foli un priva-
tive commercio tanto piii feducente ,
quanto maggiore , e piu rapida fi e la for-
tuna che promette . Inutilmente la legge
fulminera i monipolifti , potra rovinarne
alcuni , ma faranno immediatamente fuc-
ceduti da altri -, troppo grande e 1' utile in
quefla frode, e troppi mezzi vi faranno
fempre , perche il ricco addormenti i fu-
bordinati cuftodi della legge . Sempre che
vi faranno vincoli , vi faranno monipo-
lifti , e fin che efli vi fono , piccolo fara il
numero de' venditori nel corfo ordina-
rio deir anno a fronte de' compratori;
percio dovra fempre il prezzo eflerne alto .
Suppongali quello che non e , e con-
cedafi che il prezzo del Grano farebbe
pill alto colla liberta, di quello che fia coi
vincoli ; prima di decidere fe conven^a
avere i Grani a prezzo alto, ovvero a prez-
zo vile , converra efaminare da qual de'
due partiti fia V interefie della maggior
parte de' nazionaii , ^iacche 1' interefie
pubblico altro non e fe non I'aggregato
degl' interefii de' particolari . Per decide-
^2
re adunque fe 1' intereflfe pubblico efiga
d' aveie il prezzo alto , owero balTo bi-
fogna ofTervare fe fia nello ftato mag-
giore il numero de' venditori di grano ,
owero quello de' compratori . Le nazio-
ni mancanti di grano non hanno leggi
proibitive di queito commercio . Si parla
adunque d' una nazione coltivatrice , e
che abbia del fuperfluo di grani . In que-
fla nazione , dico , fara aflai maggiore
il numero dei venditori di grano di quel
che non lo fiano i compratori . Tutti i
contadini faranno venditori , e il nume-
ro di efli eccedera di aflai il numero degli
abitanti nella citta , e da quefli ultimi fi
detraggano tutti i facoltofi , e fi vedra che
per follevare un povero cittadino fi por-
terebbe la defolazione a fei o otto po-
veri agricoltori . Qual e l' afpetto in cui
ci fi prefenta dappertutta quali 1' Italia ,
r uomo il piii neceflario , e il piu bene-
merito della focieta ? Vediamo il mifc-
rabile contadino , nudo le gimbe , e fcal-
zo ; egli ha ful fuo corpo il valore di tre ,
o quattro lire e non piii -, e^li mangia
... ^3 .
un pane di fegale e di mlglio ; non mai
beve vino ; rariffime volte fi pafce di car-
ni ; la paglia e il fuo letto , prima d'averc
una moglie ; un mefchino tugurio e la
fua cafa ; ftentatiflima e la fua vita , e fa-
ticofiflimi i fuoi lavori . Egli (i confuma e
fi logora fino all' ultima vecchiaja fenza
fperanza d'arricchire, e contraflando col-
la miferia per tutto il corfo de' fuoi giorni;
null' altro bene raccoglie fe non queilo
che accompagna una vita femplice , e che
producono 1' innocenza , e la virtii . Egli
non trafmette a' fuoi figli altra eredita che
r abituazione al travaglio , Generazione
d'uomini frugalifTimi , laboriofillimi che
danno un valore alle terre , e alimenta-
no la fpenfieratezza , 1' ozio , e i capric-
ci delle citta ! Quefti fono gll oggetti ri^
moti dallo fguardo del Cittadino ; oggetti
degni di eccitare tanta commiferazione
per lo meno , quanta ne muove la men-
dicita per lo piii meritata dalla plebe
civica .
La liberta adunque nel commercio de*
grani non pub giammai in nelTuno flato ,
64
in iiefTuna circoftanza portar nociimen*
to ne alia fuffiftenza , ne all' abbon-
daiiza della nazione . Ne poUbno mai
elFere di giovamento gli ordigni coftrin-
genti delle leggi . Se fi dubiti della ve-
rita di quefli principj fe ne appelli la
decifione alia fperienza, e fi ritrovera
che gli flati che non hanno ne carpi
d'arti, e meflieri, ne leggi vincolanti
air ufcita de' loro prodotti fono piu flo-
ridi e opulenti degli altri , ne' quali tai
organizazioni coercitive fufliftono , e tan-
to pii'i s' accoftano i pafli all' uberta , e
air abbondanza , quanto meno si fatte
leggi fi tengono in vigore .
§. X.
T>e Privikgj efdujivi .
UN' altra confeguenza emana da que-
fti principj , ed e che tutte le pri-
vative , e tutt' i privilegj efclufivi , fo-
no diametralmente contrarj al bene d' u-
no flato . Pare veramente a primo af-
petto ,
65
petto chs un introduttore d' una nuova
arte pod'a meritare quefto favore di ve-
dere inrerdetto ad ogni altro 1' entrare
in concorrenza con lui , e dividerne V u-
tilita . Qiteflo principio d' equita pre-
valfe , e tattavia prevale in molti ftati
fenza eccettuarne anche alcuni de' piu
avveduti e fapienti ; ma difficilmente
mi fi trovera una coltura , una fabbd-
ca , un artifizio che {mil coflantemen-
te follenuto , ed abbia ridotto il fuo
oggetto a perfezione , ottenuto che eb-
be il privilegio efcluiivo . Tolta all' ar-
tefice Temulazione, afficurato ch' egli
fia d'eflere il folo venditore , gli man-
ca lo ftimolo per far bene ; e come al-
cune famiglie per eflere flate troppo
facoltofe fpenfieratamente vanno in rovi-
na ; cosi il monopoliita facilmcntc fi con-
duce a deperire . O 1' introduttore d: Ha
nuova arte la poiliede a un grado da
non temere che alcun Cittadino lo i r-
pafli , ovvero non e giunto a queito
fegno ; nel primo cafo il privilegio efciu-
fivo gli e quail ni utile , poiche porta
E
66
fcco il migliore di tutto , 1* cccellenza:
ncl fecondo cafo poi farebbe ingiultizia
r interdire 1' efercizio dell' indulhia in
quella parte ad ogni Cittadino in fa-
vore d'un mediocre manifatturiere , il
quale altrondc puo eflere con eguale
attrattiva , e col mezzo piij innocuo
delle gratificazioni invitato a piantare
la nuova introduzione ; e cosi lafciar
fempre aperta la ftrada , ficche in ogni
genere pofla apparire il maggior nurne-
ro de' venditor! che fi puo .
Da cio ne viene pure in confeguenza
che certe manifatture , e fabbriche pre-
potenti , e che piii fignorilmente col-
pifcono , e ftimolano T attenzione del
foreftiere , fono per lo piii o di po-
ehiffimo utile ad uno ftato , o di dan-
no talora . Una fabbrica che ci prefenti
gran pompa , porta feco il monipolio na-
turalmente , perche non vi fara chi ar-
difca entrare in concorrenza con lei .
Cento tela) diflribuiti fopra dieci fab-
bricatori , faranno piij utili di quello
che forfe non Ip fieno dugento dipcn-
^7 ,
denti da un fabbrlcatore lolo , peixhc
i venditori fi moltiplicano , la gara fa
che fi perfezioniiio , e riducafi il prez-
zo a] grado piu utile per la nazione ,
e il guadagno diftribuito fu piu fabbri-
catori ilimola fempre V induftria di cia-
fcuno .
Dico dunque che il numero de' ven-
ditori in ogni clalFe poiTibile bifogna la-
fciarlo moltiplicare naturalmente fenza
pom alcun limite , acciocche s' ottenga
in ogni clafTe il minor prezzo polTibi-
le , il quale folo puo accrefcere V an-
nua riproduzione procurando lo sfogo
della porzione eccedente , e quefta teo-
ria deve eftenderii , come dilli , ad ogni
clafTe poflibile di venditori anche di quel-
le derrate che fervono al puro interna
confumo giornaliero , perche il prezzo
d' ogni mercanzia e d' ogni derrata deve
necefTariamente comprendere il prezzo
di quanto ha confumato 1' agricoltore ,
o il manifatturiere , confeguentemente
r abbondanza di ogni piii minuto ge-
nere contribuifce come elemento nell' ab-
E 2
68
bondanza d* ogni merce, a mlfura chc-
ne e piu popolare la confumazione .
§. XI.
Alcune forgenti di errori nell' EcO"
nomia Folitica .
L*altro principio di cui di fopra fi e
parlato , fi e diminuire il nume-
ro de' confumatori > ed e quefto il fe-
condo mezzo per avere i prezzi interni
a un piu baflb livello . Se nel primo
principio fi puo francamente progre-
dire toglieiido gF inciampi , e lafcian-
do vegetare fpontaneamente F attivita
degii uomini, in quefto per lo contra-
rio conviene adoperare fomma cautela ,
e timidamente ftendervi la mano piii
con tentativi per oflervarne 1' eftetto ,
che con colpi maeftri , e arditi .
In alcuni ftati fi voile fecondarc que-
fto principio , promulgando leggi Ibn-
tuarie, le quali per lo meno fono pe-
ricolofe agli ftati, e il piu delle volte
^9
funefte . Efle dimlnuifcono il numero
de' compratori , ma fanno fcemare an*
che in maggiore ragione il numero de'
venditori . Eiie pofFono convenire ai paeii
che ricavano la loro luiTiftenza da un
precario Commercio di Economia, e a
quei popoji , prefib de' quali la riprodu-
zione annua ellendo tenuilfima per vive-
re , fono coflretti ad effere gli agenti , e
i commiffionieri degli flati riproduttori .
Poflbno a quei convenire , perche la
maggior parte de' loro venditori trae il
fuo utile dai compratori efteri, e poco
perde togliendole i confumatori nazio-^
nali 3 ma dove nella nazione fi crei o-
gni anno un nuovo valore che corri-*
fponda alia total confumazione , quanto
diminuiralTi la confumazione interna »
tanto fi vedra diminuire F annua ripro^
duzione , ammeno , che non fi foftituirca
una maggior confumazione d' un pro^
dotto interno , il che fara fempre 1' ope-
ra del coftumc a cui debbono rivolgerft
le leggi , e della opinione che convieii
cercare di far nafcere , fenza che 1' oracolo
del leglHatore I'intimi direttamsntc .
7*
Ogni operazionc , che tcnde dirctta-
mente a diminuire il numero de' com-
pratori produce una diminu/ione di
prezzo eiimera , di cui gli effetti rica-
dono per lo piu in dan no dell a locieta ;
cflendo che la diminu/ione de' compra-
tori porta feco ben prello la diminu-
zione de' venditori , e cosi in vece di
accrefcere il moto interno della focieta fi
ripone una parte di efTa fegregata , ed in
quiete , e altrettanto fi diminuifce dell*
annua riproduzione . lo non citero
efempj ; il lettore gli trovera da fe i e
tanto mi fido della coftanza di quefti
principj che mi lufmgo ch'ei difRcilmentc
trovera un calb , in cui una legge diretta
a fcemare il numero de' compratori in-
terni abbia ftabilmente portata 1' ab-
bondanza in un paefe.
Due principj vi fono , come abbiam
veduto , dai quali dipende 1' abbondan-
za interna d' uno ftato , da cui il tra-
fporto deir eccedente riproduzione agli
efleri , da cui 1' accrefcimento dell' an-
nua riproduzione , da cui la ricchezza
71
c la popolazione , la coltura , c la forza
nazionale dipendono : accrefcere i vendi-
tor! , diminuire i compratori : il piimo
di qucili principj e fempre innocuo , cd
e facilifTimo ad ufarfi , 1' altro e fomma-
mente pericolofo , e porta efFetti di bre-
ve durata , in feguito ai quali fi ricade
in uno ftato peggiore . Donde e avve-
nuto adunque che nella maggior parte de*
paefi gli uomini d' affari propendelTero
fempre a trafccgliere il fecondo principio
a preferenza del primo ? Perche gettarli
per la flradapai fpinofa e difficile, quan-
do v' e la fpaziofa e ficura in faccia ? lo
credo che cio fia accaduto perche il pri-
mo principio ha contro di fe la praties,
gli ufi venerati di fecoli , le leggi , e la
pubblica opinione , e vi vuolc un corag-
gio non volgare per affrontarlc , e vi (i
richiede una contcnzione fuperiore di
mente per afficurar fe medefimo di non.
errare folo contro il torrentc delle au-
torita oppoile ; laddove feguendo il fecon«
do principio non li e mai in pericolo di
vederfi rimproverare dell' efito cattivo ,.
E4
72 ^
ar.zi fi e ficuri di aver gli cncomj chc (i
danno alia prudcnza , la quale per lo
piu in politica e im fmonimo d imi-
tazione . Foife troveremo ne' fccreii pe-
netrali del cuore umaiio un' aitra uni-
verfale cagione di quefta Iceita , ed e che
le leggi vincolanti , e le prefcrittive fono
un giado di autorita ; che il comune a-
mor proprio e fempre piu lufingato quan-
do s' immagina d' imprimeie un moto e
di creare una a/ione in una malik d uo-
mini , che non quando fi limita unica-
mente a invigilare ful moto fpontaneo ,
a fpianarvi le ftrade , e a rimovere gli
oflacoli . Sembra piia breve e lulinghiera
la flrada di proibire immediatamente
r effetto , e piu laborioia e certamente
quella di modificare le rimote cagioni ;
la naturale inerzia fa piegar 1' uomo ag!i
efcmpj , e lo allontana dalla contenzione
deir elame. Tali fono le cagioni le qua-
il o feparatamente o riunite hanno fat-
to si che generalmente le lepgi , e le co-
ftituzioni della focieta fianfi livolte piut-
tofto a frenare il numero de' comprato-
1"
J"
ri anzi chc fcloglicire , c Ulimitarc quel*
lo de' venditori .
§. XII.
^e conve?jga tajfar per legge i prezzi
di alcuna ?nerce ,
SI e creduto di poter per legge livellare
i prezzi interni, mafTimamente di al-
cune dcrrate die fervono all' ufo pii»
comune del popolo. Queilo efpediente
forle e nato dappoiche videro i magi-
flrati che dalle loro leggi vincolanti non
ne nafceva la pubblica abbondanza , che
anzi i prezzi fi rialzavano diminuendo-
fi il numero de' venditori . Per rime-
diare al male d' una legge vincolante
fi ricorfe ad altra legge vincolante an-
cor piu , e fi ftabili per autorita pub-
blica il prezzo a cui dovevano venderfi
alcune merci . Quefli ufi fulTiftono in
varj ftati . La maggior parte degli uo-
mini viene fedctta coll' afpetto d' una
politica fpeculativa , la quale come Isi
74 , .
fcLiola Ibfiflica fa abbcUirc quefti ordi-
gni conftringenti , e rapprefcntarli come
falutari alio flato , e con una virtuofa
ma forprela decifione , e anticipato giu-
dizio le fa abbracciare .
Efaminiamo gli cffetti di fimili pre-
fcrizioni . Supponiamo che il prezzo co-
mime della merce realmente fia 12. lire,
coficche fe la contrattazione fofle libe-
ra , nel mercato , comunemente fi ven-
derebbe la merce a lire 12. La legge
comanda che il prezzo fia 11. Ecco
fconvolto tutto r ordine delle cofe j il
prezzo non e piu in ragione diretta de'
Compratori , e inverfa de' venditori . II
prezzo non e piii il grado d' opinionc
che danno gli uomini alia merce . II
prezzo e divenuto un atto arbitrario
dclla legge, il quale fa torto al vendi-
tore , e confeguentementc tende a dimi-
nuire il numero di effi . Quali efFetti
ne accaderanno ? I venditori fceme-
ranno ; 1 venditori fi conformeranna
il meno che fi puo alia legge, quin-
di ^ di quella merce fe ne trafmettera
75
agli eflcri anche di piu del fuperfluo;
fi cerchera di falfificare la merce , e fram-
miichiarvi materie di minor valore , fi
cerchera di frodare il pefo , e la mi-
fura , e gli efecutori della legge potran-
no bensi anfanti in moto e gucrra con-
tinua facrificare alcune vittime ree di un
dehtto arbitrariamcnte creato , fenza che
celn percio il dilbrdine , o 1' abbondan-
za pubblica rcgni mai ; poiche una leg-
ge che abbia contro di fe la natura ,
c rintereiFe di moiti non puo mai eflerc
coltantemente , e placidamente ofTervata ,
ne portare faufte confeguenze alia Citta.
Le leggi tafTative del prezzo fono in*
giufte col compratore fe fiflano un li-
mite al di fopra del prezzo comune^
fono ingiufte col venditore , fe lo fifla-
no al difotto , e fono inutili fe fi at-
tengono al vero livello del prezzo co-
mune .
In fronte della maggior parte delle
leggi , che le nazioni ereditarono da i
loro padri fi trovano fcritte quelle fer-
rec parole forzare , s prefcrivere . I pro-
76
grclfi che la ragione ha fatto in que-
llo lecolo cominciano a fame vedere
di quelle che hanno la benefica divi-
fa invttare e guidare . Quaiunque fia la
forma di goveruo lotto la quale vive una
focieta di uomini , a me pare che fia
interefl'e del fovrano di lalciare ai Cit-
tadini la maggiore poITibile liberta , e
toglier loro quella fola porzione di na-
turale indipendenza che e neceflaria a
conlervare Y attual forma di governo .
A me pare che ogni porzione di liber-
ta che ultroneamente fi tolga agli uo-
mini fia un errore in politica , elfendo-
che queft' ultronea azione del legifla-
tore fente in faccia del popolo il folo
potere : X imitazione gradatamente fi
diffonde , s' indebolifcono 1' idee morali
nel popolo , e a mifura che fi diffida
della ficurezza , fi ricorre all' aftuzia; la-
onde moltiplicati che ficno quefti erro-
ri in politica fat?lmente la nazione diver-
ra timida , poi fimulata , finalmente iner-
te , e fpopclata fe il potere troppo fa-
miliarmente efercitato giunga all' op-
,77
prefTione . Ma nella felicita dei tempi
prefenti dopo i progrefsi che la filofofia
ha fatto in ogni parte del fapere coUa
dolcezza e umanita degliattuali governi,
quefti oggetti fortunatamente non tro-
vanfi , fuori che nella fpeculazione. E'
pero cofa degna da ofTervarfi che ogni
pafTo fuperfluo che dal legiflatore fi fac-
cia in limitazionc delle azioni degli uq-
mini e una reale diminuzione di atti-
vita nel corpo politico tendcnte diret-
tamente a fcemare T annua riprodu-
zione.
§. XIIL
l)el 'valor e del denaro e injluenza che
ha fulla mdujlria,
ABbiamo ofTervato come il prezzo
delle merci e in ragione direct a de
compr atari , e inverfa de' venditori . Offer'*
viamo prefentemente come debba mifu-
rarfi il prezzo del denaro . Se il Com-
mercio altro non e che la permuta^i^*
ne d una cofa con I altra , e fe fabhon"
danza delle rkerche , e la fcarfezza deile
offerte formano ii prczzo , ne verra in
confeguenza che il prezzo della merce uni-
verjale fara in ragione inverfa de com^
prat OF i , e diretta de 'mnditori , confe-
guenza che fcatarifce immediatamente
dai piincipj e daile definizioni che fi
fon date , onde quanto piii compratori
vi fai'anno di ogni merce particolare tan-
to ?ne?io anjra prezzo il denaro , e quanto
pill venditori fi troveranno di merci par^
ticolart , tanto piii il denaro fara apprez-
zato. L' abboJidanza adanque della tnerce
univerfale efclude direttamente I abbon^
danza di tutte le merci particolari , e
quanto e da temerfi la penuria delle
merci par ticolart in uno ftato , altret-
tanto lo e la troppo abbondanza della
merce umverfale .
La troppa abbondanza della merce
wniverfale non fi mifurera dalla quanti-
ta ne aflbluta , ne circolante di effa ;
ma ben si allora foltanto che il nume-
ro de' compratori avra a fare con uno
fcarfo numero di venditori potra dirfi
clie fiavi quefta nociva abboiidaw^a . Egli
e in natura che i venditori fi molti-
plicano a niifura che i compratori cre-
ibono in numero . Da cio ne fegue che
quefta efuberanza di merce univerfale
diverra fenfible allora quando entri tutta
in grolFi sfoghi nello ftato , e non dia
tempo gradatamente all' induftiia di ac-
correre e moltiplicare i venditori. II de-
naro che inlenfibilmente fi va accrefcendo
in uno ftato e come la rugiada che rin-
vigorifce e rianima tutta la vegetazionc;
egli e un torrente impetuofo che fchian^
ta , intorbida , infterilifce fe entra nello
ftato ammaflato in tefori.
Si e oflervato ftn dal principio che
non potrebbe darfi un commercio vivo ,
e eftefo fe non fi fofle inventata la
merce univerfale , e che il commercio
avefTe dovuto confiftere in permutazio-
ne di cofe confumabili . Uno ftato adun-
que in cui fcarfeggi talmente la monc-
ta , che ne manchi per l' interna cir-
colazione dovra accoftarft alia vita fel-
?0
vaggia, e reftrmgendo i contratti al puro
bilbgno a mifura che la merce uiiiver-
fale c poco difFufa ne accadera , che fra
uomo e uomo la contrattazione fi ri-
duca e reftringa al minor grado , e pro-
porzionatamente fi diminuira la riprodu-
zione annua , e la nazione povera , ifo-
lata, e langaente ripieghera verfo gli an-
tichi fuoi prmcipj , allontanandofi dailo
llato del la coltura.
Per la ragione medefima quella na-
zione in cui r inflancabile induftria , c
un florido Commercio gradatamente fan-
no accrefcere la quantita della merce u-
niverfale , quella fara un nuovo fpronc
air induilria , accrefcera il numero de'
contratti , diventera fcmpre piu rapida la
interna circolazione , fara conofcer nuovi
comodi. della vita , e nuovi agj , raffi-
nera le arti , le manifatture , inventera
i metodi per renderle piu perfettc , e
fabbricarle con maggiore celerita , tut-
to fpirera coltura , fortuna , e vita .
Percio conviene diilinguere due call
aflai diverfi . L' accrefcimento della mafia
del
del denaro fara quefti benefici efFetti fe
una nazione lo acquiilera per il moto
della induilria -, che fe 1' acquiilera tran-
quillamente , o per miniere abbon-
daiiti , o per opinione che sforzi le al-
tre nazioni a tributarle la merce uni-
verfale , quella , in vece di animare 1' in-
duftria , addormentera gli uomini in
un profondo letargo . La ricchezza en-
trando nello flato per queila ftrada , ca-
dera nelle mani di pochi , e quefti po-
chi , rigurgitanti di denaro ii abbando-
neranno a un ecceffivo lufTo , e difde-
gnando le produzioni nazionali imper-
fette e grofTolane , attefa 1' univerfale
poverta, fi getteranno a confumare e
dillipare in manifatture e prodotti efteri
la loro ricchezza . Quefta fatale ricchez-
za fara per quel popolo un lampo che
dall'alto balenera ful capo della mold-
tudine , e la rendera fempre piii ran-
nicchiata ed avvilita : la merce univerfale
pafTeraalle nazioni eftere attive , fenza
che le mani del popolo la tocchino , e
r unica piccioUiHrna parte che potra a-
F
82
verne la nazionc fara ne' falarj , che
riceveranno alcani Cittadini inerti . La
pompa d' alcuni pochi contraftando coUa
univerfale miferia fara lo fpettacolo che
oijjira dovunque il denaro accrefciuto
fenza una nazionale induftria.
E' vero che confiderando immobili le
due quantita merce univerfale, e merci
particolari, quanto pin s'accrefce la quan^
tita da una parte , tanto piu deve di
quella cederfene in cambio dell' altra ;
cioe , quanto piii accrefce la quantita
del denaro, tanto piii dovre^be diven-
tar cara ogni cofa , fe le cofe vendibili
c il denaro rcilaffero immobili . L' averne
dimenticato il moto fu cagione , che ta-
luno fcrittorc , altronde efatto penfato-
re , abbia equivocato . Qaanto piii ven-
dite fa il venditore , tanto fi conten-
ta di profittare meno per ogni vendita ,
c quanto piii denaro circola in uno fta-
to , tanto s' accrcfcono in confeguenza
le vendite . Da cio ne deriva che il prez-
zo delle merci particolari col denaro ac-
quiflato per il moto delia riproduzione
. «3 .
annua non s' innal7era, ma anzi fi ri-
durra al mmimo grado polTibile . Re^
gola generale : dovunque e in fiore it
com nercio , ivi Ion minimi i vantaggi
del comnerciante , prefa ogni merce le-
paratameiue ; e dovunque torpifce V in-
duftna grandijli fono i guadagni del
commerciante .
La perfezione delle macchine e degli
iftrumrnti e ridotta prelib una nazione
arricchita coll' induftria a un fegno tale >
che r operajo travagliera in un giorno
quella manifattura , che in uno ftato
meno indullriofo H farebbe in piu giorni ;
e quefte f^no ie riforfe che ha un paefe
arricchito coll' induflria ; riforfe delle
quali manca uno ftato fpontaneamentc
arricchito dalla terra , non coll' accre-^
fcimento dell' annua riproduzione, frut-
to deir induftria , ma col fital dono
della merce univerfale ; perche il primo
avra crefciuto il numero de' venditor!
col crefcere la ricchezza ; il fecondo
avra crefciuto il numero de' compra-
tori , i quali avranno avuto ricorfo ai
F 2
84
venditori efteri , come fi e detto , in-
cautamente trafcurando i nazionali le
ricchezze fifiche a fronte di quelle che
fono ricchezze di convenzione .
Si ofTervi che la ricchezza d' una na-
zione non fi mifura tanto per Taflb-
luta quantita de' beni che pofTede , (juan-
to per la proporzione che pafTa fra di
efTa e le nazioni che 1' attorniano , e
commerciano con lei. La ricchezza ac-
quiftata adunque colle miniere fara la
meta meno effetto nella ricchezza na-
zionale di quello che farebbe una egual
fomma venuta per il Commercio , elien-
do che queft' ultima farebbe una quan-
tita accrefciuta alia nazione , e diminui-
ta ad un altro ftato , lo che importa
doppia quantita nella proporzione fra
gli due Itati .
8s
§. XIV.
DegF Interfffi del De}iaro.
IL denaro dunque eflendo abbondan-
te , e univerfalmente difFufo in uno
ftato arricchito per il fermento dell' in-
duflria ne accadera chc mold cerche*
ranno o ad accomodarlo , ovvcro a con-
vertirlo in un fondo ftabilmente frutti-
fero 'y poiche la cuflodia del denaro e
fempre un pefo che pochiflimi fofFrono
tranquillamente per il timore di per-
derlo . Si bonifichera adunque 1* agricol-
tura , fi accrefceranno le manifatture ,
Ic ofFerte del denaro fi moltiplicheran-
no , e le ricerche diminuiranno a mi-*
fura che un paefe piii ne ha in circo-
lazione . L' interefTc dunque del denaro
ivi fi ribafTera ; poiche 1' interejfe e fem-
pre in ragione diretta dalle ricerche , e
inverfa dalle offerte , eflendo le ricerche
al denaro queilo che i cotnpratori allc
altre merci come le offerte queilo che i
venditori ^ e X inter efje eflendo queilo che
S6 _
nelle mcrci e il prezzo . L' abbondan-
za adunque univerraie del deriaio porta
con fe per necedana conieguenza il ri-
balTo degl' intcreiTi , e i molti poliijflc)ri
del denaro non trovando piu la Itcira
rendita col darlo a mutuo fi rivolge-
ranno a fare acquifto di fondi ftabili ,
ovvero lo impiegheranno nelle manifat-
ture . Prima confeguenza adunque che
nafce dal ribaffarfi gl' interelli del de-
naro fi e di veder accrefciuto il prezzo
de' fondi di terra , e di veder data una
nuova fpinta alle manifatture . Dico
creiciuto il prezzo dei fondi di terra,
perche faranno accrefciuti i comprato-
ri , e non fara accrefciuto il numero de'
venditori . La fpinta data alle manifat-
ture tendera ad accrefcere il numero de'
venditori , e a favorire cosi 1' abbondanza
pubblica .
Sembra che il magglor prezzo a cui
fi comperano le terre dovrebbe far ac-
crefcere il prezzo de' prodotti delle ter-
re medefime , fe cont. mporancamente o
diminuifiero i venditori di elTi prodotti.
8/
o fe ne accrefcefTero i compratori ; nia
ne r uno ne 1' altro accadeiebbe ; anzi
accrefciutofi il numero dei compratori
delle terre , elle verranno divife Ibpra
un maggior numero di proprietarj , ed
ecco accrcfciuto il numero de' venditor!
delle dcrrate .
Seconda confeguenza di aver abbafTa-
ti gl' intereffi del denaro fi e la bonifi-
cazione che faffi alle terre della nazio-
ne, ftendendofi la coltura fopra delle pia-
nure che prima erano trafcurate , ac-
crefcendofi le piantazioni utili , riceven-
done nuova vita tutte le arti , coUe quali
s' ottiene dal fuolo la maggiorc annua
riproduzione , al che conduce il non
trovare nei mutui 1' interefie piii alto;
ed ecco come V abbondanza medefima
della merce univerfaie , pofla che fia in
circolazione , e fcarfamente ricompenfata
negli oziofi depoliti dei banchi , pro-
duca un efFetto oppoflo a quello che a
primo afpetto fembra dover produr-
re , cioe , in vece di al/are i prezzi delle
cofe , tende a riballkrli , e a condurre all*
F4
88
abbondanza pubblica , e alia mafTima ri*
procluzione annua . Tali fono gli eifet-
ti ch' ella produce quando fia entrata in
una nazione in conleguenza dell' indu-
flria univerfale.
La terza confcguenza che nafce dai
piccoli intereffi del denaro fi e la faci-
lita di fare delle piu grandi intraprefe
fia nel Commercio , fia nella agricoltu-
ra , efiendo che con maggiore facilita
ritroverafli o dal terriere , o dal mano-
fatturiere il denaro ad impreftito per
azioni piu ardite , per modo che dall'
utile di efle comodamente potra fcon-
tare 1' annuo frutto corrifpondente al
debito , donde ne deriva fempre mag-
giore aumento , e sfogo all' eccedentc
annua riproduzione . Palucli afciugate,
e ridotte ad eflere campagne ridenti :
Fiumi contenuti negli alvei ; Torrenti
inviati per mezzi innocui all' agricol-
tura; canali navigabili fcavati per ac-
crefcere la facilita de' trafporti , audaci
navigazioni , e tentativi d'ogni forta fi
vedranno in quelle nazioni , fralle quali
89
c abbondante il denaro circolante -, e ne
fono piccoli gl' interefli.
Si e veduto difopra come per pro-
curare Tabbondanza pubblica , e la mag-
giore annua riproduzione conviene dei
due partiti che vi fono accrefcere i veti"
ditori , e fcemare i compratori , fcegliere
il primo , e dimenticare il fecondo j c
tale elFer la teoria per bene e coftante--
mente dar norma alle merci partico-
lari . Ma nella merce univerfale bifo-
gna fare precifamente il contrario , e le
leggi vi porteranno un ordine falutare ,
piombando fu chi deve ricevere il dena-
ro , piuttoilo che fu chi deve darlo ad
impreftito . Non pretendo io con cio di
dire che convenga giammai di fare al-
cuna legge vincolante o taflativa , per
cui r intereUe del denaro venga fifTato
ad un livello. Queft' interefl'e , come fi c
detto , e in ragione diretta de' ricercanti ,
e inverfa degli cfFerenti , ficcome il prez-
zo lo e del numero de' compratori divifo
per quello de' venditori . Si 1' uno che
I'altro fono un elfetto fifico, il quale
9° ...
non i)uo mai efler difcorde , ne fpropor-
zionato alle cagioni che lo producono .
Per le ragioni adunque dette difopra,
per le quaii non poilbno innocuamente
i magiftrati ■ comandare il prezzo dellc
merci particolari , nemmeno potrebbc-
ro comandare il limite dell' interefle del
dertaro fenza cfporrc la legge ad effere
delufa , come fempre lo fara qualunque
legge che abbia luttanti contro di fe gl*
intercili di molta parte di Cittadini , 1' a-
zione de* quali , benche minima , prefa
ne' llioi dementi , produce pero fempre
ficuramente I'effetto quando molti e mol-
ti piccoli elementi confpirano a un dato
fine . ElFendo che , per poco che c' in-
terniamo nell' efame , fi Icuopre quefta
verita , che tutto in una nazione real-
mente fi decide dalla pluralita dei fuf-
fragj , qualunque fia la coftitu zione fot-
to di cui vive ; con quefta fola diverfita
che nella Democrazia fono palefi , e ne-
gli altri govern! fono piu lenti , taciti ,
e occulti , ma non percio fono meno
attivi in effetto per decidere di ogni fta-
bile fiilema.
91
§. XV.
Mezzi per fare che gV IntereJJi del
denaro fi ribajjino.
COme adunque potra un governo ri«*
baflare gl' interelTi del denaro ope-
rando fu chi deve riceverlo ? In ogni na-
aione vi fono deidebiti pubblici, vi fono
dei banchi , dai qiiali colore che prefla-
rono il denaro alio ilato ricevono i' an-
nuo frutto. L'efperienza ha fatto vedere
quanto provida fia 1' operazionc di ribaf-
farc grintereffi di quefLi banchi, non folo
per alleggerire i pefi del pubblico erario ,
ma altresi per livellare a un piia bafTa
prezzo indirettamente tutti gl' imprefliti
della nazione.
E' inutile ch' io qui foggiunga quello
che la giuflizia la piii evidente fugge-
rifce alia mente di ciafcuno , cioe , do-
vere lo ftato avere in pronto una fom-
ma per ofFerire contemporaneamente ai
creditori il rimborfo del lor capitale ,
quando non fi contentino del piu baf-
92
fo interefle , il quale giaftamcntc devefi
ottenere da una fpontanea adefione del
creditore . Guai fe una momentanca u-
tilita prevalga fopra i veri intereffi dello
ftato ! Guai fe la fede pubblica s'ofcuri !
L' interefle dello flato diventera diver-
gente dall' interefle di ogni private . La
fola fimulazione cuoprira 1' indifferenza
con cui ogni uomo rimirera 1' unione ,
di cui e parte -, i principj morali fi an-
nienterebbero , la nazione caderebbe nel-
la corruzione , fl:ato peggiore aflai dell*
originaria vita lelvaggia , tutto andrebbc
depercndo , e alia prima urgenza , in cui
la pubblica ficurezza efigefl^e il foccor-
fo , fi cercherebbe inutilmente . Ne' fe-
coli paflati fe ne videro gli efempj in
molti luoghi d' Europa , ed alle mife-
rie d' allora flam debitori d'efl^erfi illu-
minata general men te la politicadegli fl:a-
ti , ed efl^erfi univerfalmente riconofciuto
che /a confiden%a , e la ficurezza nel pub"
blico erario fono il Fatrimonio piu rkco ed
i?ieJ'auJio di ogni Sovrafio.
93
Ridotto che fiafi dai banchi pubblici
r interefle del denaro a un piu baflb li-
vello , fe i creditori di quefti banchi for-
mano una parte lenfibile degli impre-
flanti che ritrovanfi nella nazione , ne
accadera che quel che ricercano a mu-
tuo la mercc univerfale , coll' efempio
del banchi pubblici non offnranno piu
r interefle di prima , e quei che cercano
di accomodarla non avendo piii da fpe-
rare dai banchi il pafl^ato interefsc , li
contenteranno di ribafsare . Se poi i
creditori dei banchi pubblici avranno ri-
cevuto il lor capitale piuttoflo che aflbg-
gettarfi al ribalFo degli interefli fara cre-
fciuto il numero degli ofi:'erenti , e in
confeguenza tanto piu ne fara ribaflTa-
to rinterelTe.
Un altro mezzo hanno i governi per
diminuire gl' interefli del denaro . Per
conofcerlo bafta il riflettere che due fo-
no i principj per i quali 1' offerente c-
flge r interefle . II primo e per eflxrre
riiarcito dell' utile , che ne ricavereb-
be impiegandolo nell' agricoltura , o ncl
94 . .
Commercio : il fccondo per ricompeii-
farfi di quel grado di rifchio , che puo
correre di perdere il fuo capitale in una
nazione dove 1' induftria liberamentc fi
maova in ogni fua parte . Si e gia ve-
duto > come i frutti del Commercio c
deir agricoltura debbon elTer ridottl a un
baiTo livelfo ; confeguenza di cio ne vic-
ne , chc quanto piii fi promovera , e li
lafcera agire nel cuore degli uommi la
Iperanza di migliorare la forte ; quan-
to piii s* interporranno quei mezzi che
fcatenano il principio vitale e attivo
deir induftria ad accrefcer 1' annua ri-
produzione , tanto diverra minore na-
turalmente quella porzione d' interefle ,'
che viene dai trattatifti chiamata /ucro
ceU'ante . Sta poi in mano del legillato-
re il diminuire il rifchio che i forenfi
chiamano danno emergente-y s'otterra quc-
fto fine con ottime leggi , con brevi e
fempJici forme gudiciarie , coll' ottima
fcelta d' incorrotti magiflrati , coficchc
ognun polla facilmente, e foUecitamente
far valere il proprio diritto ; e la forza
95
pubblica fempre protita ad avventarfi
contro r ufui'patore e il mancator di
fede , renda flabile e foda la ficurezza
de' contratti.
Tanto e cio vero che io ardifco dire
che neiiun paefe , dove 1' induftria fia
animata , e dove la buona fede fia ri-
fpettata , avra intereffi alti del denaro ;
ed air incontro dovunque fia alto in-
terefle del denaro fara langaida I'annua
riproduzione , e aflai dubbia la fede
dei contratti . Dall' intcrefle del dena-
ro fi puo calcolare la reciproca felicita
degli ftati.
Gl' interefli del denaro fi poflbno pa-
ragonare fra nazione e nazione, e fra
fecolo e fecolo , per calcolare la felicita
d' una focieta che pretenda alio ftato di
coltura ; ma il vaiore di nefTuna mcr-
ce ne univerfale ne particolare potra
mai paragonarfi fra nazione e nazio-
ne , ie fra di efle non abbiano una co-
municazione o immediata , ovvcro coix
una terza nazione ; eflendo che il 'valore
puo effere baifo tanto per mancanza di
g6
compratorl i quanto per abbondanza <li
venditoH, tanto ^tv fcarfezza del denaro ,
quanto par la rapidita colla quale i
contratti fi fuccedono , ne vi pub ellere
mifura fra due quantita diftanti , c
ifolate . Lo fteflb dico di chi voglia
paragonare i valori d'un fecolo all' al-
tro : calcolo nel quale fi potra bensi rin-
venire quante once di metallo fi ccdef-
fero in cambio d' una data merce , non
iTiai il vero valor e di eila , fe per no-
me di valore s' intenda il grado di fti-i
ma ch' ella aveva nella comune opinio-
r.e , eflendofi variata coll' andar dei tem-
pi la ftima dei metalli preziofi a mi-
fura che lo divennero meno colle ine-
faufle miniere , che van no moltiplicando
in Europa la merce univerfale . Per fa-
re efattamente il calcolo del 'ualore fra
due focieta incomunicanti o per diftan-
2a di luogo , o di tempo , converreb-
be avere il numero de' compratori , e dei
lienditori delle due nazioni , e delle due
epoche che fi vogliono confrontare .
§. XVI.
97
§. XVI.
T^ci Banchi piibblici ,
SI e veduto quai buoni efFetti pofso*-
no produrre i Banchi pubblici per ab-
baiFare gV intereiTi del denaro . L' in^
venzione dei banchi come quella delle
lettere di cambio appartengano a quefti
ultimi fecoU : Colle cedole fi e intro-
dotta una rapprefentazione della mercc
univerfale fommamente comoda al tra-
Iporto , la quale per tutta la sfera , a
cui fi eftende il credito deve accrefcere
fommamente la circolazione , e il ra-
pido giro dei contratti . Sin tanto che
gli uomini fi credono egualmcnte ricchi
con una cedola di banco, o con una
lettera di cambio di quel che li credo-
no ricchi pofscdendo la merce univer-
fale , nella contrattazione fi riceveran-
no piu volentieri quefti pezzi di car-
ta , e quefte promefse del denaro , an-
zi che il denaro medefimo ; perche fom-
mamente ne fono facili la cuftodia, e
G
. 9»
il trafporto . Slmili invenzionl faranno
di utilita a quelli flati , ne' quali la cu-
flodia della fedc pubblica e confidata
a un gran numero di uomini che ban-
no interefle a foftenerla , e che mu-
niti della opinione pubblica fi trovano
talmente forti da non aver mai di che
temere . Ma dovunque fi pofla col mu-
tare di qualche circoftanza cambiare il
grado della fiducia pubblica verfo di
quefte rapprefentazioni della merce uni-
verfale , ivi faranno in pericolo di ri-
voluzione le opinioni , e le fortune pri-
vate , ne mai quelle inftituzioni potran-
210 ampliarli al di la di un certo li-
mite fenza pericolo .
I Banchi fanno 1' effetto di raddop-
piare quella maiTa di merce univerfale
che ricevono , poiche refla nello flato e
la merce univerfale e la di lei rappre-
fentazione . Pare che adunque dovrebbc-
ro far accrefcere i prezzi delle merci par-
ticolari j ma la rapida circolazione che
introducono diftribuendo il guadagno
fopra un maggior numero di conti-atti
puo non folamente impcdire V mnalza-
mento del prezzo, ma anche ribaflarlo
colla moltiplicazione fempre maggiore
de' venditori , e cosi accrefcendofi le com-
pre , e le vendite^ e le confumazioni
interne fi puo accrefcere in maggior pro-
porzione 1' annua riproduzione .
Se gl' interefTi de' Banchi pubblici fof-
fero alti , quelli farebbero il fammo ma-
le d' invitare i Cittadini a depofitare fu
i Banchi il lora capitale , e abbando-
nare ogni induftria . II pericolo della
mala fede produrrebbe un buon effetto
in quel calo , e a quefto timor folo
farebbero debitrici 1' agricoltura e Ic arti
di non efiere afFatto derelitte . Gli ftati
talvolta , ailorche fono giunti alia cor-
ruzione , ricevono un bene da quei prin-
cipj medefnni che g!i hanno corrotti ,
e la moltiplicita dei cattivi principj pro-
duce per avventura 1' effetto che due
principj diftruttori e oppofti fi elido-
no fcambievolmente . Tale farebbe ap-
punto quefto , quando la dilapidazione
uiatafi del pubbiico Erario aveffe alie-
G2
100
nata la fiducia del popolo, fi dovreb-
bero offrirc intercfii altiflimi per avere
gV impreftiti , il che rovinerebbe 1' in-
dufliia fe avefTe efFetto ; ma la mala
fede medefima della amminiftra ^ione, al-
tro vizio pubblico , vi fi opporrcbbe , c
r efFetto farebbe o nullo , o deboliffimo .
Gli ftati piu vafti , che hanno un
eftero commercio colle piu rimote na-
zioni , ricevono piu bene che male dai
debiti pubblici fmtanto che T opinione
del popolo non giunga a diffidare ; ma
gli ftati piu riftretti e fubalterni poco
bene rifentono dai Banchi pubblici , e
quel poco comodo viene largamente con-
trappeiato dalF annua perdita che fa 1' e-
rario per il pefo degl' interelFi ; laonde
nel primo cafo conviene rivolger le mi-
re a perpetuare il dcbito nazionale , e
nel fecondo a faldarlo coi mezzi piia
innocui che fi puo .
lOI
§. XVII.
Delia Circolazione .
LE rifleffioni che abbiamo fatte fin*
ora c' inducono a quefta confe -
guenza , che 1' accrefcimento della mer-
ce univerfale, e della rapprefentazione
di lei e fempre un bene per lo ftato ,
quando proporzionatamente s' accrefca
la circolazione -, poiche s accrefcono i
venditori a mifura che fi accrefcono i
compratori , il che ricade a moltipl care
r annua riproduzione . Per avere un'idea
ancora piu precifa di quefta vcrita con-
vien riflettere che ogni venditore doven-'"
do ritrarre una determinata fomma dalle
fue vendite giornaliere , quanto maggior
numero di vendite fara , tanto fopra cia-
fcuna vendita particolare cadera minor
Ibmma di guadagno nel venditore ; per
lo che accrelcendofi generalmente la cir-
colazione anche fulle merci che ogni
venditore deve confumare , fi dovra com-
penfare minor utile a chi le vendiede,
G3
I02
c cosi di mano in mano i falarj degli
artigiani, il prez/o delle manifatture,
gii utili del Commercio anderanno fem-
pre abbafTandofi , fi moltiplicheranno
iempre i venditor! , quanto piu la cir-
colazione crefcera , ed ecco come 1' ac-
crefcimento del denaio che per fe me-
defimo dovrebbe far incarire tutte le
merci , quando entri in una nazione in
confeguenza della univerlale attivita pro-
duca un efFetto contrario , cioe di ribaf-
fare i prezzi , e la rapprefentazione del
denaro iftelTamente ; e cio per le gia
dette ragioni , perche tanto crefce il mo-
to interne , e il numero de' contra tti
inceflanti , che fi dirada e fcorre la
merce univerfale , fenza che il livello li
rialzi ; in quella guifa per cui un fiu-
me incidendo in un altro fiume, di tanto
accelera il moto dclle acque inferioii
col premerle , e coU' impeto concepito ,
che fi vede ribafTarfi il livello dellc acque
in quel tnomento appunto , in cui fem-
brava che piu doveiiero rigurgitare .
^^3
. Conofciuta clic fia intlmamente la iia-
tura delia circolazione , efletto deir ac-
erefciuta malladel denaro acquiPcato per
r induflria , li conofcera die il vedei li
accrefciuti i prezzi de' viveii in una na-=
zionc , non e prova che ivi s' aumenit
la ricchezza , anzi pub queflo accadeie ,
o perche fcemandofi il denaro propor-
zionatamente fiafi rallentata la circo-
lazione , e dividendofi 1' utile del ven-
ditore fopra un minor numero de' con-
tratti cialcuno di elTi debba aver prezzo
maggiore , ovvero perche diminuilcafi il
numero de' venditor! , o perche fi vada
fcemando V induflria , e 1' annua ripro-
duzione fi- reflringa . In fatti noi ve-
diamo ai noflri tempi chc non fola-
mente per tutta 1' Italia fi afcoltano Ic
querele ful prezzo ecceflivo del vitto, ma
per la Francia , per 1' Inghilterra , e ge-
neralmente per tutta 1' Europa , dal che
fi vede , che fe una provincia d' Europa
prova quefto ecceffivo prezzo non pub da
cib defumerfi , ch' ella vinca fulle altre ,
nel che confifte la ricchezza confiderata
G4
104
come un elcmento dclla profperita e for-
za dello flato . Plio dunque crefcere il
pre/zo per una abbondanza univerfale
del denaro accrefciuto in Europa , fenza
che pofla dirfi una parte di efTa arric-
chita, poiche la ricchezza dipende dal
paragone cogli altri fbati ♦ '
Tutte le merci che fi vendono in un
giorno vagliono tutto il denaro che s d
I'pefo in quel giorno per acquiftarle -, ma
il denaro non confuma , e le merci fi
comprano per confumarle . Quefta fola
rifleilione bafta a far conofcere che tut-
to il denaro circolante in uno ftato e
eguale bensi alia giornaliera confuma-
zione , ma non e eguale ne all' an-
nua confumazione , nc all' annua ri-
produ zione : poiche la fteffa moneta
pallando fucceflivamente per le mani di
molti Cittadini in un anno , tante volte
rapprefenta il proprio valore quanti fo-
no i contratti e i pafiaggi che fece da
una mano all' altra . Quanto dunque
piij rapidi , e frequenti fono i pafiaggi
della moneta in piu mani, di tanto deve
dirfi , che le merci contrattabili ecce-
dono la merce univerfale circolante ; c
ficcome dove fcarfeggia la merce uni-
verfale , ivi gli uomini fono neceflaria-
mente piu parchi ,. prudenti , e cauti^
generalmente per non privarfene, rinun-
ziando a molti comodi , e piaceri della
vita , cosi per avere una rapida circo-
lazione e neceflkrio che vi fia abbon-
danza del denaro -, dunque crelbendo la
quantita del denaro,, quando ella ven-
ga in una nazione per induftria , V an-
nua riproduzione delle merci particolari
dovra crefcere fen>pre in maggior ra-
gione . I ,
'.' Per convincerfi di quefta verita, cioc
clie la quantita del denaro circolante
nello flato e di gran lunga minore del
prezzo totale , a cui fi vendono le con-
fumazioni annuej bafla riflettere quanti
faranno gli uomini che al primo giprno
deir anno pofledano il denaro effettivo
bailante alle fpefe che dovranno fare
nel corfo di.12.mef1. Pochiffimi cer-
t^mente , forfe uno ^ppena ogni millc
lo6
abitanti, e queft* uno farebbe un cat-
tivo economo. Quanti nella nazione al
primo di deH'anno polTederanno il de-
naro appena baftante per il loro vitto
d'una fettimana ? Tutti i coltivatori della
Terra , tutt' i iaiariati , tutt' i piccoli ar-
tigiani , qaafi tut to il popolo minuto e
della citta , e della campagna . Non vi
e adunque che il moto e il giro che fa
il denaro per cui pofla fupplire alia con*
trattazione annua . Accrelcendofi la maf-
fa del denaro diflribuita fu molti , ere-
fceranno , come fi e detto , i contratti ,
e fempre piia s' andera moltiplicando la
quantita delle merci particolari , quanto
maggiore moto prendera la circolazione
della merce univerfale . Se fi potra co-
nofcere la quantita della riproduzione an^
nua y e la quantita della merce unher^
fale in circolo , fi fapra la quantita del
moto della circolazione ^ e a vicenda fe
due di queili elementi faranno conofciu-
ti , fe ne conofcera il terzo.
L* ufo delle manifatture d' argento , e
d* oro i il denaro ammalTato ne' fcrigni ,
c fottratto alia circolazione fon dunquc
un bene , o un male per lo ilato ? Ri-
fpondo che fotto a un provido governo
queflo debb' elTer fempre un male , cC-
fendo che nelle urgenze preffanti dello
{tato non e permefib coflringere un Cit-
tadino piu che 1' altro a concorrervi fe
non full' ellimo cenfibile apparente di
ciafcuno generalmente , e cosi fvanifcc
tutta r utilita che potea fperarfi da que-
fti tefori , i quali fe in vece circolaflero
nella nazione , fpingerebbero la ripro-j
duzione annua a maggiore ampiezza e
diiaterebbero il vero e real fondo della
ricchezza e forza nazionale . Quanto poi
alle manifatture d' oro e d'argento , ii
prowedera, anzi che con pericolofe leggi
fontuarie e vincolanti , meglio coU' e-
fempio , e 1' efFetto fara indubitato , che
nefTun nobile fpendera in queflo lufTo
quando faranno piu femplici i magnati ,
c quefti lo faranno ficuramente quanto
piu il legiflatore preferira praticamente
il luflb di comodo si quello di oilen-
tazione.
oS
§. XVIII.
Dei' Met alii mdnetati.,
onviene adunque procurafc , non
niai pero- con leggi dirette , ma
di riverbero , di fare in rnodo che il
denaro vi' flaghi meno che li puo , e
iia nel piu rapido moto per accrefcere '
il numero de' eontratti -, ma per nome"
di denaro, oilia di merce univerfale ,'
ognuno intendera ch' io parlo dei foli
metalli nobili oro , e argehto ,. effendo
che la moneta di rame , o I'argento refo
voluminofo con molta lega non pofTono
meritar il nome di merce univerfale . Sara
quefta una merce indigena e particola-
re di uno ftato , la quale non fi tra-
fmettera mai al di fuori per le fpefe del
trafporto che porterebbe . Percio fe un
paefe facelle le fue contrattazioni a mo-
neta di rame li accoflerebbe alio fta-
to anteriore all' invenzione della merce
univerfale J pochiilimi farebbero i eon-
tratti , limitati quafi al puro necefTario ,
109
e farebbero piu cambi di cofa con cofa ,
che di cofa con denaro per 1' incomodo
della cuftodia , e del voluminofo e pefante
trafporto. La riprodazione annua fareb-
be limitatilTima , languidillima la circo-
lazione , la popolazione farebbe poca , e
r induftria fconolciuta . Potrebbero ufci-
re delle armate conquiftratrici da quegli
uomini dilprezzatori della vita , perche
poco ne conofcono i piaceri , ma non
potrebbe elFer una nazione florida fmche
durafle in quello ftato , e le converreb-
be, o ritornare alia vita felvaggia, ifolan-
dofi , e perdendo 1' idea dei bifogni delle
nazioni coke , ovvero cenverrebbe to-
gliere induftriofamente gl' inciampi , e
lafciare fchiudere negli uomini quel fer-
mento di fperanza , e di bifogno , da
cui nafce 1' induftria animatrice della
focieta.
Per quefto principio appunto 1' oro
fara una moneta che accrefcera la cir-/
colazione piii che 1' argento , e le cedo-
le di banco accompagnate dalla opinio--
ne 1' accrefceranno ancora, piii che 1' oro .:
no
Fra i metalli adunque e da defiderarfi
per uno flato piu la moneta d'oro che
quella d* argento , e quella d' argento
pill che quella di rame , preferendo fem-
pre il minor volume , e il valor mag-
giore.
Molte nazioni europee ufano di avere
qualche parte di moneta in rame , la
quale ferve per il piii minuto Commer-
cio de' Cittadini . Se la legge monetaria
taflera il valor delle monete con giufto
calcolo in quella proporzione medefima
con cui ogni pezzo indipendentemente
dair impronto verrebbe ftimato nella
pubblica contrattazione , non avra da
temere ne il trafporto del denaro fuori
dello ftato , ne 1' introduzione del dena-
ro eftero , perche neflun negoziante fl
addoflera mai le fpefe del trafporto fen-
za neceflita , e fenza utile . Se per necef-
iita di faldo di un debito ; la legge che lo
proibifce comanderebbe una mancanza
di fede in difcredito della nazione : fe per
utilita ; cio non potrebbe eilere che un
accrefcimento di denaro nello ftato a fpe-
Ill
fe d' una nazione meno accorta che a-
velTe arbitrariamente voluto tallare i me-
talli.
Per ifchiarire fempre piu quefti prin-
cipj bifogna riflettere che liccome piu
volte fi e detto , in ogni itato fi devc
confiderare 1* annua confumazionet e la r/-
produzione annua . Se 1' eccedente dellc
annue noftre produzioni non fia eguale
al valore delle merci , e generi che ri-*
ceviamo dal di fuori, converra necef-
fariamente che efca della merce univer-
fale per faldar le partite coUe altre na-
zioni, e la proibizione all' ulcita del dc-
naro farebbe un voler togliere 1' effetto
lafciando fulliftere la cagione.
In uno ftato poi dove un oncia d'ar-
gento puro abbia fempre il medefimo
valore che un' altr' oncia d' argento pu-
ro qualunque fia 1' impronto , e la de-
nominazionc dei pezzi che la compon-
gono , e qualunque fia il volume di ef-
fi cagionato dalla vile materia a cui fta
frammifchiata ; dove lo fteflb pofTa dir-
ii e neir argento , e nell' ore , e nel ra-
112
me monetati ; dove la proporzionc fra
tin metallo e I' altro fia la medefima dei
prezzi comuni dei metalli , in quella na-
zione , dico , non ufcira mai un oncia
d' oro , o d'argento fe non per lientrarvi
un valore eguale o in merce univerfa-
le , o in particolarc ; e potra entrarvi an-
che valor maggiore trafmettendo agli e-
fteri quella moneta ch' efli han voluto
arbitrariamente valutare piii del giufto ,
e ritraendone altre monete , che gli efte-
ri arbitrariamente pure abbiano valu-
tato meno del giufto ; ell'endo che non e
piii fattibile che il legiflatore filli a fuo
arbitrio il prezzo della merce univerfalc
di quel che fia il prezzo di qualunque
altra merce in particolare , dipendendo ,
come il e di gia veduto , quefla quan-
tita dal numero de' compratori parago-
nato a quello de' venditor! . Dovunque
gli editti di monete diventino una me-
ra dichiarazione del prezzo comune de'
metaUi , ivi non fara pollibile che fia-
vi difordine di monete , ne che il Com-
mercio della moneta fia mai di danno .
Conviene
iI3
Conviene pero ricordard della definizio-
ne da.ta al p;ezzo comune . La varia-
bilita del prezzo della merce univerfa-
le porta di fua natura che una tarifFa
di monete non poila mai eller buona
legge per lungo tempo , perche cfia di-
venta coi vanare delle circoftanze una
falfa dichiarazione , febbene in originc
fia ftata vera.
E' molto indifferente per il comedo
c ricchezza di uno flato che la moneta
port! un impronto , piu che un altro ;
anzi gli ftati piccoli pagano la vanita
di aver le loro armi fu i metalli mo-
netati a troppo caro prezzo , eiTendo
che le fpefe , e il calcolo della mone-
tazione o cadono ful pubblico erario,
ovvero cadono in altrettanta diminu-
zione dell' intrinfeco , la qual diminu-
zione non fara mai valutata dai fora-
ftieri , e in confeguenza vedranno la
lor moneta rifiatata dagli efteri nella
conti'attazione , ammeno che non la ce-
dano a un minor prezzo. Quindi io
credo che nelli flati minori altra ope-
H
1 14
razione da farfi non fia nelle moncte,
fuori che un efatto calcolo di tariffa ,
ammettendo nella contrattazione qua-
lunque moneta , purche fia valutata co-
me un mero nietallo . Ma ne' vaftl regni
e indifpenfabile X avere una zccca in at-
tivita per niantenere in circolazione la
maggior quantita pofTibile di metallo ,
e cosi moltiplicare al poflibile i con-
tratti , dal che ne nafce , come giova
ripetere , la moltiplicazione del nume-
ro de' venditor! , e da quefta 1' abbon-
danza interna , da cui la facile efpor-
tazione che fola puo fpingere al malTi-
mo confine la riproduzione annua : bafe
che e unica, vera, e ftabile della for-
za , e ricchezza d' uno ftato .
§. XIX.
Del Bilancio del Commercio .
DI queft' annua efportazione molti
ne hanno fcritto , paragonando-
la air annua importazione . Comune-
mente chlamafi Bilancio del Commer-
cio , r ecceilb deila elportazione para-
gonato colla importazione , e viceverfa ;
modo d erpiimerfi , il quale ficcome al-
cuno ha Gjiadi'iofamente ollervato , real-
mente non e ne precifo , ne efatto . Le
impoitazioni e le efportazioni debbono
fempre pareggiarfi preffo di ogni na^
zione , e il valore di tutte le merci en-
trate neceilariamente debbe u^uasiliare
il valore di tutte le merci ufcite dopo
un certo periodo . Ben e vero che fra
quelle merci fi annovera anche la mer-
ce univerfale -, e ficcome abbiam vedu-
to che r accrefcimento della maffa cir-
colante del denaro moltiphca i con-
tratti , ed in confeguenza 1' annua ripro-
duzione , cosi la diminu/^ione del de-
naro medefimo debbe. portare un depe-
rimento alia riprodu-'.ione annua. In fe-
guito a cio ne viene che quella nazio-
ne , la quale pareggia le importazioni
delle merci particolari colla merce uni-
verfale andera icapitando , ed in vecc
fe pareggera Y efportazione delle merci
H 2
ii6
particolarl coU' importazlone della mer-
ce univerfale andera acquiftando . Col
iiomc improprio adunque di Bilancio
del Conimercio fi cerca di fcoprire que-
llo fatto: fe la nazione s' incammini al
bene , ovvero al male ; e fi e creduto in-
duftriofamente di ritrovare la rifpofta a
un tal quefito , confrontando le merci
particolari introdotte colle merci parti-
colari trafmefle , ficche ridotta , si una
partita che I'altra al fuo verifimile va-
iore , la difFerenza che in fine rifulta
fra quefte due quantita fi confidera co-
me la quantita del denaro che debbe
efierfi accrefciuto , e diminuito nello
ilato .
Dal paragone fralle merci particolari
ufcite , in confront© delle merci parti-
lari entrate pub uno ftato fapere fe il
valore delle merci che ha vendute agli
cfteri fia maggiore , minore , o cguale
al valore delle merci che da eili ha com-
prate . Quefta notizia palefa fe uno fta-
to cammini alia profperita, ovvero alia
decader^za » Quello ftato ill cui 1' an-
117
nua confumazione e ftata maggiore della
riprodazione annua e nel cafo d' aver
diminuito realmente la propria ricchez-
za , e puo dirfi di lui quello chp di-
cefi di una famiglia quando oltre 1* an-
nua rendita fpende parte del capitale .
Se ai regiftri delle dogane li fcri-
vellero efattamente tutte le merci d' im-
portazione , ed efportazione , dallo fpo-
glio di quefli fi potrebbe conofcere qual
relazione abbia il valore dell' annua im-
portazione in confronto dell' annua ef-
portazione : ma in molti itati cio non.
accade , e varj capi di commercio , o
di frutti immediati dalle terre , o di ma-
nifatture non fi fcrivono in quefti re-
giftri , perche elenti dal tributo . Quan-
tunque poi tutte le merci particolari
veniilero defcritte , la merce univerfale
non puo cfTervi regiftrata , ed efia pua
ufcire o entrarc in uno ftato , o per im-
piegarfi dalla nazione fu i banchi efteri ,
o dagli efteri fu i banchi nazionali , e
COS! vicendevolmente per comprare fon-
di , il che quantunque non fia ne una
ii8 ^
porzione dell' annua rlproduzione , ne
deir annuo conlum.) , pub influire ad
accelerare , o render piu lenta la inter-
na circolazione per i principj che fi fo-
no veduti , conieguentemente farebbe
una nozione neceflarla ad averfi per cal-
colare con giuftezza V incremento o la
diminuzione della riproduzione annua
nazionale . Lo fpoglio dei libri delle
dogane adunque non balta per certifi-
care quefla importante cognizione .
Se pero quefto fpoglio non ci fommini-
ftra tanto , e non oflante fempre utiliffimo
il far!o . Vi vuole della chiarezza d' idee
per immaginare un metodo per cui pro-
cedere giultificatamente in un conteggio
ibrmato da si gran nurnero di elemen-
ti , e dividere ogni merce in clafli , e
taflarne ciafcuna al fuo verifimile prez-
zo . Ho detto che vi vuole chiarezza
d' idee per immaginare un metodo giu-
fiijicato con cui procedere , e abbrac-
ciare coll' aritmetica tanti oggetti -, poi-
che ogni conteggio che mancafTe di giu-
ftificazione , ed in cui le fomme afTc-
.119
rite non fofTero V ap'ice da cul emana-
no gli anelli che conducono ai primi
dementi -, un conteggio che ef-ga ere-
denza luUa mera aflerzione e mancante
di prove , farebbe una operazione fulla
quale non vi farebbe da appoggiare ve-
run ragionamento , come ogniin vede .
Sarebbe queflo fpoglio certamente piu
intereflante , fe potefTe da cio conofcerfi
non folo le fomme delle merci partico-
lari trafmeffe e ricevute , ma altresi gli
ftati ai quali , e dai quali fi fono in*
viate e introdotte; ma per fare quefta
operazione aritmetica in modo provantc
vi vuole troppo tempo e difpendio , e
il fine e 1' utile che fe ne puo ottenere
da quefta divifione , e aiTai minore , e
piu incerto di quello che appare . Tut-
te le merci non li ricevono immediata-
mente dalla loro originaria patria, e ft
annunziano ai libri delle dogane come
provenienti dalla Citta donde fi fono
ftaccate , dal che ne viene un origina-
rio errore nel regiflro . Tutte le merci
che fi traiportano nate e crefciute entro
H +
120
dello flato non s' indirizzano fempre im-
mediatamente al termine a cui debboa
giungere , e dove fi confumeranno ; al-
tra forgente d' errore , perche dai regi-
jftri delle dogane fi troveranno poile a
debito d' un paefe per dove non fanno
che tranfitare . La terza forgente d' er-
rori nafce dalla imperizia de' vetturali ,
e condottieri , dai quali poca efattezza
li pub fperare, e la loro fola notilica-
zione e quella che fi fcrive ai libri del-
le dogane . Quefte tre inevitabili e va-
fte forgenti d* errori debbono fcorrere fo-
pra una fimile operazione ; e poiche fi
avra il profpetto imperfettiffimo dei rap-
porti che una nazione ha con ciafcuna
delle nazioni comunicanti con lei, di qua-
le utilita fara una fimile divifione ? Di
nefllina precifamente ; perche laddove ci
crediamo d' effere creditori , una tratta
d'un banchiere ci pub aver fatti debitori ,
e viceverfa . Che fe per ottenere una
apparente organica diftinzione fi fia om-
meffo Tefienziale , cioe la vera organizza-
zione aritmetica che aiTicuri la verita del-
121
le fomme col richiamare agli element!
a fara fatto un cattivo cambio , perche ft
fara abbandonata la realita per V ap^
farenza . Uno flato e una vafta fami-
glia ; preme il fapere efattamentc in fin
d' anno s' ella accrefca o fcapiti ; quai
fieno gli articoli fu i quali s' impoverifce ;
quali fieno quelli fu i quali fi rinforza ;
il nome de' creditori, e de' debitori fuoi
e aflai indiiferente , e la patria originaria
dellc merci preflb a poco ft fa . lo
credo adunque che lo fpoglio de' libri del-
le dogane debba farfi colla diftinzione
di ogni merce , col prezzo di ciafcuna ,
e coir unica diviftone mercantile dare ed
avere , ma che ft faccia , lo ripeto , con
un conteggio non arbitrario , ma giuili-
ficabile in ogni aflerzione . Una carta
fatta fu quefti principj rende avvertito
un abile politico dello ftato veriftmile in
cui trovaii 1' induftria della nazione , e
quefto folo profpetto puo indicargli qual
fia il ramo che meriti piu pronto foc-
corfo , quale prenda incremento e vigore ,
a qual clafTe di uomini debba preferibil-
122
meiite poitare ajuto o nella agricoltura ,
o nella man d' opera , acciocche fi man-
tengano nella nazione vigorofi piu che
fi puo tutti i rami della annua riprodu-
zione . Mancando di un fimile profpetto
non fi iaprebbe dove piu rivolgerfi fe a
una o air altra clallb del popolo , e po-
trebbe ellere diminuita fenfibilmente una
parte d' induftria nazionale prima che
fe ne avvedeficro i magiftrati.
Senza di quello annuo profpetto non
fi potrebbe nemmeno prevedere con qual-
che fondamento di quanta entita fia per
r erario pubblico la diminuzione del
tributo fu qualche merce particolare , e
in confcguenza o fi doverebbe azzardar
fcmpre tutte le volte che fi ponefle mano
a queilo tributo, o non fi dovrebbero
mai lecondare gl' interelfi dell' annua ri-
produzione , li quali col mutarfi dellc
circoltanze poflbno efigere delle parzia-
li variazioni nel tributo fulle merci. Seb-
ben dunque lo fpoglio de' libri delle do-
gane fia una operazione che convien fare,
da qu fta operazione percio non fe ne
123
puo efattaniente dedurre fe avimcnti , o
Icemi r annua riproduzione in quell' an-
no ; poiche quand' anchc le merci parti-
colari trafmelie fieno d' un valor minore
delle merci particolari ricevute , potrebbe
efTerfi introdotta nella nazione maggior
merce univcrfale di quella che ufci , c cos*
riceverebbe un nuovo ilimolo ad accre-
fcere la circolazione e la riproduzione
annua l' induilria nazionale.
§. XX.
Del Cambio*
IL corfo de' Cambi e un altro mezzo
a cui da taluni fi ricorre per conofcere
lo ftato deir annua riproduzione. A for-
mare un' idea in una materia refa ofcu-
ra , e dal linguaggio particolare dell' ar-
te , e dal minuto dettaglio , col quale ta-
luni ne han trattato , bafti riflettere che
i debiti che i negozianti nazionaU hanno
co' negozianti efteri , facilmente fi bilan-
ciano in tanto che il debito di altret-
124
tanti negozianti efteri verfo dei nazio-
nali giunga a pareggiarne il valore ; poi-
che il negoziante nazionalc cede il iuo
debitore al fuo creditore fenza alcuii
trafporto di denaro fra la nazione , e gli
efteri . Ma fe computati i crediti e de-
biti verfo i foraftieri la nazione rcftera
tuttora debitrice , fara pur forza che ft
pareggino le due partite d' importazione ,
ed efportazione , e la nazione dovra tra-
fmettere il denaro al di fuori , e quefto
trafporto porta pericolo e fpefa . In que-
fto cafo adunque un nazionale che vo-
giia far pagare una fomma agli efteri
dovra portare il pefo dell a fpefa del tra-
fporto ', e fe vorra darfi commiflione ad
un negoziante perche faccia quefto pa-
gamento, dovra pagarft al negoziante
medefimo la fpefa del trafporto , che do-
vra fuccelTivamente fare; cosi chi vorra
una lettera di Cambio per un paefe e fte-
ro , allora dovra pagare piu delia fom ma
che fara sborfata nel paefe eftero . In
quefto cafo il Cambio perde.
^^5
Facciafi una fuppofizlone , all' oppo-
fto , che fcontati tutt' i debiti refti tut-
tavia creditrice la nazione cogli efte-
ri : allora eilendo a carico degli efteri
le fpefe per il trafporto del denaro, ne
avverra che per rifparmiare quefta fpefa
e pericolo , che fono fempre a pefo del
debitore, I'eftero fi contentera di pa-
gare ful luogo qualche cofa al dipiu di
quello che deve ; e cosi per avere una
lettera di cambio da pagarfi dagli efteri
H fpendera qualche cofa meno di quello
che dagli efteri fara efFettivamente pa-
gato , e allora li dice che il cambio gua-
dagna.
Se in una nazione potefTe uniforme-
mente trovarfi il cambio o in guadagno ,
o in perdita , cioe , per fervirmi deila
lingua dell'arte , fe il cambio fofl'e coftan-
temente e univerfalmente in un anno
fit to del la pari , ovvero fipra la pari ,
allora fe ne potrebbe cavare argomento
fondato full' annua riproduzione . Ma
quefto e un cafo immaginario , e in real-
ta i cambj con una nazione guadagnano.
126
e perdono coW altra , ed ogni gloriio
fono mutabili ; dal che ne fiegue chc in-
certifTimo fia Targomehto che fi potreb-
be cavare da efTo . Si rifletta che qualo-
ra i ncgozianti cercano di trafinettere in
un paeie eftero de' capitali , o per fare
a tempo le provvifioni , o per altre loro
fpeculazioni , il cambio della nazionc
con quella piazza gaadagnera, e V an-
nua riprodu'ione percio non fara ac-
crefciuta , anzi potrebbe eflere dimi-
nuita . Sempre dunque e equivoco I'ar-
gomento tratto dal corfo dei Cambj .
§. XXI.
De//a Popolazione.
IL mezzo piu ficuro per conofcere
r aumento dell' annua riproduzione
in uno flato fi e 1' accrefcimento della
popolazione . La fpecie umana come
tutte le altre per orgaiiizzazione mede-
fima tende a perpetuarfi , ed a molti-
plicare . Talvoita i diHruttori fenomeni
127
della fifica , le inondazioni , i terremoti ,
i vulcani annientano le popolazioni .
La corrifpondenza dello ftato fociale tra
nazione e nazione comunica le malat-
tie contagiofe , e le guerre ; 1' attivita
medefima dell' iaduftria cagiona la per-
dita dei naiitragati , o periti per m^lat-
tie , nelle lunghe navigazioni, e nelle vU
fcere delle terre , refpirando V aria no-
civa delle miniere . Ma nel corfo ordi-
nario delle cofe, la natura umana ten-
de a moltiplicare prodigiofamente j il
che e flato pofto in chiara luce da chi
ha trattata profondamente quefla ma-
teria . In ogni ftato adunque dove la
popolazione o non s' aumenti , o lenta-
mente fi aumenti , e non colla pro-
porzione della naturale fecondita , con-
vien dire che fiavi tanto difetto di po-.
litica , quanta e la diftanza da quello
che e , a quello che dovrebbe ellere ; am-
meno che , come dilfi , non liavi qual-
che manifefla cagione flraordinaria a cui
attribuire quella porzione di ilerilita .
L' abitudine tiene talmente attaccato
128
r uomo c affezionato al fuolo fii cui
jiacque , che vi vogliono dci mali pefanti
prima ch'ei fia fpinto ad abbandonarlo ,
e la condizione delle nozze e tanto fe-
ducente , che ammeno che non fiavi 1' im-
poflibihta di fupplirne ai bifogni , ogni
Cittadino vi viene guidato dalla mede-
■iima natura .
Quanto facilmente comprende che la
forza d' uno ftato devc mifurarfi dal
numero degli uomini che vi campano
ben nodriti , e che quanto piu uno
ilato e popolato , tanto maggiori deb-
bono eflere le interne confumazioni ;
quanto maggiori fon quefte , tanto debb'
eflere animata 1' annua riproduzione ;
confeguentemente dall' accrefcimento ,
o diminuzione del popolo fi conofcera
r accrefcimento , o la diminuzione della
riproduzione annua ; anzi efl'endo que-
ila moltiplicazione una prova degli agi,
€ della ficurezza che trovano gli uo-
mini nello flato , eflendo gli uni , c
r altra fempre infeparabili nelle focieta
incivilite dall' induflria animata , e dalla
rapida
129
rapida clrcolazione , ne verra , dico , in
coniegueiiza che dail' accrelcimento del
popoio fi conolca raccrefcimento dell*
annua riprodu/ione , la quale piu che
la elportazione annua e la mifura deila
forza e prorpenta dello ftato.
La miilira della forza d'uno ftato o
della prol'perita di eflb non e raccrefci-
mento del travaglio , come fembra a
primo afpetto, poiche la riproduzione
non e fempre proporzionata al travaglio ;
an/i in una nazione dove gli ftromenti
deir agricoltura , e delle arti foilero me-
no perfetti e pm groffolani , ivi- il trava-
glio farebbe maggiore , ma non percio
farebbe accrefciuta la poflanza , o la
ricchezza . II problema dell' economia
politica fi e accrej'cere al pojjibik I annua
riproduzione col minor poJIibile travaglio .
Dico poi che I'efportazione annua e una
mifura equivoca della forza e felicita d'u-
no ftato ; perche fi potrebbe acquiftare
nuovo popoio che dapprincipo colle fue
confumazioni diminuiile \ efporta/:ione
annua -, per lo che farebbe poiTibile che
I
130
fi accrefcefTe il numero di nazionali , e
fi rcemaile per qualche anno appunto
percio 1' efportazione . E' bensi vero che
non farebbe queflo un acquifto di foda
ricchezza nello ftato , Te i nuovi confu-
matori non contribuilfero ben prefto al-
ia riproduzlone annua , ed in feguito
cooperaflero ad accrefcere 1' efportazione.
Potrebb' anco accadere I'oppofto, cioe
che per qualche accidente fcematofi il
popolo , per alcun tempo fi accrcfcefl'e
I'annua efportazione . La fola efportazio-
ne adunque non e una norma fem-
pre ficura dello flato dell' annua ripro-
duzione.
§. XXII.
Delia locale dtjlribuzione degli uominL
MA quefta popolazione e egli me-
glio che fia diradata fopra un va-
flo paefe , ovvero fitta e riftretta a uno
fpazio piij angufto ? Rifpondo che fe una
popolazione fara troppo diffufa e dirar
data fopra una gran' luperiicie , il Com-
mercio interno fara il minimo poflioile ,
perche qiianto maggiore lara la diftanza
da viiiaggio a villaggio , e da citta a
cittd , taiito piu fara difficile la comu-
nicazione dei contratti; conieguentemen-
te noa vi fara circolazione, e non fi fara
commercio fe non ne' cafi paflaggieri ,
ne' quali vi fia difFerenza di prezzo da
luogo a luogo afiai fenfibile ; e ridotti
cosi gli uomini diftanti e ifolati , V in-
dailria non potra animarfi , e V annua
riproduzione fi limitera poco piu che a
foddisfare ai bifogni di prima neceffita ,
Se per lo contrano la popolazione fara
riftretta fopra uno fpazio di terra trop-
po angufto , la circolazione fara rapidif-
fima , e la riprodazione annua fara fom-
ma ; ma non baftando la terra a fom-
minillrare una riproduzione annua di
derrate corrifpondente all' annuo confu-
mo , dovra quefto popolo rivolgere la
faa induftria principal mehte fulle ma-
nifatture , il valor delle quali dipen-
dendo dalla opinione degli uomini , ar-
bitraria , e variabile coUe circoflanze ,
I 2
132
fara fempre piii incerto , e precarlo del
valore delle derrate del fuolo , che fer-
vono d'alimento alia vita . Quefta popo-
lazione adunquc condenfata , avra una
fomma riproduzione annua , ma di ric-
chezze meno ficure a fronte di bifogni
iifici e naturali . Spinta da fommi bi-
fogni a fomma attivita una popolazio-
nc, poila in tali circoftanze, pub abbrac-
ciare e condurre a fine le intraprefc
le piu arditej ma fe un momento fi
rallenta la fua induftria e la rapida cir-
colazione ; fe le leggi , e i coftumi cef-
fano di governarla , mutera afpetto ve-
locemente ogni cofa, e refteranno quel
foli abitanti , la confumazione de' <Juali
corrifponda alia produzione annua del
fuolo.
Tra quefti due eftremi deve trovarfi
tmo ftato per eifere in profperita , cioe
non occupare tanta terra che allontani
gli uomini dal comunicarfi facilmente ,
e non reftringerfi in guifa di dover cer-
car r alimento al di fuori .
Le citta fono in una provincia quel
che le piazzc di mcrcato fono in una
Citta . Sono il punto di riunione , ove
i venditori e i compratori s' incontra-
no . La capitale poi e aile Citta quel-
le che efl'e fono alia Provincia .
Si puo domandare fe 1' utile della na-
zione efiga che nella Citta , e fingo-
larmente nella capitale fi ammucchi ia
gran mafTa la popolazione , ovvero fe
convenga anzi procurare che cio non
fucceda , e crefca a preferenza la po-
polazione della campagna .
La mortalita e maggiore nelle citta
che nelle campagne, perche nelle citta
pill popolate la vita umana e piii bre-
ve . A cio fi aggiunge la riflerfione af-
fai naturale , ed e che il contadino evi-
dentemente contribuilce ail' annua ripro-
du zione affai pii^i di quel che non fac-
cia una parte degli abitanti della Cit-
ta . Pare adunque che fia piu utile I'ac-
crefcimento de' coltivatoii a preferenza
dei Cittadini.
ii
'34
Ma riflettafi al principio detto poc*
anzi , cioe , che qaaiito piu gU uo-
mini fon condenfati , tanto maggior fer-
mento liceve V induftria da una rapi-
diiiima circolazione . Lecitta, e fingo-
larmente le grandi e molto popolate
fono il centro di riunione , da cui efco-
no le fpinte all' induflria della campa-
gna , la quale nelie terre non pub ri-
Icuoterfi da fe medelima , perche pochi
fono i bifogni , e poca la circolazione
fra gli uomini . Una gran mafia d' uo-
mini ammucchiata deve diffondere nel-
la sfera delle terre che 1' attorniano
r attivita per ritraerne le proprie con-
fumazioni . I comodi della vita nellc
popolofe citta impiegano un gran nu-
rnero d' artefici ; (i raffinano le arti,
fi riducono a perfezione le piii difficili
manifatture . Che fe la popolazione
medefima fi diftribuifle per la campa -
gna , e che nelllma citta molto popola -
ta vi fofle , non v' ha dubbio che la cir-
colazione , e r induflria farebbero mi-
wori , e confeguentCKiente minore I'aiir
nua riproduzione . Ognuno fa che mag-
giori ipefe fi fanno nelle citta , di quelle
che fi facciano vivendo nella campagna ,
e fa ognuno , e lo prova , che vivendo
nelle citta piu grand! maggior numero di
compre dovra fare che non nelle citta
piccole . Dunque la popolazione mede-
iima diradata avra minore circolazione
aflai , condenfata ne avra aflai maggio-
re, e la riproduzione annua crefcenda
col numero delle compre , cioe coU' ac-
crefcerfi della circolazione , la riprodu-
zione annua , dico , fara maggiore quan-
to piu vi faranno in uno ilato citta po-
polatiirime.
Certamente efler vi deve una propor-
zione in ogni ftato fra i Cittadini e il
popolo della campagna . In uno ftato
militare , e che abbia da temcre o in-
vafione dei nemici , o che mediti con-
quifte (i dovra render piii difficile la
vita nella citta , che nella campagna per
moltiplicare a preferenza i coltivatori, ef-
fendo effi gli uomini meglio educati per
le armate , ed eflendo piii difficile all'
14
136
jninuco V impadronirfi d' un popolo
qiiaiito egli e piu ciiradato . Ma in una
iiazione che abbia poco a temere d' ef-
fere invafa , e che iion afpiri a conquiftc
non fara di nocumento 1' aver rnolto
popolo nelle citta , eflendo che qucftc
portano in confeguenza una coltivazio-
ne delle terre fempre proporzionata alia
confumazione , tollo che 10 ilato le ab-
bia naturalmente fecondabili.
Un filo d' erba la piu comune , mie-
tuto ful prato e un pezzo di materia
inerte linche refta ifolato, ovvero raccolto
in piccole mafie ; ma fe li ammucchi un
voluminofo acervo di queiV erbe recife
vedrafli nafcere la fermentazione , fchiu-
derli un calore , propagarfi un moto in
tutta la mafia , la quale giungera ad
accenderfi , ad avvampare illuminando
r orizzonte . Ogni grappolo di vite qua-
lora fia da fe, o con pochi altri fimi-
li , fi fcioglie in una materia fecciofa ,
ma fcomprcili in gran copia in un re-
cipiente , 1' urto vicendevole delle infinite
volatili particelle , agita la mafia tutta ,
137
e m lei ovunque propaga 1' efFerveicen-
za , e ne flilla un liquore che fpande
neir atmosfera fragranti atomi rifcuoten-
ti , e nelle vene di chi ne gufta , vita ,
e gioventu . Tale e la pittara dell' uman
genere, Tuomo ifolato , e timido, fel-
vaggio , e inetto ; diradato ch' ei fia o
unito a pochi , poco o nulla fa fare ;
ma una unione di moltillimi uomini
ammucchiati , condenfati , e riftretti in
piccolo fpazio (i anima , e fermenta ,
e perfeziona , e Ipande tutto all' intorno
r attivita , la riproduzione , e la vita,
§. XXIII.
Errori che pojfono co?nmetterJi nel
calcolo dcUa popolazione '•'
RItornando al foggetto principale,
raccrefcimento della popolazione li
e dunque il folo ficuro indice dell' accre-
fcimento dell' annua riproduzione . Ma
per verifiCar bene quefto fatto convie-
ne ufare di alcuni riguardi. Talvolta
138
puo paiere accrefciuta la popolazione , o
fcemata in uno flato unicamente peiche
fia accrefciuta , o fcemata I'attcnzione ,
colla quale fi fon fatte le ricerche . I
regiflri degli ecclefiaftici fogliono eflere i
piu fedeli ; ma fe quefli fi paragoneran-
no con altri regiflri meno efatti , la dif-
ferenza dei due termini non provera lo
flato della popolazione . Conviene nei
cafi pratici non dimenticare quefti ri-
guardi febben minuti , poiche per ca-
vare una confeguenza fulla popolazio-
ne bifogna che la fedelta , e I'efattezza
dei diverfi anni che fi paragonano fia
verifimilmente eguale.
Di ogni nazione farebbe facile il pro-
vare qualunque delle due tefi , o che la
popolazione fia fcemata , o che fia ac-
crefciuta , quando fi fcelga un anno in-
diltmtamente fra i precedenti . Dopo
una peflilenza , dopo i difailri d' una
guerra facilmente uno flato era piu fpo-
polato di quello che oggi non lo fia ,
quantunque la popolazione attualmente
deperiica . In fimili calcoli due foli c-
ftremi non baftano , ma convicne avere
una ferie di piu anni immediatamente
piecedenti . In una ferie di 6. o 8. anni
confecutivi fi conofce qual moto prenda
la popolazione , e formando una media
proporzione di piia anni fi conofce real-
mente fe 1' ultimo ilato fia maggiore,
o minore di quelia , dal che puo ca-
varfene una confeguenza la piii giufta e
provata di qualunque altra per conofcere
le I'annua riproduzionc , e la profperi-
ta pubblica accrefcano, o diminuifcano.
§. XXIV.
Divijlone del popolo in claj/i.
GLi uomini che compongono una
nazione io li confidero divifi in tre
clalli , 7'iprodnttori i mediatori, confumatori.
Lafcio di parlare della clafl'e feparata de*
direttori , tali fono quel che rapprefenta-
no la maefta del fovrano , i tribunali ,
i giudici , i foldati , i miniftri della re-
ligione 6cc. cLalfe d' uomini deilinati a
140 -
dirigere le azioni altrui , e a proteg-
gevLQ , perche gii ufficj loro non cadono
iinmediatamente nella sfera degU oggetti
che efaniina la Economia Politica . Ri-
prodiittori adunque fono quegli uomini,
1 quali o cooperando colla vegetazione
della terra , o nell'arti e meftieri , mo-
diiicando le produzioni della natura cre-
ano , per dir cosi , un valor nuovo , la
fomma totale di cui chiamafi annua ri-
produzione . Mediator i fono quella clafTe
di uomini , i quali s' interpongono fra
il riproduttore , e il confumatore , pro-
curano al primo un facile sfogo della
merce particolare riprodotta dalla fua
induftria , e prefentano un pronto acqui-
flo di altrettanta porzione corrifponden-
te di merce univerfale -, ofFrono al fecon-
do la merce particolare procurandogli il
comodo di fare rapidamente la fcelta fra
molte qualita radunate della medefima
fpecie . Quefli mediator! fono tutti i
mercanti , tutti quegli uomini che com-
prano per rivendere , tutti gli uomini
impie^ati ne' trafporti , perfone tuttc
141
le quali fbno il velcolo chc accofta il
coni'umatore al riproduttore , e confe-
guentemente colla loro opera facilitano
la circolazione . La terza clafTe de' cori"
fumatori s' intende facilmente compren-
dere coloro , i quali nefluna induftria
ripongono del proprio nella mafia co-
mune della focieta.
Quelle tre clafii che fono le primi-
genie , non fono pero di lor natura in-
compatibili ; che anzi ogni riprodutto-
re debb' eflere confumatore per neceffita
di tutta la porzione deflinata alia fua
fufilftenza ^ lo flefib dico del mediatore .
II confumatore fembra a primo afpetto
un pefo inutile dello flato , effendo che
fe dalla nazione ufcifie tutta la mafia
dei meri confumatori altro effetto pare
che non potrebbe accadere fe non di ve-
derfi accrefciuta 1' annua efportazione
di tanto quanto corrifponde alia confu-
mazione interna diminuita , dal che ne
verrebbe 1' utile alio fl:ato di aver ac-
crefciuta la mafia circolante.
T42
Ma in politica bifogna diffidarfi delle
confeguenze che fi deducono al primo
afpetto degli oggetti . I conrumatori fono
in gran parte proprietarj dei fondi; la
loro vita fvogliata , e pailiva e in con-
tinuo bifogno d'effere folleticata colla
foddisfazione di variati piaceri : fono in
un bifogno perenne di aver denaro ,
debbono adunque indirettamente coope-
rare all' annua riproduzione delle terre ;
debbono rafHnare e immaginare i me-
todi per accrefcere 1' annua riproduzione
dei fondi ; debbono fervire d' uno fpro-
ne continuo al coltivatore , mancando
il quale languirebbe di molto V agri-
coltura : la fpenfieratezza, la profufio-
ne del proprietario delle terre , fcbbe-
ne in alcuni cafi particolari fiano di
danno , comunemente pero fono un a-
juto air annua riproduzione .
Sarebbe un' idea di perfezione Plato-
nica il pretendere che nello flato non
vi follero meri confumatori . Le ric-
chezze legittimamente acquiftate ban no
da efTer falve al polfefTore ; fe queilo
debb' efTere , e anche neceffano che vi
fieno uomini ai quali non fi pofla in-
terdire il far nulla , Quefto ceto non
obbligato a penfare ai vitto ed ai co-
modi che di gia pofTede fara il femi-
nario da cui fi avranno i giovani me-
glio educati per eflere Magiftrati , uo-
mini di lettere, capitani ; giovani ai
quali non mancarono i mezzi per ef-
fere educati , ed ai quali non e nccef-
fario di contribuire per il fervigio pub-
blico quel prezzo che 11 dovrebbe a chi
non aveile che il folo ftipendio per
campare .
Sono gravofi alio flato i Confumatori
che non poiledono , o vivono accattan-
do , o con importunita , o con altri
artifizj il vitto . EiFi fono un vero fo-
praccarico di tributo fugli altri Citta-
dini operofi , ne altro cffetto produco-
no fe non appunto quello di fminuirc
r annua efportazione . II Legiflatore
procurera fempre di fcemarne il nume-
ro . lo non entrero in una odiofa enu-
merazione di quelle clafTi di uomini che
144
fi trovano in quefto cafo . Contento di
accennare le vifte generali dcgli oggctti
che tratto , lafciero ad altri la cuia di
adattarle ai cafi pratici . Bafti ricordare
quello chc giudiziofamente ofiervo un
illuminato icrittore ; cioe , che non
tutt' i vizj politici fono vizj morali ,
lie tutti i vizj morali fono vizj poli-
tici .
Le tre clafli degli uomini , delle quali
{i e parlato ft proporzionerebbero nello
ftato , fe le leggi , e le opinioni intro-
dotte non impedill'ero il libero corfo alia
natura delle cofe ; poiche i mediatori
debbono per forza circofcriverfi col nu-
mero dei contratti : cioe col la quantita
della riproduzione , e della confumazio-
ne . I Riproduttori accrefcerebbero na-
turalmente fin tanto che giungeflero a
equilibrare la confumazione , e cosi tut-
to farebbc livellato con ficurezza dal ri-
fultato univerfale dei bilbgni ; ma lad-
dove o fi limit! il numero de' media-
tori con ridurli a ccto , e a corpo fe-
parato , di che fi e detto di fopra , ov-
vero
^45
vero fi accrefca un ceto di confumatori
die non poiredono, quefta benefica li-
vellazione e corrirpondenza viene al-
terata j e un abile Miniflro indiretta-
meiite teiidera fempre a infievolire q.ue-
fie inflituzioni dell' arte , rimettendo le
cole piu che fi puo , nelle mani dellt
fagace e benefica natura .
La clafle de' confumatori pofleflbri
delle terie e bene che fi moltiplichi ,
quanto e pofTibile , eflendo che una va-
fta eftenfione di terra che fia in pro-
prieta d' un uomo folo , fara fempre
meno feconda di quello che lo fareb-
be divifa in piu : poiche maggior cura
e ftudio vi porra ad accrefcere la ri-
produzione della terra un proprietario
che ne debba far valere una mediocre
porzione , di quello che vi porra un ric-
co proprietario di vafti fondi , il quale
oltre air avere minore ftimolo , nem-
meno potrebbe mirar tutto egualmente
con attenzione . Aggiungafi che quanto
piu fono i proprietarj delle terre , in tan-
to maggiori mani faran le derrate , e
K
146
cosi fara accrefciuto il numero de*
venditori a profitto della pubblica ab-
bondanza . I mezzi che a tal fine ado-
prera un accorto legiflatore faranno i
medefimi , dei quali ho ragionato par-
laiido di quegli flati che fofirono il ma-
le di aver le fortune troppo difugual-
mente diflribuite . A mifura che s' ac-
crefceranno i terrjeri , maggiore lara il
numero degli uomini intercflati nella
confervazione dello ftato , efTendo che
i pofTeflbri dei fondi llabili fono i veri
indigeni , e i Cittadini piu attaccati al
fuolo, eflendolo efli eper I'abitudinc che
hanno comune con tutti gli altri , c
piu per la confervazione dclle loro ric-
chezze , e del loro ftato ; beni , che il
riproduttore , e il mediatore facilmen-
te ritrovano anche mutando paefe .
147
§. XXV.
lyelk Colonie , e delle Conquijie .
SE e vero che la forza d' uno ftato ,
e che r annua riproduzione fi mi-
furino , e vadano del pari colla popo-
lazione ; che dovrem mai peniare delle
Colonie che fi trafmettono a popolar
regioni lontane per aflicurarne la con-
quifta ? Per una nazione la di cui for-
za principale debba confiftere ful ma-
re , le Colonie remote poflbno fupplire
al danao che cagionano della fpopola-
zione , fei*vendo a manteaere una in-
ceiTante navigazione anche in mezzo alia
pace , e col Commercio di economia
che ricevera la metropoli nelle produ-
zioni delle fue Colonie potra avere tan-
ta Ipinta 1' induilria, e la circolazione ,
che in breve fi ricuperi egual numero
di popolo al perduto . Ma nelle na-
zioni, nelle quali le forze natujali deb-
bono eflere terreftri , perehe poflbno ef-
fere terreilri le forze di chi tentalle fo-
pra di efle una invafione , nelle nazio-
K2
14^
ni nolle qiiali la terra non fia per an-
co popolata a quel fegno , a cui puo
naturalmente giungere , a me lembra
che le Colonic cagionino un male colla
loro originaria fpopolazione , e un fe-
condo male perenne coll'obbligo di man-
tenere troppe forze marittime . Mi pa-
re che non dovrebbe mai uno ftato cer-
care di renderfi formidabile in region!
rimote , fmtanto che non fia. formida-
biliflimo fu quella porzione di globo ove
giace . Poiche quanto piu ftendefi la
dorainazione al di fuori , tanto di for-
za fottraefi alia difefa interna . Dopo
due o tre generazioni le Colonie per-
dono r afFezione all' antica loro patria ,
efe non fi rinnovellano con facrificj con-
tinui di popolazione v' e pericolo che
degenerino in fredde aleate di poca uti-
lita , e che impazienti della dipendenza
talora diventino nemiche ai loro antichi
Cittadini .
Le conquifte rimote portano i mail
medefimi delle Colonie , e fe nelle con-
quifte anche contiguc agli ftati non fi
^49
acqulftano piu uomini die terra , nalce-
ranno i mali di dover di piu diradare
la popolazione , e render gli uomini
piij ifolati , il che s'e gia veduto cjuan-
to rallenti la circolazione , e diminui-
fca in confeguenza 1' annua riprodu-
zione.
§. XXVI.
Come Ji animi /' indujiria avvicinando
r uomo all uojno .
PEr animare gli flati foverchiamentc
vafti , e mancanti di popolo bifo-
gnerebbe poterli concentrare unicamen-
te quanto bafta per lafciar tra gli uo-
mini lo fpazio di terra capace di nu-
trirgli , e riponendo un deferto tra ciTi , e
i confinanti , comunicare cogli altri po-
poli per le fole vie dei mari e dei fiu-
mi . In tal guifa nella nazione s' in-
trodurrebbe il fermento e 1' attivita , 11
accelererebbe la moltiplicazione della ri-
produzione annua , e del popolo , s' ac-
crefcerebbe \ efportazione , fi acquifte-
'5^
rebbe nuova copia di merce univerfale
in premio dell' induibia, e a propor-
zione iempre accelerandofi la circolazio-
ne , e la riproduzione annua fi vedreb-
be la nazione gradatamente flenderfi
luUa pianura che aveva da prinopio la-
fciata deferta , fintanto che gli uomini
giugneliero al contatto coi finitimi , e
vi giugneliero nello ftato di forza , d'in-
duftria fomma, e di ibmma coltura .
Giovi il ripeterlo : quanto 1' uonio e
piu ifolato , e dillante dagli altri fuoi
frniili , tan to piu s' accofta alio flato di
felvaggio ; all' oppofto tan to piu s accofta
alio ftato deir induftria , e della coltu-
ra quanto e piij vicino a un piii gran,
numero d' uomini ; e deve farfi ogni
ftudio poflibile per accoftare I' uomo all'
uomo , il villaggio al villaggio , la cit-
ta alia citta . Su quefto propofito ac-
cade di oflervare che ipm mezzi ha un
governo per cagionare quefto accofta-
mento , e puo farlo in effetto fenza
che gli uomini cambino d' ubicazione.
Dovunque fieno tributi frappofti ful
trafporto interne dello flato , fe il legi-
flatore gli tolga , avra effettivamente ac-
coftate le citta, framezzo alle quali ca-
deva il tribute ; ma di quefta materia
parleremo piu oltre . Dovunque fieno
ftrade difficili al trafporto, o perico-
lofe per la ficurezza , fe un buon go-
verno le fpiani , e le rcnda agevoli , e fi-
cure , avra accollate fra di loro tutte le
terre , e citta che comunicano per quelle
ftrade ; eflendo che le fpefe , e il tempa
del trafporto da luogo a luogo fono tanto
maggiori quanto e maggiore la dlftanza ,
ovvero quanto e piu fcofcefa , difficile , e
pericolofa la ftrada che devefi fare , c
cosi viceverfa . Tanto minor difFerenza
di prezzo bafta a cagionar il trafporto
da luogo a luogo , quanto minore e la
fpefa , e il tempo della condotta . Le ftra-
de adunque ben fattedebbono moltipli-
care la circolazione interna dei contrat-
ti , e per le ragioni gia dctte accrefce-
re r annua riproduzione .
Conviene pero in quefta clafTe di ope-
re pubbliche guardarfi dai luflb , c limi-
K4
15^
rarfi alia fola utllita ; poiche le ftrade
foverchiamcnte larghe , e fatte piu a
pompa che per uib , fono tante ftrifce di
ftcrilita d* una nazione ; ed e da ofler-
varfi che il luflb ficuramente piu dan-
iiofo d' ogni altro fi e quello che im-
pedifce una utile vegetazione fuUe ter-
re , e cosi i vafti giardini , le felve de-
ftinate unicamente alia pompa deila cac-
cia , gli fterminati viali , e fimili abufi del-
la proprieta fono un genere di luflb che
non ammette compenfo ; perche il luf-
fo di confumazione eccita una propor-
zionata annua riproduzione , ma quefto
luflb infecondo e una diretta efcluflone
alia riproduzione annua .
§ XXVII.
Deir Agricoltura ,
OGni fpazio di terra e la materia
prima dell' Agricoltura , la qual
produce ai popoli la ricchezza la pivi
vera , e la piu indipendente d' ogni altra
col variar delle opinioni , Ogni genere di
\53
Agrlcoltura e utile alio ftato , perche ac-
creice 1' annua riproduzione ; ma gae/ ge-
nere di agrkoltura fara ■preferibile , che piu
accrej'ce I an7iua riproduzione . Pare che
r int^icile del propnetario delle terre Tia
quello di ricavare dal fuo fondo la mag-
giore annua riproduzione , per lo che al
legiilatore fembra che non convenga aver-
ne il penfiero ripofandofi fulla vigilan-
2 a deli' interefTe del proprietario . Con
tutto cio puo darfi , che gl' interelTi del-
lo ilato non coincidino talvolta cogli in-
terelli del proprietario . Quefta verita ii
conofce riflettendo che 1' interefTe del
proprietario fi e non gia d' accrefcere
r annua riproduzione tot ale de' fuoi fon-
di , ma bensi di accrefcere quella porzio-
ne di rendita che ne ritrae . Cio poilo fa-
cilmente vedraiTi , che ia rendita del pro-
prietario per due maniere fi puo accre-
fcere, o coir aumentazione della ripro-
duzione annua , o colla dimi?iuzio?ie del-
le fpefe della coltura . L' interelfe del
proprietario coincide con quello del le-
giilatore fin tanto che fi fcelga il primo
154
mezzo per accrefcere la rendita ; ma qua-
lora fi fcelga il fecondo , poflbno gU in-
terefli dello ftato , e quelli del polTeflb-
re eilere in oppofizione . Suppongafi che
un gencre di coltura richieda 1' opera dl
dieci agricoltori che vivono ful lavoro
di un campo . II Proprietario potrebbe
gaadagnar piii, foflituendovi un altra col-
tura la quale impiegafle due uomini fo-
li , perche potrebbe il rifparmio di otto
uomini di meno da mantenere , efTere
una fomma maggiore della differenza che
pafTa fra la total produzione del primo ,
paragonata al fecondo genere di coltu-
ra . E' dunque un oggetto 1' Agricoltura
che anche nelle fue fpecie diverfe debbe-
ii aver fott' occhio dagli uomini deflina-
ti a vegliare fulla felicita pubblica. Pri-
ma regola dunque generale fara : preferi-
re quel genere d' agricoltura che piii ac-
crejce I annua riproduzione , e che adopera
maggior nu?nero di braccia .
Alcuni generi d' agricoltura poflbno
accrefcere X annua riproduzione fu quel
terreno fu cui fi efercitano , e diminuire
^55
in proporzione aflai maggiore 1' annua
riproduzione delle altre terre . Tale fie
la coltura che H fa per mezzo della ir-
rigazione , la quale eftefa fu di uno fpa-
zio fenfibile dello ilato coi vapori , cd
efalazioni continue cagiona frequent!
nebbie , grandini frequent! a devafta-
zione delle altre campagne , € rende
r aria infalubre a diminuzione del po-
polo . Seconda rcgola generale : fara
Jhnpre poJpo?iihile quel genere di coltura,
che deteriori k condizioni del clima .
Si puo dare un genere di coltura ,
il quale accrefca X annua riproduzione
fenza fcapito alcuno, ma che effendo
uno sforzo della terra , dopo alcuni
anni la renda ilerile , o di troppo dif-
ficile riproduzione , In queflo cafo pu-
re gl' interefli della nazione farebbero
oppofli a quell i del proprietario . Terza
regola generale adunque fara : preferire
quel genere d' agrkoltura per cui Ji con-
J'ervi alia terra la Jua attivita .
Ognuno vede facilmente quanto fia
preferibile per lo flato il ricavar dalle
^5^ . , .
terre prima d' ogni altra cofa 1' imrrve-
dlato alimento , e quanto fia prefcri-
bile r alimento di prima necefTita a quel-
le di piacere . Se una popolazione d' A-
merica mettera tutte le lue terre a col-
tivare lo zucchero , perche nel total
valore ne ritrae piii di quello che fa-
rebbe coltivando i grani -, dico che que 11a
nazione meriterebbe una vita fempre
dipendente , e precaria dalle nazioni
eftere, e dovrebbe prima d' ogni cofa
procurarfi nel proprio fuolo 1' alimento
fifico immediatamente . Qnarta regola
generale adunque : preferire quel genere
di coltura che Joddisfaccia ai bijhgnt Jijici ,
fintanto almetio che Jieno largamente ajjicu-
rati .
Altre ofTervazioni fi poflbno fare full'
agricoltura, dalle quali dedurre altri
precetti . lo credo che fia piia utile alio
ilato che la parte dominicale fia pagata
dal fittuario al padrone del fondo , piut-
tofto in derrate, che in nioneta, per-
che affine che il fittuario poiTa unire
la fomma da pagare debbe affrcttarfi a
^57
vendere i prodotti della terra ; e ficco-
me prefTo ogni nazione vi fono i tem-
pi legali per pagare i terreni allogati ,
cosi tutti ad un tempo s'accrefcono i
venditor! , e facilmente nafcono gl' in-
cettatori , e fi puo far monipolio . OI-
tre di cio , riftagna una parte fenfibile di
denaro frattaato , perche il fii:tuario ap-
poco appoco ammafTa la fomma da pa-
gare , e cosi fi fottrae una porzione
Sella merce univerfale alia circolazione.
Che fe il padrone del fondo fara pa-
gato con tanti facchi di grano , botti
di vino ec. non vi faranno queili in-
convenienti . Riflettafi pure che 1' ec*
cefTo deir annua riproduzione fulla con-
fumazione interna fara fempre piu fa-
cilmente trafportato agli efleri , quanto
meno voluminofa fara ia derrata , e me-
no corruttibile -, dal che fi vede quali
altre regole di agricoltura fi pofTono ag-
giugnere .
Ma quando io dico che quefti og-
getti fon degni dell' attenzione del le-
giflatore , e che un genere merita d' ef-
fere piu promoflb , e un altro plu ri~
flretto, Don intendo dire percio , chc io
creda mai bene 1' obhligare i proprictarj
con leggi dirette o penali ad abbando-
nare, o fcegliere una coltura piu chc
un' altra . Si fatte leggi coercitive non
poflbno mai produrre verua buono ef-
fetto , perche limitando efle il dritto di
proprieta per entro a troppo angufti con-
fini tendono a intimidire gli uomini , a
Icoraggire T induflria , e diminuire la ri-
cerca dei campi , e a portare la fred-
dezza in ogni parte , dove anzi con-
viene lafciar vegetare la vita , e fchiu-
derfi r attivita . Cio fi otterra ftabilmen-
te e con placidi mezzi qualora indiret-
tamente il legiflatore hi'uiti piu un ge-
nere di coltura che un altro , e cio puo
fare colla ripartizione del tributo aggra-
vandone meno quella coltura che piii
e utile alio flato , o fulle terre medefi-
me , ovvcro nelle gabelle , fiil trafporto
delle derratej poiche la ritrofa volonta
deir uomo vuol eflere invitata fenza fcof-
fa ^ e guidata fenza violenza , affinche
s* ottenga un bene coftante , e non com-
penfato da un maggior male . Nellc
nazioni illuminate gli uomini vanno di-
rettamente, e obliquamente vanno le
leggi , ma quanto fono minori i lumi
d' un popolo , tanto vanno piu diret-
tamente le leggi, e obliquamente gli
uomini .
I premj poflbno efTere mezzi che tal-
voltaajutino 1' induftria anche nella agri-
coltura , e fe ne contano efempj di qual-
che nazione ; ma d' ordinario danno
poca utilita reale . Primieramente v' e
pericolo che quefti vengano diftribuiti
piij per ufficj che per attento efame ,
e non vi e cofa che avvilifca piii il me-
rito , quanto un' arbitraria diflribuzio-
ne de' premj . Secondariamente fe il va-
lore di quefli fta nella ricchezza fifica ,
faranno un aggravio certo univerfale
per un' incerta utilita parziale : fe il
valore non fara ricchezza iifica diven-
tera un giuoco la diflribuzione 3 e in u-
na nazione vivace non fara offervata
con qucUa ferieta atta ad eccitare I'emu^
. i6o
^^zione . Finalmente ogni coltura chc non
trovi il premio intrinfeco del guaclagno
nella vendita, fara fenipre una riprodii-
zione efimera , e di pochifTima utilita .
Jo non dico die in alcun cafo il pre-
mio propofto non pofTa eflere di bene ;
dico foltanto che quefti fono il vero
luflb della legiflazione , a cui non e per-
meflb il penfare , fino a tanto ch' ella in
ogni fua parte non Ha efattamente mo-
dellata e conforme alia focieta per cui
e fatta.
Si e detto che il legiflatore cerchera
adunque di promo vere piu una coltura
che Faltra; e riducendo a una teoria fola
qual coltura debbafi preferire, diro : que/-
ki che piu cojlantemente accrefce il valore
deir annua riproduzione. Un miniftro po-
litico non fara mai di altro follecito ,
ne fi curera fe fia variata o no la coltu-
ra; fe molte materie prime delle arti fi
producono ; fe crefca ful fuolo quanto
ferve ai comodi della vita ; poiche cio
fi livella da fe -, ogni cofa ricercata ha
prezzo , e tanto maggiore quanto e il
numero
i6i
numero delle ricerchc , e tofto che il
proprietario del fondo non coltiva un
diito genere , e fegno che ne ritrae
valor maggiore altrimenti , col quale
potra pjocurarfi dall' eftero la materia
prima che li ccrca . L' idea di forma-
re im compendio deU' univerfo entro i
proprj confini non e mai ben angu-
rata : accreicere 1' annua riprodazione ,
fping^rla quanto ohre fi puo , fnodan-
do , animando 1' attivita umana , quefto
e il fine folo a cui tende 1' Economia
Politica .
§. XXVIII.
Krrori che poffbno commetterfi nd calco"
lare i progrejji dell agricoltura .
DIco fpingsrla quanto oltre fi pub ;
non dico portarla al colmo , per-
che la nproduzione annua , praticamen-
te parlando non vi giunge mai . II mo-
to deir induftria e come ogni altro mo-
to • per quanto ei fia rapido puo fem-
pre ricevere nuova ipinta, e accrefcerne
L
i6z
la quantita . Efattamcnte parlando ,
fo che fi tratta di element! ftniti , ma
il loro limite e tanto difcofto dallo fta-
to attuale di ogni nazione d' Europa ,
che puo confiderarfi come infinitameii-
te diflante . Rifguardifi la fola agricol-
taia di cui trattiamo . Sin tanto che in
uno ftato vi faranno dci pezzi di ter-
reno non ancora coltivati , che ri fa-
ranno dei fondi comunali , che vi fa-
ranno dei prati e pafcoli , capaci d' una
coltura che renda maggior valore , per
alimentare un piii gran numero di uo-
mini , fi deve dire che ancora relli mo/to
da farfi per i progreffi dell' agricoltura.
Non vi e terra che coU* opera dell' uo-
mo non fi renda feconda , e uno fla-
to quanto piu numero di bejlie alimenta ,
tanto minor numero di uomini puo
alimentare .
Puo accadere talvolta che dai banchi
pubblici fi ribafli X intereffe del denaro ,
offerendo il capitale a chi lo voglia, c
pochi fi prefentino per riavere il capi-
tale , fenza che queflo provi che 1' agri-
163
coltura in quello ftato fia al colmo .
Per conolcere la fpiegazione d' un tal
fenoaieno bailera riflettere che gli utili
che fi potrebbero avere dall' agricoltara
fuppoiii^ono Ja maflima liberta del com-
m^i'cio delle derrate ; che vi vuole una
energia non volgare per intraprendere
d' accrefcere il valore de' fondi terrieri ;
che r indoienza umana fa che preferi-
fca im utile minore ma agiato, a un
maggiore che richiede inquietudine , e
occupazione ; che dove 1' attivita non fia
univerfalmente in fermento , pochi uo-
niini ofano slanciarfi fopra il livello co-
mune . Se adunque non vi faranno co-
modi , e ficuri impieghi de' capitali a
piii alto intereffe , la maggior parte de'
creditori pubblici fi contentera del ri-
bafTo , € lafciera i fuoi capitali fu i ban-
chi . Da queflo fatto non vi e miglior
ragione per argomentare in favore delF
agricoltura di quel la che vi farebbe per
argomentare in favore delle manifattiire .
L' intereffe del denaro ribaifato pro-
muove r induflria nazionale , ficcome fi
L2
i64
^ detto ; ma non e una prova che 1' in-
duftria fia gia in picna attivita . Ho
detto pure che dall' interefTe del denaro
£i puo calcolare la reciproca felicita del-
le nazioni i ma cio s' intende un in-
tei efie uniformemente ribaflato , ne' de-
nari che fi acconiodano , e allora pa-
ragonando 1' interefTe Tiojro coll' interefTe
che corre in a/tri Jlati avremo la mi-
fura per calcolare quale de' due godt
di maggiore felicita .
§. XXIX.
Origins del Tribute ,
HO detto che fi puo col tribute op^
portunamente collocato promuo-
vere quel genere di agricoltura che piu
accrefca il total valore delT annua ripro-
duzione, e cio o aggravando nel cenfo
di piu quelle terre che fono coltivate
nel modo mend utile alio flato , o ag-
gravando r ufcita dallo flato dei pro-
dotti di quelle , e cosi fcoraggendone la
16^
coltura fenza urtare di fronte la pro-
prieta de' beni , e la liberta civile . Qual-
che cofa ora convien dire del Tributo .
Su di quefta materia fono ufciti alia lu-
ce ottimi trattati in quefti ultimi anni;
con tutto cio credo che vi refti qiial-
chc cofa da fare anche a chi fcrive in
queft' oggi . Per formarci un' idea della
neceffita e giuftizia del tributo fi riflet-
ta che una focieta d' uomini non po-
trebbe fulTiflere tofto che fofle impuni-
ta la violenza e la frode che un Cit-
tadino puo fare all' altro , ovvero tofto
che una nazione conquiftatrice venifle
a devaftarla . Da qui nafce la neceffita
per cui una parte de' Cittadini debb' ef-
fere occupata a difendere la nazione in-
tiera , e ciafcun individuo che la corn-
pone da ogni ufurpazione e violenza si
interna che efterna. Una unione d' uo-
mini la quale non avefle veruna for-
ma di governo , alia prima minaccia
d' un' invafione o dovrebbe difperderfi
abbandonando il fuolo nativo, ovvero
tumult uariamente accorrere per refpin-
i66
gerc 1' aggreflbre . Frattanto farebbe ab-
bandonata la coltura delle terre > e co-
ilretta dalla fame dovrebbe piegare alia
Beceflita , e fottometterfi . Cosi tumul-
taariaraente e con uii difordine peren-
ne fi refpingerebbe anche 1' aggreflbre
interno , la forza* fola deciderebbe di
tutto , tutto farebbe in conibullione .
Da ciQ nafce la neceiTita di avere un
nuinero di uomini unicamente deftinati
a mantenere la ficurezza della proprie-
ta a ciafcun membro dello flato , uo-
mini di profeffione obbligati in parte ad
agire per refpingere con impeto le ufiir-
pazioni della forza , e in parte a veri-
ficare tranquillamente i diritti d' ognu-
no e ordinarne la difefa , a invigilare
fuUa pubblica feliclta da ogni fuo lato ,
e promuoverla . Ecco Torigine dei So^
^rani , della Milizia , dei Magijlrati , e
dei Minijiri . Quefla clafle feparata di
uomini ne produttori , ne niediatori ^
unicamente occapata dalla ficurezza , e
felicita pubblica , dalle d' uomini che
io, chi^nio dinttrke , ragion vuole che
167
fia mantenuta da quella focieta mede-
fima a cui conferva , e procura ogni
bene . La necejjitci di avere queila clali'e
di uomini forma la giujlizia del tributo ;
e r aJimefito proporzionato all' officio di
ciafcuno di quelli uomini fine a quel
limite a cui giange 1' utilita pubhlica
forma la fomma totale del tributo . II tri-
buto adunque fi e una porzione della
proprieta che ciafcuno depone nelT erario
pub b lie 0 , affine di confervare con ficufezzcc
la proprieta che gli rimane .
Egli e dunque interefTe di ogni uo-
mo che fieno pagati i tributi , e che
lieno convertiti per il bene che gli ha
fatti nafcere . Donde avviene dunque
che laddove ogni altra legge realm en te
colncidente coll' intereffe della maggior
parte degli uomini viene facilmente ub-
bidita , ed e punito colla difapprova-
zione pabblica il violatore ; le leggi del
tributo per lo contrario , febbcne del
pari intereiFanti la maggior parte , tro-
vano un nilb continuo nelJa nazione
ad opporviii , e non incontri mai la
L 4
i68
difapprovazione pubblica 11 fraudatorc?
Cio forfe accade perche 1' intdletto dell*
uomo e fatto come 1* occhio , a cui un
piccolo oggetto , ma aflai vicino , cuopre
vaftiffimi oggetti rimoti , e cost 1' im-
mediato male di privarli di parte della
propria ricchezza fi fente alfai piu che
non il lontano bene di venire afficurati
da una eventuale violenza . Secondaria-
mente 1' idea della privata proprieta e
allai piu radicata nell' animo dell' uo-
mo di quel che non lo fia 1' idea ge-
nerale dell' organizzazione politica d' u-
no itato ; e ficcome il tributo e una
diminuzione delle proprieta , ed e una
relazione fra 1' uomo e lo ftato , ogni
individuo fente piii la parte che e di-
minuita , di quello che fenta il legamc
dei rapporti che la bilanciano . Cio non
oftante io credo che fe in ogni tempo
fofl'e ftato il tributo fempre un fondo
giudiziofamente impiegato , 1' opinione
pubblica lo rifguarderebbe come un de-
bito facro; e forfe il coftume avrebbe
radicata negli anirui tanta vergogna al
169
fottraervifi , quanta ne prova ogni uo«
mo fpontaneamente unito in una pri-
vata foci eta , fe non pofTa pagare la
fua porzione avendo rifentita la fua par-
te nel bene . Se i coftumi hanno aflb-
ciata una macchia , e una vergogna a
chi non paga i debiti del giuoco ; per-
che non fe ne infligge altrettanta a chi
non paga i debiti al mercante, o all'
erario ? Sarebbe mai per la ragione che
agli ultimi prov.vede la legge , e ai pri-
mi no ? Forfe e da oflervarfi che 1' abu-
fo fatto in altri tempi del potere legi-
flativo, e il piii grande abufo moltipli-
catofi di rendere incerta , e dubbiofa
ogni legge colla interpretazione , hanno
imprefla nel cuore degli uomini un.'
idea poco favorevole alia legge , e per-
cio r opinione pubblica aflblve fm dove
fi pub , quello che la legge condanna .
Nelle nazioni che hanno una felice le-
giflazione fcorgefi maggiore coincidenza
fralle leggi e 1 coftumi; le condanne fo-
no uniformi , e nel tribunale e nella
opinione pubblica. Forfe la divergenza
di cjiicili due principj c la vera mlfura
deiia corru^one d' un popolo . Ma que-
ile idee , lecondate che toliero , troppo mi
porterebbero lontano dal mio argo-
mento .
Sarebbe pure cofa difparata dal mio
foggetto s' io volein confiderare il tri-
buto come una legittima porzione de-
poiitata neir erario. Altri vi fono che
hanno portato la luce fu di quefta ma-
teria . L' inftituto di .queft' opera mi
richiama a contemplare il tributo uni-
camente come un oggetto che ha re-
lazione ed influenza liilla circolazione>
fulla riproduzione annua , full' indu-
ftria , e fulla proprieta dello llato .
§. XXX.
Principj per regolare il Tributo .
UNa nazione decadera per colpa
del tributo in due cafi . Primo
cafo y quando la quantita del tributo
cccedera le forze della nazione , e non
fara proporzionata alia rlcchezza uni-
verfale . Secondo cafo , quando una quan-
tita di tributo , la quale nella fua to-
talita e proporzionata alle forze , fia
"ciziofatnente dijlribuita ♦ Nel primo cafo
il rimedio e folo , e femplice , cioe pro-
porzionare il pefo alia robuflezza della
nazione . II fecondo cafo e aflai varia-
bile e inviluppato . Cerchiamo di met-
tere a luogo le idee , e comprendere in
capi tutti i cafi particolari .
-. II tributo e viziofamente ripartito ,
quando immediatarnente piomba fopra
una clafTp di Cittadini dei piii deboli
dello ftato, oyvero quando nella perce-
zione vi fia abufo , ovvero quando im-
pedifca la circolazione , la efportazio-
ne , lo fviluppamento dell' induftria , in
una parola quando renda difficile quelle
azioni per le quali s' accrefce la ripro-
duzione annua .
Ogni tributo naturalmente tende a
livellarfi uniformemente fu tutti gl' in-
dividui d' uno ftato a proporzione delle
confumazioni di ciafcuno , Se il tri-
buto fara nelle terrc , il proprletarlo
procurera di vendere altrettanto piii ca-
re le derrate , e cosi rifarcirfene iu cia-
fcun conllimatore . Se il tnbuto fara
fulle merci , e luUe manifatture i mer-
canti , e gli artigiani cercheranno di ri-
farcirfene , vendendone a piu caro prez-
20 le loro manifatture , e cosi ripar-
tire {n i loro confumatori proporzio-
natamente il tribute . Se il tributo ver-
ra impoito immediatamente ful minu-
to popolo che niente poflede , e che lo-
cando unicamente fe ilefTo , vive d' un
giornaliero falario, il minuto popolo
neceilariamente efigera falario maggio-
re, e cosi il tributo ha fempre una
forza efpanfiva per cui tende a livellarfi
fulla sfera piii vafta che fi puo . Ri-
guardato da quefto canto folo parreb-
be indiffcrente ch' ei cadefle piii fu di
una clafie di uomini che fu di un' al-
tra .
Come mai potra alzarfi il prezzo di
quelle merci o derrate , che pofledono
i primi che anticipano il tributo quando
i\on fia diminuito il niimcro de' ven-
ditori , o accrelciuto quello de' compra-
tori ? Rifpondo che il numero de' ven-
ditori appunto fi diminuira perche ca-
dendo un nuovo interefle immediata-
meiite Ibpra una clafle di Cittadini , e
accrefcendo in efTi tutto in un tempo
un nuovo bifogno d' avere piu merce
univerfale , al bel principio i piu fa-
coitofi ii afterranno dal fare le vendi-
te , afpettando prezzi piu alti , e i ven-
ditori che refteranno in attivita , efTen-
do riftretti a minor numero otterranno
appunto che il prezzo fi rialzi , e fatta
che fia quefla livellazione al primo im-
porfi del tributo naturalmenie feguitera
fm tanto che il tributo continui, tutto il
reflo egaale, a diftribuirfi in quella forma.
Ho detto che il tributo fi dillribui-
fce , e (i conguaglia naturalmente fulle
confumazioni di ciafcuno . Per renderc
queft' idea piii chiara immaginiamoci
un foraftiero domiciliato da noi , il quale
abbia tre mila fcudi d' entrata che gli
vengono dalle terre che poli'ede nella
174
fua patria . Suppongafi che egli fpenda
ogni anno per il proprio mantenimen-
to tutta r entrata. Egli deve pagare
fopra le confumazioni che fa , si imme-
diatamente per la fua perfona , quanto
mediatamente per le perfone de' fuoi
domeflici , il tributo del noftro paefe;
e fe i tributi da noi afcendeflero ai cin-
quanta per cento del valor capitale ,
dico che il foraftiere avrebbe contribuito
mille fcudi delle fue terre nel carico no-
ftro nazionale . Quando i tributi fono
impofti full' ingreiib delle merci in cit-
ta fuUa vendita de' generi di prima con-
fumazione fuUe cafe , fulle arti e me-
ftieri , come lo fono attualmente quafi
dappertutto , ella e cofa affai ovvia d' in-
tendere > come il foraftiere a mifura
della fua confumazione forza e che con-
tribuifca . Ma fe il tributo preflb di noi
fofle interamente collocato fulla fola par-
te dominicale delle terre , allora e piu
lunga la ftrada del conguaglio fulle con-
fumazioni ; pure egli pagherebbe le der-
rate di fuo confumo piii care di quello
che le comprerebbe fe non vi foffe tri-
buto , e tutte le opere e fervizj che do-
vra pagare laranno proporzionatamente
piu can quanto lara maggiore il pefo
della terra da cui ricevono alimento i
Cittadini . Qaindi io credo che fe un
terriere polleiibre di vafti fondi confu-
mera pochillimo , fara realmente picco-
liffima la porzion del tributo che avra
pagata ; e cosi il forafliere che foggior-
na da noi , pochilTimo contribuifce alia
fua nazione ; donde e nata la legge di
alcuni flati che impedifce 1' ufcita ai pof-
feiTori di fondi ftabili : legge , la quale fe
da una parte impedifce 1' ufcita del de-
naro , e la diminuzione del numero de'
contribuenti , dall' altra pero non invi-
ta le efterc famiglie a ftabilirfi nello
ftato , a comperarvi dei fondi , e a por-
tarvi le ricchezze , e T induftria loro .
Sembra dunque a primo afpetto, poi-
che il tributo tende a conguagliarfi iulle
confumazioni , che arbitrario fia lo Ice-
gliere anzi una clafl'e che F altra del
popolo; ma cio non e -, poiche quefto
conguaglio , e quefta fuddivlfione del
tributo e fempre uno ftato di guerra
fra ceto , e ceto d' uomini . Quando il
pod'effore , e il Cittadino che ha fondi
debbono anticipare il tribute , la fuddi-
vifione ful minuto popolo fi fa follecita-
mente e con poco oftacolo , perche egli
e il potente che richiede ragione dal
debole : ma quando il tributo imme-
diatamente cada di primo flancio fulla
clafTe del debole , la fuddivifione fi fa-
ra , ma con quella lentezza , e con que-
gli oftacoli che debbon nafcere quando
il debole e povero cerca ragione dal ric-
co e potente . Quefti intervalli fra 1' im-
pulfo e la quiete fono le crifi piu im-
portanti negh flati ; e fono ben da of-
fervarfi in ogni cambiamento di tri-
buto .
II tempo che trafcorre fra la impo-
fizione del tributo e il conguaglio , e un
tempo di guerra , e di rivoluzione . Quel
che dico del tributo dicafi delle muta-
zioni nel valor numerario delle mone-
te . In queflo intervallo di tempo fra
i' impulfo
r impulfo dato dal legiflatorc c 1' equi-
librio , quel ceto d' uomini anticipata-
mente cancaro del tributo IbfFre un pe-
fo niaggiore delle ordinarie fue forze ;
quaiito piu fara deboie e povera la clalie
a piefei'cnza cancata , tanto piu fara da
temere lo Icorag^tmeriLO deli' induibia ,
o r evan jrie de^ii abitanti . II primo
canone dunque per dingere il tributo
fara : 7ion piombar mai hnmediatamente fulla
clajfe de p overt .
Si e creduto che ogni tributo final-
mente fi riduca a una capitazioiic , e
fu queilo principio fi e immaginato che
la forma piii i'emplice lia taffare egual-
mente ogni abitante . II ragionamento
che 11 f a fi e queilo . Ogni uomo a mi-
fura che e facoltofo gode delle mani-
faitare e dei fervigj d' un maggior nu-
mero di poveri Cittadini , ai quali for-
za e che paghi non folamente il vitto
corrifpondente al tempo che impiega-
rono per lui, ma altresi il tributo ])ro-
porzionato a queilo tempo medefimo
che da elfi fi e dovuto pagare . In con-
M
17^ . .^
feguenza di cio la capitazione fi con-
guaglia da fe medefima , e al termi-
nar di ogni anno avra pagato mag-
gior tribute ogni uomo in ragione de-
gli agj maggiori che ha goduto , e il
popolo che non poflede fara ftato in-
tieramente indennizzato . Ma quefto
difcorfo ha contro di fe il tempo del
conguaglio , cioe lo fpazio in cui
debba il povero far la guerra al ric-
co . Aggiungafi a tutto cio la ofti'-
lita che feco porta un iimile tributo ,
e la odiofa fervitii a cui degrada 1' uo-
mo , poiche quando il tributo abbia per
bafe o i fondi ftabili , o le merci di
un Cittadino , il tributo e una azione
che cade fulla cofa , e non fulla perfo-
na . Laonde la pena di non aver pa-
gato il tributo fara la perdita, tutto
al piu , del fondo o della merce . Ma
quando il tributo cade fulla perfona ^
r uomo medefimo > la fua liberta , la
fua efiftenza perfonale vengono ipote-
cate per il tributo, e la poverta e Tim-
potenza vengono ofFefe c opprefTe da
179
quelle leggi medefime chc dovrebbero
pure eflTer fatte per follevarle e difen-
derle . Ogni angolo piu ripofto dello
flato , ogni povera capanna debb' effere
vifitata dai periuflratori ; fe la famiglia
d' uii povero contadino non ha la mo-
neta del cenfo 1' infenfibile efattore la
ridurra all' eflerminio ; fi vedranno i
gabellieri a forza flrappare le marre , i
vomeri , e una femplice virtuofa e po-
vera famiglia reflera in totale rovina .
Quefta immagine deve real izz aril dovun-
que vi fia un tributo divifo per capita-
ziohe . Dovunque paghi 1' uomo , e non
il pofielTore , ivi e violata radicalmente
la liberta civile . Le idee morali della
nazlone faranno in pericolo , perche
continui efempj della forza pubblica
efercitata fopra gl' innocent! Ic diftrug-
geranno . L' induilria viene corrofa nella
fua radice , e la nazione non ricevera
mai .fpinta ad accrefcere V annua ripro-
duzione, perche fifchia il flagello dellc
leggi terribilmente ful capo dcgli uomini
riproduttori awiiiti e fcoraggiti. A queiri
Mz
i8o
mali un altro fe ne aggiugne , ed e le
fpefe del la percezione di quefto tiibuto ,
per ef gere il quale , fotto quefta forma ,
conviene mantenere de'fubalterni in tanto
numero da flenderfi e vifitare ogni anno
ogni piii ripofta abitazione delio ftato.
Le fpefe della percezione del tributo
fono di un mero aggravio alio ftato per
due ragioni . Una ragione fi e perche
di tanto e piii grave il pefo , co-
me ognun vede, fu tutta la nazio-
ne . L' altra fi e perche quanto piu s'ac-
crefcono i gabellieri di ogni genere ,
tanto fi aumenta nello ftato una clafle
d'uomini, i quali non ellendo ne ri-
produttori , ne mediatori , ma femplici
confumatori , e confumatori che non
poiTedon fondi, che non difendono lo
ftato , fono percio uomini puramen-
te a carico . II loro officio natural-
mente oftile , la loro abitudine di am-
miniftrar denaro pubblico , d' ordina-
rio gli rendono anche di aflai cattivi
coftumi, e in confeguenza fi e quefta
una claffe d' uomini fempre piu gravo-
i8i
fa , e da reftnngerfi al poflibile . II fe-
condo canone che debbc dirigere il tri-
buto fi e : fceglier quella forma che hnforti
le mi nor i J'pefe poJjibUi nella percezione .
II tributo ferifce immediatamente la
claflb del piu minuto popolo non fola-
mente in ogni capitazione palefe e ma-
nifefta , ma altresi in ogni capitazione
tacita e occulta . Tale fi e ogni tributo
impodo fu i generi di prima neceffita,
e molto piu fe qualche privativa fe ne
appropriafle il Principe per venderli fo-
lo al popolo . In quefli generi di pri-
ma neceflita confumandone prefTo a poco
egual porzione tanto il facoltofo , quan-
to il povero , egli e manifefto che quan-
to ai fuoi efFetti un fimil tributo ft
riduce a capitazione ,
Quefta capitazione , tacita pero , feb-
bene poiti con fe il contralto fra il
debole e il forte nel di lei conguaglio,
non e nella efecuzione tanto odiofa e
oftile , quanto la vera capitazione , ef-
fendovi lempre una forta di fpontaneita
nel contribuente , ed effend^ garanti
Hi
i82
verfo r erario non la nuda efiftcnza dell'
uomo , ma gl' indifpenfabili bifogni di
lui .
Cade il tributo fulla clafTe de' Citta-
dini piu deboli immediatamente quan-
do venga particolarmente impoflo fullc
vendite pid minute . In alcuni paefi
c libero il contrattare in grolTe partite
di alcime merci di ufo pubblico , e non
lo e il venderne in htaglio per i gior-
nalieri bifogni del piu minuto popolo
fenza pagare un feparato tributo . Da
cio ne nafce die i pii^i poveri e bifo-
gnofi mancando fempre di un capitale
per provvederfi ad un tratto della confu-
mazione di qualche fettimana , debbo-
no colle piccole com pre di ogni gior-
no pagare talvolta la merce peifino il
doppio di quello che la pagano i piii
facoltofi . Ognuno facilmente fentira
quanto poco fia umana e giufta una
si fatta maniera di diftribuire il carico ,
e che tutti quefti peli , di primo slancio
impofli a quella parte di uomini che non
pofi'ede , tendono a fcoraggire 1' indu-
1^3
/tria , e defolare la parte piu operofa
della nazione , e confeguentemente effe-
re tributi, che fara fempre pofTibile ri-
partire altrimenti con utile della na-
zione .
Ho detto di fopra che il fecondo vi-
zio nella ripartizione del tributo fi e
quando nella percezione di efTo vi fia
abuib , Sara un abufo nella percezione
del tributo fe nella clafTe degli uomini
deftinati alia finanza vi fara o eccclTo
nel numero , o eccefTo ne'falarj i poi-
che , come ii difle , quefto pefo rica-
dera fulla nazione . 11 problema che
deve fcioglierfi tutte le volte che fi tratta
di tributo fi e fempre quefto . Cojne Jl
poj/'a fare che fra la fomma totale pagata
dal popolo , e la fomma totale entrata neW
erario vtfia la minor e differ enza pofjibile 5
lafciando alia nazione tutta la pofjibile. li^
berth .
Sara un abufo nella percezione del
tributo , e abufo maffimo , quando vi
fia luogo ad arbitrio, e che i finan^
zieri polTano efentar gli uni , aggravare
M4
i84
gli altri a loro talento , c ch<^ il dc-
bole € lontano fia nella altcrnativa o
di fofFrire una forza ingiuHamente ado-
perata contro di lui coii pazienza , ov~
vero intentare una lite cerritro un po-
tente incaricato della nicolTione dei tri-
buti, die ha un facile accelib ai tri-
bunal! . Tutte le volte che nelia focieta
pofla pivi r uomo che la legge , non fi
fperi mai induitria . Quefta non regna
fe non vi e fparfa generalmente iuila
faccia della nazione la ficurezza della
perfona , e dei beni: ne li vedra mai
r induftria dar vita ad un popolo fe
non fia fianchcggiata dalla libei ta civile ,
per cui dalla facra autorita delle leggi
tanta protezionc riceva ogni membro
della focieta, che neilano poiia mai im-
punemente ufurpargli del fuo . II terzo
canone adunque dei tributo 11 e : f/6' egli
abbia per norma leggi cbiare , preci/e , in-
'violabili da ojjervarji imparxialmente "jerfo
di qualunque contribiicnte .
11 terzo vizio nelia lipartizione del
tributo li e quando djrettamente fi op-
'^5
ponga alia circolaZione , ovvero all' ac-
creicimento dell' annua elportazione , e
in una parola quando n opponga di
fronte a quella azione che * e utile a
promuovere nello ftato per accrefcere
r annua riproduzione . Ogni tributo che
fia impofto ful trafporto delle merci da
luogo a luogo nello ftato fa 1' cftetto
medefimo , come fi e di fopra accen-
nato , come fe fi allontanaffe fificamente
un luogo dair altro : confeguentemente
tende a diminuire i contratti e la cir-
colazione . Ogni tributo impofto ful
palfaggio delle ftrade , e ful trafporto
delle merci , come i pedagj , i carichi
fuile vetture , fu i carri ec. fono del
genere medefimo , e fanno il medefimo
cffetto di diradare la nazione , e ren-
dere le parti di eiTa piu ifolate , e meno
comunicanti .
Impedira la circolazione interna pa-
rimente ogni tributo che fia impofto
fu i contratti ; poiche febbene imme-
diatamente non impedifca il trafporto ,
rallenta pero la rapida comunicazione
I 86
dei Cittadini , diminuifcc il numcro dci
contratti , fcema la circolazione , con-
feg uenteinente tende a impicciolire 1' an-
nua riproduzione . Quarto canone adun-
que fara : non collocare mai il tributo in
modo che direttamente accrefca le fpeje del
trafporto da luogo a luogo nello Jtato , o
5 interponga mai fra il venditore e il
compratore immediatamente .
Se vorra imporfi tributo all' ingreflb
nello ftato delle materie prime , fulle
quali fi efercita 1' induftria nazionale,
ovvero fugli ftromenti che fi adoprano
deir induftria per le manifatture , I'an-
nua riproduzione delle manifatture fce-
mera , come ognun vede . Parimente fe
s' imponga tributo nell' ufcita dallo fta-
to liille manifatture nazionali , vi fara
da temere che efle nella concorrenza
vengano pofpofte preflb degli efteri per
il prezzo troppo caro , ammeno che
r eccellenza delle manifatture non fia
giunta a fegno da non aver concor«
renti .
'8;
Se a mlfura die le terre vengono
dall' induftria accrefciute di valore , a
mifara che I' agricoltura li ftende fu'
terreni in prima derelitti , a mifura che
un artigiano accrefce il numero de' te-
laj , in una parola fe a mifura che 1' uo-
mo cerca di migliorar la fua forte coll*
attivita dell' induftria, gli cadera pro-
porzionatamente ful capo un foprac-
carico di taiTa ful tributo , quefto tri-
bute fara diametralmente oppofto ai pro-
greiTi deir induftria , e tendera diret-
tamente a impedire i progrefli dell' an-
nua riproduzione . Qainto canone adun-
que : non fi debbe* far inai che il tributo
fegua immcdiatainente /' accrefcimento deW
induftria .
Non fa d' uopo ch' io ricordi come
tutt'i tributi impofti fulle nozze fono
dannofi , perche fono un oftacolo di-
retto contro la popolazione .
Si oilervi inoltre che fe il tributo ft
paghera una o due volte 1' anno , e o
non fi divida , o fi divida in poche parti ,
ne accadera che avvicinandofi il tempo
i88
di pagarlo fi fottraera dalla circolazio-
ne tutta ad un tratto una mafia im-
portante di denaro , anzi dovra comin-
ciarfi qualche tempo anticipatamente a
radunarla , e cosi con un moto for-
zato efcira dalla camera del contratti
una quantita fenfibile di merce univer-
fale , e fi rallentera 1' attivita del com-
mercio . Per lo che in quanto mag-
gior numero di pagamenti piiJ piccoli
fi potra dividere il tributo, tanto piu
li confervera uniforme il moto della
circola<:ione .
§. XXXI.
Afpetti diverji del tributo .
O accennato, fecondo che mi fem-
bra , qual fia la forma in cui ri-
partito il tributo , fia di nocumento alia
nazione . Brevemente ofTerviamo fotto
quai diverfi afpetti fi prefenti il tributo
al popolo.
189
Alcuni fono t\:]b\\tifcopertiy e tale
e ogni pagamento che ia il Cittadino
air erario pubblico fenza riceverne al-
cuna cofa immediatamente in contrac-
cambio . Tali fono i tributi che paga
il proprietario fulle fue terre , il mer-
cante lulle fue merci, il padrone fuUa
fua cafa, il viaggiatore ful pedaggio,
e r uomo qualunque nella capitazione
propriamente tale .
Altri fono tributi occultt . Di quefla
natura fono le vendite privative che ha
51 Sovrano o del Sale o del Tabacco,
o d' altro qualunque genere, poiche
r uomo mentre paga il tribute fa 1' ac-
quifto di una merce , e la quantita del
tributo refta quafi amalgamata e occul-
ta col prezzo naturale della merce che
com.pra. Di tal genere fon pure tutti
i tributi che anticipo il rnercante a no-
me del confumatore all' introdurre le
merci eftere nello ftato, tributi che il
compratore paga fenza quafi avveder-
fene , perche frammifchiati col prezzo
della merce.
19^
III due altri aCpetti fi fottodividono
in faccia della nazione i tributi , e fo-
no : altri forzoji , altri Jponta7iei . For-
zofi fon qaei fuUe terre , fuUa capita-
zione propriamente tale fulie cafe &c.
poiche non e in. liberta del Cittadino
{'efentarfene quando ei voglia perfeve-
rare nel fuo llato . Spontanei poi fo-
no , o almeno appajono , i tributi ai
quali r uomo fi affoggetta per propria
fcelta , affine di prccurarfi un bene . Fra
li fpontanei il primo di tutti fi e il
tributo delle Lotterie . lo non parlo di
ogni forta di lotterie indiflintamente ;
molte ve ne fono di fondate fopra una
equa proporzione fra X utile e T azzar-
do ', altre fi convertono in oggetti di
pubblica utilita , ma alcune lotterie na-
fcondono una tale ingiullizia , che fe
quefto genere di tributo non ci folic
trapaflato per tradizione del fecolo fcor-
fo, tanta e 1' umanita che prefente-
mente regna in Europa , tanti progrefli
ha fatti la ragione univerfale , tanto lu-
minofamente Ti conofce la unione che
paffa fra gl' intereffi pubblici , e la tu-
tela del piu minuto popolo , ch' io ar-
difco credere che ne farebbe rifiutato
il progetto fe ora fofle per la prima
volta propofto . La venerabile autorita
delle leggi deftinate a far vegliare la
giuflizia de' contratti non fi vorrebbe
dsgradata a fegno di far inlidiofo invi-
to ai creduli Cittadini per un contratto
talmente feducente e lefivo che farebbe
difciolto dalle leggi medefime qualora
fi faceife tra private e private a molto
minore difuguaglianza . II piii minuto
popolo che non e , ne puo mai eflere
generalmente profondo calcolatore vie-
ne delufo con gigantefche , e chime-
rich e fperanze d' una difficiliflima for-
tuna , alia quale le piu povere fami-
glie dello ftato facrificano il letto , il
veflito della moglie e de' figli , ridtj-
cendofi all' ultima miferia e diiperazione.
La fuperftizione, i facrilegj , i furti,
le proftituzioni , e il mal coflume di
ogni genere viene promoffo da quefla
clafTe di tributo fpontaneo, per cui all*
192
uomo piu virtuofo dello ftato , al pa-
dre del popolo , al legiflatore fi fece
veftire talvolta il carattere della fedu-
zione ! Lo ripeto , non parlo indirtin-
tamente di ogni lotteria, parlo foltan-
to di quelle che adefcano la piu mife-
ra plebe ad un contratto fproporziona-
tiffimo , di cui la ingiuftizia farebbe ftu-
pore fe la complicazione del calcolo e
la ncbbia da cui e attorniata 1' intrin-
feca fomma fproporzione di queft' az-
zardo forfe facilmente penetrabile dai
Magiftrati . Dico adunque che quefta
clafle di tribute , febbene volontario , ver-
rebbe piu innocuamente ripartita fulla
nazione in altro modo , e tanto piu fa-
cilmente quanto che non e mai queflo
un ramo de* principali per 1' erario •
§. XXXII.
Su qual clajje d' uomini cojivfnga dijiri'-
buire il T^ributo
QUale fara dunque il modo con cui
diiinbuire le pubbliche gravezze
Goii miiiore nocumento del popolo ? Dai
cinque canon i fiiTati difopra emana la
foluzione di queflo quelito! Quel tribu-
to fara men nocivo alio ilato che imme-
diatamente non percuotera la clafTe del
poveri , quello di cui la percezione fara
la meno dilpendiofa , e meno foggetta all*
arbitrio , quello che non accrefca imme-
diatamcnte le fpefe dei trafporti inter-
ni , ne s'interponga fra il venditore ed
il compratore , e che non vada troppo
da vicino accrefcendo col crefcere delF
induftria.
Si e accennato piii fopra che il tribu-
to e fern pre una legge che trova un nifo
negli uomini a deluderla. Dunque fara
fempre piii ficuro il tributo quando per-
cuotera immediatamente un numero mi-
N
^94 . .
tiore di uomini* Due vantaggi vi faran-
no: un vantaggio di dover tener di vifla
un numero minore di debitori. L' altro
vantaggio fara di aver minori fpefe nella
percezione pefche le fpefe di eflk tanto
fono minori quanto dimintiifce il nume*.
ro degl' immediati contribuenti.
Pofto cio i quale e la clafle fra i mem-
bri dello ftato, che fi pud trafcegliere
piu innocuamente per ricevere immedia-
tamente da efia il tributo ? La clafie dei
J^ojjejjbri -. Chiamo pofleffori colore , i
quail hanno in loro dominio e proprieta
o fondi di terra , o cafe , o mercanzie ,
t> merce univerfale data a cenfo , o fu i
banchi pubblici, o particolari , Tuttc
quefte quattro categorie di poflefTori vor-
rebbe la giuftizia che uniformemente a
tnifura della loro proprieta portaflero
immediatamentc tutti i peli della nazio-
ne i perche dalla focieta effi ritraggo no
non folamente la protezione della pro-
prieta perfonale, comune a ciafcun uomo,
ma efli di piii ritraggono la protezione
della proprieta realei ne potendo dai'e
nulla air erario chi nefTuna ncchezza
pofsede y ogni ragion vuole che 1* erario
riceva una })arte dell' annua riprodu-
zioiie daiie mani di quelli che foli la
poiledono.
Si e gia veduto in prima qual jfla la
forza elpanfiva del tributi, e come i
poifeirori ccrcherebbero a conguagliarfi ,
e a far coacorrere anche i non poiTeiTori
con un opera piu intenfa, e atriva, la
quale e il folo fondo con cui i non pof-
fefibri pofTono poitare la lor parte del
tributo. I poilelibri inoltre fono la clafTe
fola che pofla fare 1' anticipato disborfo
del tributo, perche efli unicamente ne
hanno la forza , e altresi efli unica-
mente poflbno fare colla maggiore ce-
lerita il conguaglio , e diradare a norma
delle confumaZiOni di ciafcuno i peli
pubblici .
Ho detto che la riuftizia vorrebbe che
tmiformepiente pagaflero le quattro ca-
tegorie dei poirellbri indiflintamente ; ma
fpeife volte in politica vuole la neceflita
fcoftarfi dalla rigida precifione geome-
N 2
196
trica, e convicnc allontanarfi dal gran
nemico del bene , 1' ottimo apparente . Si
tratta non gia di evitare ogni inconve-
niente, ne ogni parziale ingiuftizia j che
il tributo ne ha fempre porzione ; fi trat-
ta di fcegliere i minori inconvenienti e
non piu.
I PofTefTori della merce univerfale ac-
comodata o ai Cittadini , ovvero ne' ban-
chi pubblici come contribuirebbero al tri-
buto ? Su i banchi pubblici farcbbe di fa-
cile efecuzione -, ma perche pagar loro un.
interefle , e poi diminuirlo ? Sarebbe aflai
piia femplice ribaflar gli interefli net mo-
do detto altrove . I cenfi fatti preflb del
privati come potrebbero ridurfi a cata-
ilro ? Obbligheremo noi ogni uomo a pa-
lefare i fuoi dcbiti ? Con. cio (i diminui-
rebbe con una odiofiffima legge tutta
quella parte non piccola di circolazione
che faffi unicamente appoggiata alia opi-
nione , confeguentemente fi rallenterebbc
r induftria . Se vogliafi flare alle fponta-
nee notificazioni , apparira ben modico
il fondo cenfibile , e fara punita Tinge-
197 .
nuita. Si rlcorrera a premiar delator!
per ifcoprire i cenfi non palefati ? la dif-
ndenza , il fofpetto fi fpargera nel popo-
lo , e il coftume pubblico verra corrot-
to nelle midolla . Che cataftro fara mai
quello dei preftiti ? Variabile in ogni me-
fe , in ogni giorno , e fempre di una
fluttuante quantita . Aggiunganfi le fpe-
fe del gran numero dei fubordinati , iic-
ceflarj a correr dietro quefti volubili ele-
menti , e tenerne regiftro , e itroverafli
che e men male la parziale ingiuftizia di
lafciare efente quefta categoria di pof-
fefTori , e accoUar la loro porzione ad
altra categoria, anzichc ingolfarfi in
quefto caos di graviffimi difordini.
§. XXXIII.
Se convenga addojfare tutti i caricM
at fondi di terra,
REftano dunque cenfibili i fondi d'a-
gricoltura , le cafe , e le merci •
Non mancano in quefti ultimi tempi
N3
198
dele opere fcritte profondamcnte falla
materia del tribute , nelle quali con af-
fai precifione fi folliene dover quefto ca-
dere intieramente Ibpra le terre, e doverli
i fondi d ' agricoltura coniiderare come
i foli beni cenfibili deilo ftato . Qaefla
forma di ripartire il tributo e perretta-
mente corrifpondente ai cinque canoni
flabiliti di fopra; poiclie non caderebbc
mai di flancio fu i poveri ; farebbe di po-
chiffima fpefa la percezionej avrebbe leg-
gi inviolabili che efciuderebbero ogni ar-,
bitrio ; non s' interporrebbe mai a inter-
rompere la circolazione , ne punirebbc
r accrefcimento dell' indullria , foltanto
che le terre refe nuovamente a coltura
fi lafciafTero per legge el'enti dal tributo
per un deterr*iato numero di anni .
Non fi puo dare maniera piii femplice
di queila . Una ftima generale di tutti i
fondi dello ilato formerebbe il cataftro
fal quale ripartire il tributo . Ogni an-
no fi potrebbe fapere di quanta fomma
abbia bifogno V erario pubblico , quan-
te fpefe fi debban fare dallo flato per
199
mantenere le opere pubbliche , le ftrade ,
i ponti ^ gli argini &c. ( Ipefe le quali e
fempre bene npartirle univerfalmente fu
tutta la focicta non mai locale ) , quan-
to importerebbero le nuove opere da far-
li per render navigabili i canali, e i iiu-
mi, veicoli dell' induftria che avvicinano
reciprocamente le terre &c, Tutte que-
fte fpefe tcrritoriali unite a quelle dell'
erario formerebbero la fomma da impor-
fi fu tutti i fondi di terra regiftrati nel
cataftro , e cosi con un facile conteg-
gio verrebbe dichiarato quanto fi deb-
ba pagare per ogni fcudo di valor ca-
pitale dei fondi ftabili , Ogni terra , ogni
diftretto avrebbe il fuo cataftro provin-
ciale colla quantita totale de' fcudi a cui
c valutato il fuo territofio , e colla fpe-
cifica nomenclativa della quantita poife-
duta da ciafcuno -, onde con un fempli-
ce editto ogni poilelTore faprebbe quan-
do fcada il tempo , e quanto debba pa-
gare per il tributo . Oghi terra avreb-
be il proprio efattore obbligato a sbor-
iare nella caila della provincia nel dato
■ N4
2O0
termine la data fomma . L' efattore tal-
volta dovrebbe anticipare la fomma a
nome di qualche poflefTore, contro del
quale avrebbe 1' ipotcca privilegiatifTima
dei fondi obbligati al tribute , e dal qua-
le dovrebbe percepire un frutto del de-
naro anticipato, filFato bensi dalla legge ,
ma piu alto dei correnti intcreffi . Le
cafle delle provincie difporrebbero poi
del tribute o trafmettendolo alia capi-
tale , ovvero a mifura degli ordini che
riceveffero dalla camera . Un fiftema
fimile e ftato realizzato con profitto per
ripartirvi i carichi fulle terre.
Egli e vcro che riponendofi tutti i ca-
richi dello ftato iulle terre fole , cioe fuUa
parte dominicale di elTe , lecceflb del
pefo fovr' impcffto lo featirebbero gli
attuali pofleflori -, ma pallando per mez-
zo dei contratti in un nuovo polie (To-
re, eflb non pivi fen tirebbe il pefo , elien-
do che nella vendita de' fondi di terra
11 compratore terca d' impiegare il fuo
capitale in ragione di un tanto per cen-
to 5 e calcolando il frutto annuo del fon-
201
do , calcola la fola porzione dominicale
fpendibile , depurata da ogni tribute e
fpefe anniie dell' agricoltura : perleche
quella forta di tributo coll' andar del
tempo non farebbe d' aggravio ai pofTcf-
fori , e diverrebbe come una fervitu paf-
liva del fondo calcolata ncll* atto dell'
acquifto.
Ma il ripartire tutto il pefo del tributo
fulla categoria dei foli pofTeflbri delle
terre non mi pare efattamente cofa giu-
fta ; poiche anche i pofTeflbri delle merci
fon pofleflbri che ricevono dallo flato
ima egual protezione fulla lor propric-
ta reaie, e in confeguenza debbono e-
gualmente a proporzione della ricchez-
za portar parte del pefo della pubblica
tutela . Se Taonua riproduzione e il vero
fondo della ricchezza nazionale , e fe
queft' annua riproduzione parte e forma-
ta dalle derrate e dai frutti della terra , e
parte dalle manifatturc ; fara indifteren-
te che I'uomo iia ricco perche poffeda
le une piuttoflo che le altre ; e fe la
giuftizia fuggerifce di far che contribui-
202
fcaiio i pofTefTori nel tributo a mlfura
della loro ricchezza , mi pare evidente
che il poirefsore mercante debba porta-
re una parte del pefo appunto come
il pofsefsore terriere.
Se vorra darli una efenzione totale
al mercante , e appoggiare il carico to-r
talmente ful pofselsor terriere, reftera
r induftria degli uomini rivolta piii alle
manifatture che non all' agricoltura , e
vi fara pericolo che quell' ultima non
rifenta i mali del tributo quando il di
lui difetto e originato dalla fproporzio-
ne coile forze dei contribuenti . Ne potra
il terriere giammai conguagliare fuUa
nazione il gravofo tributo impoftogli ,
tofto che la na/ione pofsa ricevere le
derrate anche da eftero paefe : efscndo che
qualora il terriere volefse rifarcirfi ven-
cendo apiu caro prezzo ilgrano, il vino,
r olio, &c, che gU producono i fuoi
fondi, non potrebbe eccedere un dato
limite, altrimenti il negoziante introdur-
rebbe da paefi efleri le medefime derra-
te, e forzerebbe il proprietario terrie*
203
re a ribaflare , Si oflervl in tal propoiito
che anzi fe lo ftato continafle con un
paefe fertile, e in cui il tributo lulle
terre fofle leggiero , tutte le derrate cflere
cntrandovi fenza alcun tributo verreb-
bero ad avere la preferenza, ammeno che
il proprietario delle terre nazionali non
riballi al loro livello il prezzo delle der-
rate nazionali ; e cosi il tributo nuova-
mente impoflo I'ulle terre ricaderebbe
in una collante diminuzione di ricchez-
za del terriere fia nelia rendita annua ,
fia nella vendita die volelTe fare dei
fondi . In uno ftato eftero e grande
queft' inconveniente non fi fara fentire fe
non verfo i contini ; ma in una piii ri-
ftretta focieta il danno pailera in ogni
parte , e penetrera fuio al centro.
Tutti i tributi che fi pagano dal con-
tadino e ncl veftito , e nel cibo , e nei
contratti , e fotto qualanque altra for-
ma gli paghi , realmente gli paga il pro-
prietario del fondo . Quefto e evidente ;
poiche dalia riproduzioue annua dei cam-
pi fi debbono prededurre le fpefe della col-
204
tivazione , il vitto del contadino , c ogni
tributo pagato dal contadino ; il reftan-
te fara la porzione dominicale ; e fe al
contadino fi togliera ogni tributo , di
altrettanto vena accrefciuta la porzione
dominicale . Danque il tributo del con-
tadino cade ful proprietario . Lo fteflb
dico del tributo che paga ogni dome-
ilico falariato dal padrone dei fondi di
terra , effendo che colui che non polTe-
de in quefto mondo altro che il fuo fa-
lario , da quello cava di che pagare il tri-
buto i onde di tanto potrcbbe fgravarfi
il proprietario fuUa porzione colonica di
quanto fofFe aggravata la dominicale;
e di tanto pure fgravarfi il padrone fu
i falarj de' domeftici , di quanto efli fof-
fero follevati nella confumazione ; e il
manifattore di tanto pure diminuire le
mercedi della man d' opera di quant'
effa fofle foUevata . Sin tanto adunquc
che fi aggravera la parte dominicale del
proprietario terriere di tutto il tributo
che pagavano i contadini, e ifalariati;
con quelle operazioni fi faranno otte-*
205^
tiAiti due ottlmi fini; cioe rendere piu
certa , e indefettibile la rendita per I'e-
rario, e foUevare il proprietario mede-
limo , gli agficoltori , e i falariati dall'
arbitrio , e dalle maggiori fpele della per-
cezione dell' antico tributo.
Ma in una nazione fi conlldera chc
la quinta parte di efla vive nelle citta ,
e febbene quefta proporzione alTerita da
uno fcrittore , che fu dei primi a me«
ditare fopra alcuni di quefti oggetti fia
flata contraflata da un filofofo Inglefe,
fi trovera in pratica generalmente vera ,
Dalle quattro quinte parti della nazio-
ne che vivono fuori delle Citta , ve n' c
una porzione fenfibile che non vive d'a-
gricoltura, ma bensi fulla negoziazio-
ne . La parte che vive nelle citta non
e certamente la maggiore quella de* pof-
fefsori delle terre , e de' loro falariati .
Vi e un ceto confiderabile di Cittadini
pofsefsori di merci , e molti falariati
dipendenti da efli , e tutta la fomma
del tributo che attualmente pagano i
pofsefsori delle merci e loro falariati'
2o6
farebbe una fomma di fopraccarico che
caderebbe fuUe terre con troppo pefo
ai proprietarj , e con fifica e reale di-
minuzione della loro ricchezza .
Quando tutto il tributo fofse fulle
terre egli e vero altresi che il proprieta-
rio per le confumazioni proprie , come
vitto , veftito , addobbi, livree, cavalli ,
e loro mantenimento &c. riceverebbe
un foUievo ^ poiche tanto meno do-
vrebbe fpendere per quefti oggetti ,
qiianto era il valore del tributo che
portavano , delle fpefe della percezio-
ne di efso , e dell' arbitrio a cui era fot-
topoflo . Ma quefta utilita fara ella
paragonabile al fopraccarico che gli
piomberebbe fall a parte dominicale ?
Sara bilanciata fe le fpefe dirainuite nella
percezione faranno eguali al tributo che
pagavano tutti l fudditi non pofsefsori
di terre , non falariati da efli , non
contadini.
207
§. XXXIV.
T>el Tributo Julie Merci.
E" Da confiderarfi oltre cio che qua-
lora" fi ripartifsero tutti i tributi
fa 1 tbndi di terra fi perderebbe aiFatto
il beneficio che lo Itato puo ricevere
da una tarifFa ben fatta che regoli il
tributo fuUe merci si all' ingrefso , si all*
ufcita . II tributo fuUe merci fa I'officio
di allontanare la nazione rivale j come
le gratificazioni fanno 1' officio di acco-
ftarci alle loro nazioni in quella parte ,
in cili gr interefli dell' annua riprodu-
zione lo richiedono . Un tributo fulla
ufcita d' una materia prima puo efsere
un incentivo fortiffimo ad accrefcer T an-
nua riproduzione col ridurla a mani-
fattura . Un tributo fopra una mani-
fattura eftera puo dar vigore a una con-
fimile manifattura interna . lo non mi
eftendero fu quefti element! chiaramentc
fviluppati da varj fcrittori . La dir zio-
ne che puo dar.i providamente aL' in-
208
duftria col mezzo della tarlffa , V ac-
crefcimento fenfibile dell' annua ripro-
duzione che fi puo operare col tributo
faggiamcnte impoflo fulle merci , fono
beni di tale entita ch' io credo che fu-
perino di gran lunga V inconvenientc
delle fpefe della percezione.
Credo giovevoliflima alio ftato una
tariffa faggiamente immaginata , e un
tributo giudiziofamente impoflo fullc
merci , ma non credo che fia utile
giammai il proibire 1' ufcita d' alcuna
materia prima dallo ftato -, febbene cre-
do utile r imporre a quell' ufcita un
tributo . La ragione di cio fi e gia ac-
cennata altrove , perchc le leggi proi-
bitive e vincolanti T ufcita awilifcono
il prezzo , perche al bel principio fot-
traggono tutto il numero de' compra-
tori elleri a frontc dci vcnditori na/io-
nali . Avvilito il prezzo fe ne deve di-
minuire la coltura necefsariamente , c
la materia prima cadera nelle mani di
alcuni pochi monipolifti che non la-
fceranno god ere alia nazione nemmeno
r ab^
209
r abbondanza dl quefta materia prima ,
di che ho parlato piu fopraj laddove
un tribute cautamente impoll:ovi fa 1' ef-
fctto di allontanare il compratore efte-
ro beiisi , ma non 1' efclude , ne fi da
luogo a nafcere il monipolio .
Per la tutela poi di quefto tributo
fuUe merci e da ofTervarfi che quanto
pill Ic merci foiio voluminofe e di
valore , tanto pm fi pub accrefcere il
tributo^ e quanto meno ne e il volu-
me o il valore, tanto debb' efTere piii
leggiero il tributo : e cio perche quan-
to e piu facile la frode, e quanto
maggiore intereiTe vi e di farla , tan-
to piu fi fa; e la pena naturale del
contrabbando 11 e la perdita della mer-
ce fraudata .
La tarifFa dovrebb' efTere un fempli-
ce vocabolario fuccinto e portatile , do-
ve per ordine d' alfabeto fi ritrovalTero
tutte le merci foggette a tributo, con
di contro la q~^antita che per ciafcuna
li deve J^g^re in due cafi : quando
entri , ovvero quando efca dallo flato ,
O
2IO
I meri tranfiti dovrebbero lafciarfi efenti .
Alcune mcrci pagano a mijura , altre
a pejo , altre a numero, altre a Jlima del
valor capitale . La tariffa dovrebbe fe-
condar 1' ufo della negoziazione , e taf-
fare fu quella mifura fulla quale fi fan-
no comunemente i contratti . A ftima
di valore fi dovrebbero tailare quelle
merci che nella contrattazione , ne 11
pefano , ne fi mifurano -, poiche in quel
genere di merci vi e fomma difFerenza
nel valor capitale anche fra due cofe
che avranno lo ftefib nome . Ogni tra-
fporto interno dovrebbe poi eller libero
pienamente , e il tributo dovrebbe ef-
fer uniforme in ogni parte dello flato
fulla merce medefima. Cosi la totalita
del tributo farebbe portata da tutti i fon-
di ftabili , e da tutte le merci cadenti
nel Commercio efterno ; dal che verreb-
bero i commercianti a follevare in par-
te i pefi deir agricoltura ; fi lafcierebbe-
ro neutrali i pofleflbri della merce uni-
verfale d'impiegarla in aumento dell' an-
nua riproduzione , o nell' agricoltura ,
& nelle manlfattnre ; e fi farebbe poflo
il ceiifo fu tutti i pofTeirori cenfibili.
E' llato propollo il qaefito fe qualo-
ra tutte le nazioni fi accordailero ad a-
bolire il ti*ibato fulle merci , colicche
liberamente e fenza verun carico ogiii
merce poteiTe entrare o ufcire in uno
ftato , fe , dico , qiieila operazione fareb-
be univerfalmente giovevole, ovvero qua-
li effetti produrrebbe . Se quefto accor-
do fra le potenze d' Europa foile fpera-
bile e molto facile il prevedere quali
ne farebbero le confeguenze ; cioe le me-
defime die nafcono in uno ftato, toglien-
dogli i tributi fuila interna circolazione.
Si accofterebbero le nazioni fra di loro ;
fi moltiplicherebbero i contratti -, V indu-
ftria generalmente e 1' annua riprodu-
zione fi rianimerebbero per tutta 1' Eu-
ropa ; gli uomini goderebbero di como-
di maggiori ; ma ia potenza degli fta-
ti cios la relazioiie che ha uno ftato
coir altro reftcrebbe la medefima. Se
foile fperabile un accordo cosi fortuna-
to ( nel tempo in cui nemmen fi e fatta
O2
212
uri convenzione per ridurrc i pefi c Ic
ir ure all' uniformita generale , il che
pure non porterebbe facrificio alcuno
o difpendio a farfi ) nefTun uomo vi fa-
rebbe che volelFe contradire a una idea
tanto provida e umana , che tenderebbe
ad accrefcere il numero de' noftri fimili ,
c ad aumentare gli agj della vita fo-
pra di ciafcuno . Ma lin tanto che gli
altri ftati impongono tributo fulle mer-
ci , e che fi sforzano di allontanare le
noftre dal confumarfi entro i loro con-
iini , neceflita vuole che noi pure ren-
diamo ad elTi piu care le materie pri-
me che ricevono da noi , e in parago-
ne neir interno confumo dello ftato ag-
graviamo di tributo le manifatture eile-
re ; coficche le noftre abbiano , fempre
che fi pud, la preferenza ; che fe cio
non fi facefle da una nazione fola , dico ,
che quella fofFrirebbe colla maffima e-
nergia i mali che pofTon cagionare i tri-
buti fulle merci, e avrebbe rinunziato
alia utilita che fe ne puo rifentire.
213
§. XXXV.
Metodo per fare utili riforme del
tributo.
POche fono Ic nazioni , nelle quali
fia il tributo ridotto a quefta lem-
plicita di avere due fole percezioni , una
fu i fondi ftabili , X altra le dogane .
Come mai potra un abile miniftro di fi-
nanza fciogliere quell' inviluppata rete
di tanti tributi , e gabelie , e monipolj ,
che attraverfano in ogni parte uno flato ,
e legano le azioni de' Cittadini ? II tri-
buto , parte la piia intereflante ed irrita-
bile del corpo politico , non puo mai
elTere fcompofto con violenza , e con
impeto . Gli antichi fiftemi delle finan-
ze fono vecchie fabbriche formate gra-
datamente fenza che una mente diret-
trice ne organizzafTe il difegno j fono
croUanti edificj che fi foftengono a for-
za di puntelli , e lo fmoverli tutti ad
un tratto farebbe lo ftefTo che cagio-
narne la rovina . Somma cautela vi vuo-
03
214
le ncilo ilendervi la mano, e convient
procedervi gradatamente , e piu con ten-
tativi die con ardite operazioni por-
tarvi rimedio.
Suppongo che un miniflro voglia ri-
durre la finanza alia fempUcita di non
avere che quefti due ibli tributi , doga^
Tie , e cenfo Julie terre . Qual fara la
Itrada per cui gradatamente potra giu-
gnere con ficurezza all' adempimento
d' un progetto tanto benaugurato ? Pri-
mieramente prendera di mira alcun tri-
buto de' meno important! , e de' piu
odioli che cadono lul contadino, e co-
minciando da quello lo abolira, fofti-
tuendovi un proporzionato fopraccari-
co alle terre . Poi prendera di mira
qualche confimile tributo che fi paghi
dagli artigiani , o dalle univerfita dei
mellieri , o dalla negoziazione , e con
un calcolo ben peniato vi foflituira un
accrefcimento nella tariffa , o g^neral-
mcnte un tanto oer cento , e nartico-
larmente fopra aicuni cari che fieno
piu atti a fopportare maggior tributo.
Pofcia alternativamente ritornando ai
tributi indiretti dell' agricoltura , quindi
paflando di nuovo alle merci gradata-
mente , andera verfando parte fulla por-
zione dominicale del terriere , e parte
fulla tarifFa . Cosi temporeggiando po-
tra egli medefimo veder gli effetti delle
operazioni fenza avventurare giammai
la tranquillita pubblica , fulla quale inav-
vedutamente talvolta fi fanno degli efpe-
rimenti troppo importanti . L' umanita.
non confente che s' imparl T anatomia
fugli uomini vivi.
Preparera utilmente la materia ad ogni
falutare riforma il legiflatore , fe fara in
modo che la nazione s' illumini ne' fuoi
veri interelli, e ragioni fulla pubblica
felicita . Una falfa politica regno nel
paflato fecolo , e i popoli s impoveri-
rono , e gli erarj divennero oberati dai
debiti , e i fovrani perdettero quella ro-
bullezza , e vigore che hanno riacqui-
ftata in tempi piu felici . L' arte di
reggere una nazione allora fi deiini /' arte
di tenen gli uomini ubbidienti . Le tene-
04
8l6
brc del miniftero coprivano tutti i pub-
blici affari . La popolazione, T indole
del Commercio , le finanze d'uno fta-
to erano og^^etti o ofcuri , o fconofciuti
a chi reggeva, o ricoperti da un velo
impenetrabile. La flrada dei pubblici im-
picghi non era battuta fe non coUa dif-
fidenza, e colla fimulazione ai fianchi ,
II cielo ci accorda un fecolo ben diver-
fo ! I Governi d' Europa generalmente
fanno a gara per diftruggere i mali ere-
ditati da quella falfa politica . Si cono-
fce , e fi definifce 1' arte di reggere un
popolo quella di rianimarlo alia profpe-
rita . Le verita annunziate da alcuni
uomini privilegiati fi fono generalmente
fparfe in Europa ; fono quelle falite al
trono de' benefici Sovrani , fi fono fcof-
fi gl' ingegni , e coll' affritto reciproco
li va difibndendo queft' elettricifmo che
rifchiara gli oggetti relativi alia pubblica
felicita ; materia degna certamente delle
meditazioni noflre piij ancora di quello
che lo fono le verita aftratte, i feno-
meni della natura , e i fatti dell' anti-
217
chita 5 confini troppo angufti , entro de'
quali fi voile reftringere per lo pafTato
r impero della ragione.
Piova di quanto aflerifco lo fono i II-
bri pubbiicati in quefti ultimi tempi in
ogni nazione , in ogni lingua full' eco-
nomia pubblica , ful commercio , ful
governo civile , ful tributo ; libri nei
quali con ficurezza , e con liberta gli
autori hanno pofto nelle mani del pub-
blico quegli arcani , dei quali farebbc
ftato un piacolo folamente il parlare in
altri tempi . Si e difcuffo e ridotto a pro-
blema , fe i regolamenti , e le leggi fopra
alcuni oggetti pubblici fieno utili , o no .
Ognuno del popolo puo inftruirfi , puo
penfare , puo avere la fua opinione ; ne
agli autori e accaduto verun male , anzi
molti di effi furono rimeritati , e dalle
loro opere giudicati degni de' pubblici
impieghi . L' abile miniftro adunque
fomentera nel pubblico la curiofita d'in-
ftruirfi negli oggetti di finanza, e di eco-
nomia ; ne fondera delle cattedre, accioc-
che nella inftituzione della gioventia uo-
2l8
mini illaminati le imprimano i veri prin-
cipj motori dell a felicita pubblica; lafce-
ra libero riijgrtflb alle opere che verfano
fu di qaefte utili materie : lafcera libera
la flampa , col me^.zo di cui ogni Cit-
tadino poiia decentemente e coftuma-
tameiite manifeftare le fue opinioni fu i
pubblici oggetti . In tal guifa dibatten-
dofi in un liberale conflitto le opinio-
ni fu quefta clafTe di oggetti , facilmente
fe ne fchiudono ottime idee, e fram-
mezzo ai fogni , e ai delirj germogliano
talvolta dei femi utiliflimi alia profperi-
ta dello ftato.
Quanto pii^i il pubblico fara illumi-
nato , tanto fara piii giufto eflimatore
delle beneficenze che emanano dal tro-
no ; docile alia ragione , grato alia fo-
vrana provvidenza, non s'afcoltera fuffur-
rare fra un popolo colto quel maligno
rumore che fa impallidire talvolta il mi-
niftro appena flenda la mano per rime-
diare ai vecchi' mali d' una focieta. I
Sully , e i Colbert , fappiam dalle flcrle ,
quanto abbian dovuto lottare per mjl-
ti anni.
219
Agglungo a queflo che quanto piu.
il popolo fara illuminato , tanto il fo-
vraoo fara piu ficuro che i miniftri ope-
I'ino il bene dello ftato ; poiche i ma-
giArati faranno fempre forzati a inftruirfi
a millira che crelcono i kimi nella na-
zione , e 1' occhio del pubblico intel-
lii^ente fara uno ftimolo incelfante per
far del bene, e un premio dolcilTimo
fara V approvazione pubblica a chi lo
faccia . Promovere adanque / liuni , e la
€Uriofita nclU materie di Finanza e di
Cofmnercio lara fempre la preparazione
mighore di tutte per cominciar le ri-
forme.
§. XXX Vli
Ee il tributo per fe medefimo fia utile ,
0 dannofq,
REttificata che fia la diftribuzione
del tributo, e ridotta alia fem-
plicita di due foli principj -, facihtata cosi
la circolazione interna ; refo iibero il
trafporto, fciolto ogni vincolo coerci-
220
tivo deir induftria ; ridotti i Cittadini a
vivere lotto leggi chiare , femplici , u-
mane , inviolabili ; dato un libero corfo
alia buona fede , protetta con ogni vi-
gilanza; non v' ha dubbio che la na-
zione fi vedra progredire al bene . Ma
potra chiederfi fe il tributo ben dillri-
buito fia utile , o no all' induftria na-
zionale ? Varj autori opinarono per il si ,
appoggiandofi fu queflo principio . II
tributo impoverifce gli uomini , dunque
accrefce i loro blfogni , dunque da loro
una nuova fpinta per eflere induftriofi .
A queflo ragionamento, a me fembra che
fe ne poiTa contrapporre un altro , ed e
il feguente . II tributo fottrae per qual-
che tempo alia circolazione una parte
fenlibile della merce univerfale ; dunque
diminuira la circolazione , e feco lei di-
minuira 1' induftria . Di piii il tributo
e una diminuzione dell' utile prodotto
dalla induftria ; dunque minore ftimolo
avranno gli uomini per efl'er induftrio-
fi . Riflettono alcuni che nelle citta piii
floride fi pagano i piii gravofi tributi , e
221
.quafHembrano a quefti attribuirne la
profperita , la quale in vece e cagione
che fi fopportino fenza difcapito i gra-
vofi tributi . Se qualche volta fu gli
llati animati da una eflefa induflria una
cattiva operazione non produrra appa-
rentemente mali efFetti , cio avviene per-
che le grandi mafTe , dove la materia fia
ben compatta , rifcaldate che fieno fono
piu lente a perdere il calore . Quanto
piu e riftretto uno ftato , tanto egli e
piu facile il rianimarlo , ficcome il con-
durlo alia rovina j a mifura che le made
d' uomini grandeggiano , maggior tem-
po e fpinta vi vogliono a dar lore moto
si al bene come al male.
E' feducente la pittura che pub farfi
a perfuadere che il tribute fia un bene .
Oflerviamo generalmente le nazioni della
terra , vedremo i climi piu dolci , i paeli
piu fecondati dal fole efler popolati da
nazioni povere , mancanti d' attivita e
che appena conofcono induftria ; per
lo contrario i climi i piii ingrati , fe non
reftano deferti, fono abitati da nazioni
222
rlcche , e da popoll induftriofifriml . Vi
vuole un freddo fommo perche 1' uomo
inventi abitazioni deliziole , nelle quali
fi refpiri un aria foavemeate tepida nel
maggior rigore dell' inverno . Vi vuole
il mare che fovrafti minacciando di fom-
mergere una nazione perche ivi le terre
diventino i piu fecondi giardini del mon-
do , ricchi di cofe peregrine . Vi va un
fuolo di faflb nudo e fterile , vi va la
minaccia di una continua fame perche
una nazione diventi la piij ricca , e ab-
bondante del contorno . La voce difpo-
tica. del bifogno mette 1* uomo nell' al-
ternativa , o perire , o elTere induftrio-
fo , e r abitudine e un moto conce-
pito che va fempre al di la dei bifogni ,
onde il luflb e la delizia regnano fu quel
fuolo medelimo ful quale la natura vi
aveva piantata la morte . I tributi fan-
no r effetto della fterilita : poiche fe un
campo coltivato da dieci uomini in un
paefe fecondo produrra 1' annuo frutto-
per nodrire trenta uomini , reflereranno
al proprietario del fondo ie porzioni di
venti uomini ch' ei potra falariaie , c
quella fara la di lui rendita . In un cli-
ma ingrato fopra un' eftenfione eguale
di terreno , il lavoro di died uomini dara
frutto per mantenere venti uomini , ed
ivi il proprietario non ricavera fe non
di che mantenere dieci uomini j ma fe
nel terreno fecondo s' imponga un tri-
bute per cui il proprietario della terra
debba pagare la meta della fua rendita,
non reilerannopiia , fe non dieci uomini
anche a quel proprietario da poter man-
tenere . L' effetto adunque del tributo
fulle terre rifpetto al pofTeObre fi e il
medefimo di quella della infecondita ori-
ginaria ful fuolo . Taluni dicono adun-
que fe r originaria infecondita fpinge
r uomo air induftria , 1' effetto medefimo
fi otterra colla infecondita artificiale pro-
dotta dal tributo.
Ma quefla maniera di ragionare non
regge , perche manca di un dato . L' uo-
mo vede piii facilmente i ccnfini im-
mutabili della fifica , che i variabili e
fluttuanti delle opinioni di chi lo gover-
224
na . Una lun^a fperlenza venutagli per
tradizione gli fa conofcere quali ollacoli
fifici debba fuperare per continuare a
vivere fu quel terreno fterile si , ma
prediletto , perche vi e nato ; mifura le
fuc forze coll' oflacolo , fa che colla tale
quantita di lavoro potra fuperarlo , e
godra pofcia con ficurezza il frutto del
fuo travaglio . Ma quando la infecon-
dita e artificiale 1' uomo vede un odia-
to oflacolo , che puo ingrandirfi a mi-
fura che fi accrefceranno i di lui sforzi
per vincerlo . L' uomo li avvilifce per
il pefo che gli viene impofto , dimi-
nuifce la confidenza verfo chi regge il
fuo deftino , e fi abbandona all' indo-
lenza .
lo credo adunque che un tributo ge-
neralmente fia fempre una diminuzio-
ned' induflria , eccettuato foltanto qual-
che tributo opportunamente impofto o
full' ufcita , o full' entrata di alcuna mer-
ce ; nel qual cafo puo efTerc di giova-
mento pofitivo all' induflria . Per co-
nofcere che il tributo e generalmente
una
225
uha dimmuzione d' induftria afcendia-
mo a quel priDcipj , dei quali fi e
accennato altrove qualche cofa . Se
in una nazione non fi pagall'e tribu-
to , e vi foffe vn' organizzazione di
governo neceilaria a mantenere una fo-
cieta ; qualora un' eftera nazione fofle
ingiufla verfo di lei , o minacciafle d'
invaderla , bifognerebbe che una parte
della nazione abbondafTe V agricoltura ,
e i meftieri , fi ponefTe in armi , e ac-
correfTe alia pubblica difefa frattanto
che r altra parte della nazione reftereb-
be occupata all' annua riproduzione , con
cai mantenelle e fe ftefTa, e i fuoi di-
fenfori . In quefta ipotefi non puo du-
bitarfi che verrebbe Icemata V induftria
nazionale, e 1' annua riproduzione di
tanto , quante fono Ic braccia che avef-
fero abbandonata 1' agricoltura , e i me-
ftieri per la pubblica difefa . In vece
di cio ; in vece di togliere all' occafio-
ne del bifogno le braccia all' agricoltu-
ra , e ai meftieri , fi fono foldati de-
gli uomini i quali per lor profefiione
P
226
fi iacrlficano unicamente alia difefa del-
lo fVato , e in vece di trafmettere im-
mediatamente parte delle derrate , e delle
merci necefikrie al vitto de' difenfori , i
proprietarj di quelle e di quefte le cam-
biano colla merce univerfale , e la con-
fegnano all* erario per alimentare i di-
fenfori * L' cffetto fara dunque il me-
defimo in un cafo come nell' altro j cioe
che r induftria farebbe afTai maggiore ,
e farebbe maggiore la riproduzione an-
nua fe fofle efeguibile il chimerico pro-
getto di abolir tutti i carichi , ficcome
il piu ftupido e il piu crudele fra gli
uomini che difonoraffe il Trono di
Augufto J oso proporre al Senato di Ro-
ma *
Sempre fara piii innocuo il tributo
quanto piu celeremente palfera dalle
mani del contribuente all* erario, e da
quefto agli flipendiati , o alle opere
pubbliche , poiche allora febbene fiafi
dato un moto forzofo a una parte della
merce circolante , ella pero ritornera
nella contrattazione col minora inter-
22/
vallo^ pofliblle a moltiplicare i contratti.
e tanto piu fara innocuo il tributo
quando fi diftribuifca ful luogo mede-
fimo che lo contribuifce , e quanto piu
fi dividera in molte mani ufcendo dall'
erario .
§. XXXVII.
Dello fpirito di Finanza , e di Economid
Fubblica .
E' Una ofTervazione degna da farfi
la feguente , che i principj che
debbon muovere il Miniftro di Finan*
za fono in gran parte diver fi dai prin-
cipj che debbon muovere un Miniftro
di Economia pubblica . Le leggi di Fi-
nanza fe fono indirette fono peflime ;
le leggi di Economia pubblica per lo
contraria fono peffime fe fono leggi
dirette . Mi fpieghero . Se nella Finanza
vorra percepirfi un tributo per legge
indiretta: per efempio proibire a tutti
i Cittadini un' azione , non gia perche
realmente fi voglia efTa impedire , ma
P2
228
affine che comprino la difpenfa per far-
la , ( delle quali leggi in molti paefl
ve ne fono ) dico che quefto tributo
indiretto coftera alia nazione alTai piu
di quell o che ne ricava 1' erario , e im-
portera molte volte la venalita , la cor-
ruzione , e una difperlione di tempo in
aiffizj . Laondc fe chiaramente e diret-
tamente la legge di Finanza ordinafle il
pagamento d' una fomma corrifponden-
te ful fondo cenfibile , farebbe affai piii
naturalmente , e placidamente coUocato
il tributo . Si efaminino. tutti i cafi
in cui il tributo e indiretto , e troverafli
che hanno ragione i molti autori che
trovano quefta forma fempre viziofa .
La Finanza deve fempre andare di fron-
te , e con femplicita a ricercare dai
contribuenti il tributo . Ella fi fpinge
direttamente al fuo fine.
Ma r Economia pubblica debbe an-
dar fempre per le flrade indirette . La
Finanza ha per oggetto legar meno che
fi pub la nazione nel ripartimento del
tributo . L' Economia pubblica ha per
229
oggetto di accrefcere al magi^lor grado
polUbile r annua riproduzione . Nelia
Finanza vi debb' efl'ere piu imperio e
attivita . Nell' Economia pubblica vi vuo-
le piu delicatezza , e piii (agacita . Al-
cuni efempi rapprefenteranno con chiari
contorni le mie idee . Suppongafi die
fi voglia accrefcere la popolazione dello
ilato , dilatare la coltura fu i terreni
abbandonati , perfezionare i frutti del
paefe -, dico che quelle provide idee ro-
vinerebbero una nazione fe foflero pro-
mote con leggi dirette , e fe il legi-
(latore in vece ^' mvko , e di guida ii
ferville della forza , e del comando . Le
leggi dirette farebbero, per efempio, proi-
hire la evafione dello ilato , ed obbli-
gare ogni Cittadino giunto ai 20. anni
ad ammogliarfi . Comandare alle comu-
nita di mettere a coltura tutte le ter-
re del loro diflretto . Comandare il ine-
todo di preparare la feta , \ olio , il vi-
no raccolti ne' proprj fondi . Gli cffetti
di quefle leggi dirette e vincolanri fa-
rebbero la fpopolazione , e la defola-
230
zione dello flato . L' evafione crefcereb-
be , perche 1' uomo ama meno lo ftare
dove e coftretto , che dove fpontanea-
mente foggiorna; farebbero ripiene le
careen d' infelici Cittadini non d' altro
rei che di non aver tradita una fan-
ciulla aflbciandola alia lore miferia ; fa-
rebbero le comunita efpofle alle efecu-
zioni militari per non aver coltivata
quella terra, per la quale mancavano
le braccia j gli fgherri e la feccia degli
uomini romperebbero I'afilo delle do-
meftiche mura per inquirere fu i me-
todi prefcritti per le preparazioni , In
quefla ebulizione interna la confufio-
ne, il difordine, ravvilimento fi fpan-
dercbbero in ogni parte , e fi rifugie-
rebbero i popoli affannati prefTo i fini-
timi , cercando una nuova patria , ove
tranquillamente pafTar la vita , ficuri di
goderla in pace , fintanto che le loro
mani faranno monde da ogni delitto .
II provido Miniflro di Economia pub-
blica indirettamente caminera a quefto
fine , colle preferenze ed onori rendera
231
rifpettabile lo ftato conjugaje , riani-
mera 1' induftria col toglierle i ceppi ,
collo fpianarvi le flrade , coU' aflbdarc
la proprieta, preziofiflimo bene dell' uo-
mo fociale , col procurare agli abitanti
un' intinia perfuafione della ficurezza
propria , nel ehe folo confifte la liberta
civile , fnodera 1' attivita degli uomini ;
in una parola , per tutti que' mezzi che
fi fono veduti , e ne verra in confe-
guenza che la popolazione crefcera , ii
dilatera la coltura , li perfezioneranno
le arti tutte .
§. XXXVIII.
^ale Jia la prima fpinta che porti
rimedio at dijbrdini .
SI e veduto quai fiano i principj
motori dell' induftria , quali gl' in-
ciampi che ne impedifcono lo fviluppa-
mento . Si e in leguito oflervato con
qual metodo fi potra dai Miniflri ope-
rare una benefica riforma nello ftato ,
P4
232
Reila finalmente ch' io aggiunga qual-
che cofa per indicare in qual modo io
creda die i fommi arbitrj del deftino
del la focieta poilano dare la fpinta a una
felice rivoluzione . Se gli uomini fono
efleri fovranamente dominati dalla abi-
tudine , fe gli antichi ufi , e le leggi ,
e i coftumi ereditati , e de' qaali fiamo
imbevuti dall' infanzia forraano la ra-
gione della maggior parte degli uomini ;
quefto fnigolarmente poi fi verifica nei
tribunali , i quali come corpi immor-
tali lentiffimamente removibili dalle o-
pinioni feguitate , ottimi cuflodi di quel-
le leggi , e di quel fiftema dello ftato ,
da cui nafce 1' ordine , difficilmente ab-
bracciano alcuna novlta. Ogni nuovo
individuo che ivi venga cooptato, for-
za e che fi fpieghi alia comune manie-
ra di fentire , e quanto piii il tribu-
nale e venerabile agli occhi del pub-
blico, tanto piii ogni individuo rifen-
tendo la gloria d' eiiervi alcritto li ren-
dera cara e propria la opinione di
tutto il ceto. Non mai fi e veduto
... . . ^^^ .
die uii ceto di piu uomlni collegial-
mente radunati abbia potuto o efegui-
re , o tentare qualche riforma .
Un' unione di piu uomini difficil-
mente fi creera da fe medefima un co-
mune principio univerfale , a cui ten-
dano le fue opinioni . Ogni individuo ,
fuppofto anche della piii retta e im-
parziale intenzione , ha fempre i faoi
privati punti di vifta , dai quali rimira
r oggetto ; e ficcome 1' unione di piii
architetti collegialmente raccolti non
produrra mai una regolare , ed unifor-
me flruttura di un difegno ; cosi nem-
meno io credo che un ceto di uo-
mini a guifa di tribunale pofla mai
organizzare un regolato fiftema di ri-
forma . Che fe poi le paffioni , le fi-
multa , le propenfioni , le quali talvol-
ta per umana debolezza entrano negli
animi vengano a frammifchiarvifi ,
r attivita degli uomini impiegati fi di-
fperdera in tutt' altro che negli og-
getti immediatamente deftinati al fervi-
zio del Sovrano , cioe al bene del pub-
blico , d] chc nc vcdiamo gli efempj
nelle ftoiie , e i fatti domeflici di molti
flati ne fanno teftimonio . Dovunque
fiafi fatta mutazione eflenziale , dovun-
que con qualche rapidita , e felice fuc-
ceflb fi faranno fradicati gli antichi di-
fordini , fx vedra che quefta fu V opera
d' un folo luttante contro molti privati
intereffi , i quali fe a pluralita di voti
fi doveliero fingolarmente dibattere al-
tro non cagionerebbero , che lunghe c
amare defatigazioni . Quindi a me fem-
bra che fe in tutte le cole , le quali han-
no per oggetto 1' efecuzione delle leggi
gia fatte e utile, anzi indifpenfabile il
fame dipendere la decifione dalla opi-
nione di piu uomini ; per lo contrario
dove fi tratta d' organizzare fiflemi , e
dirigere il corfo a un determinate fine ,
forpaflando le difficolta che fi frappon--
gono , e che tutte non pollbno mai pre-
vederfi, neceffita vuole che queft' im-
peto , e quefta direzione dipenda da un
fol principio motore; ficcome la ditta-
tura fu appunto prellb i Romani nelle
^35
cofe ardue adoperata felicemcnte , e per
lo contrario 1' iiiflituzione de' Decem-
viri col diigraziato efito che fappiamo ,
Quando 11 tratta di decidere i cafi par-
ticolari a norma delle leggi gia pubbli-
cate , la diverfita delle opinion! umane
rende appunto difficile V ingiuftizia,
perche 1' una contempera V altra ; ma
quando fi tratta di agire , e di una a-
zione pronta , fpedita , e fempre uni-
forme ad un fine, io non credo poter-
fi cio far dipendere dalla pluralita di
voti.
Convien dunque nell' Economia Po-
litica , fingolarmente quando fi tratti di
ridurla a femplicita riformando i vecchi
abufi , convien , dico , creare un difpo-
tifmo che duri quanto bafta ad aver
mefib in moto regolarmente un provido
fiftema.
236
§. XXXIX.
Carattere d' un Miniftro di
Finanza.
COnfiderare fempre gli uomini fatti
per gl' impieghi , non mai gl' im-
pieghi per gli uomini^ faper refill ere a
qualunque officiofita ; non conofcere ne
familiari , ne clienti, ne amici ; pefare
i fervigj che puo rendere il foggetto che
fi fceglie , non la perfona che lo pro-
pone , avere ogni particolare fentimento
in difpofizione di annientarfi tofto che
s' afcolti la facra voce del dovere ; con-
fervare in mezzo a cio un coftume uma-
no , e dolce che faccia al pubbhco fem-
pre piij accetta la forma di ammini-
flrare il tributo ; am are fmceramente il
buon efito della commiffione fenza ri-
valita , e con una imparziale ricerca del
vero , e dell' utile -, faperli intern are ne'
dettagli fenza dimenticare i tronchi mae-
flri , e il tutto infieme; conofcere per
intima perfuafione i principj motori della
induftriai averc analizzata la natura dell*
uomo e della focieta; amare con uno
fpirito di vera filantropia il bene degli
uomini , conofcere efattamente le circo-
ftanze del paefe ful quale deve opera-
re : tali liirebbero i talenti che forme-
rebbero un perfetto uomo di Finanza,
al quale potrebbe il Principe confidare
una piena autorita neceflaria per fare un
buon fiftema . Ma la natura non e pro-
diga de' fuoi doni .
Quanto piia fara grande il numero
degli uomini illuminati nella nazione ,
tanto maggiore fara la pi*obabilita che
il Sovrano ritrovi 1' uomo che fomigli
al carattere che fe ne e fatto . E' inu-
tile ch' io foggiunga quanto fia necef-
fario r averlo ben definite , e provato
prima di concedergli nelle mani una
autorita cosi eftefa , e tanta influenza
fulla tranquillita del popolo . E' inuti-
le pure ch' io dica quanto debba efler
forte e coftante la protezione fovrana
verfo deir uomo trafcelto , contro di
cui in ogni paefe non mancheranno
23?
d' alzarfi riclami , e accufe . Tutto con-
vien ehe vada nell' epoca della riforma
colla maggiore foUecitudine e attivita,
acciocche quefl' epoca fia piu breve che
li puo, e termini coll' avere organizzato
un fiftema regolare , placido , e niente
arbitrario; e in quel momento felicc
cefli il potere dell' uomo , e ricominci-
no a regnare le fole leggi . Poiche gli
uomini mojono , ed i fiftemi reftano ;
e convien fcegliere gli uomini per gl*
impieghi, come fe tutto dovelTe dipen-
dere dalla loro fola virtii , e organizzarc
i fiftemi , come fe nulla fi dovefle con-
tare fulla virtu degli uomini prefcelti ;
e come ceflato il bifogno per cui s' era
creato un Dittatore fmche Roma fu fc-
lice, r autorita di eflb s' anniento; cosi
pure celTata la necelTita nello ftato, I'am-
miniftrazione della Finanza gia retti-
iicata , e refa femplice potra confidarfi
anche a un ceto di piii uomini cuftodi
di vma legge gia fatta , e confacente
agli interefli della nazione.
Non intendo io con cio di ailerire
ehe quefto fia precifamente il folo mezzo ,
col quale un fiftema corrotto di Finan-
za poil'a rettificarfij forfe vi fono altri
mezzi dipendenti dalle altre particolari
circoftanze de' paefi , e de' govern! ;
intendo foltanto dire che a un diprefTo
converra fare 1' avviamento al bene con
mezzi poco diflimili da quelli che ho
efpofto.
§. XL.
Carattere d' un Minijlro di
Economia.
HO detto quali debbon elTerc le qua-
lita di un Miniftro di Finanza.
Da quanto ho toccato appare altresi,
quai talenti debba avere un Miniflro di
Economia. Egli debbe fopra ogni cofa ef-
fere attivo nel diftruggere , cautiflimo
neir edificare . La maggior parte degli
oggetti fu i quali verte, ricufano la mano
deir uomo . Rimovere gli oftacoli ; a-
bolire i vincoli -, fpianar le flrade alia
24-0
concorrenza animatrice della riprodu7io-
ne ; accrefcere la liberta civile ; lafcia-
re un campo fpaziofo all' induftria j pro-
teggere la clalie de' riproduttori lingolar-
mente con buone leggi , ficcht 1' agri-
coltore o 1' artigiano non temano la pre-
potenza del ricco ; allicurare un corfo
facile , pronto , e difintereffato alia ra-
gione de' contratti -, dilatare la buona
fede del Commercio col non lafclar mal
impunita la frode -, combattere con tran-
quillita , e fermezza in favore della cau-
fa pubblica ben intefa : di quella caufa
che e fempre la caufa del Sovrano ; non
dilperare mai del bene , ma accelerar-
ne r evento diffondendo nella nazione i
germi delle piu utili verita . Queili e non
altri fono gli oggetti che debbono oc-
cupare un abile Miniftro di Economia
Pubblica , il reftante forz' e abbando-
narlo alia natura .
FINE.
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